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DE CHIRICO A PADOVA

Stampato da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=15421
Stampato il: 22/12/2024

Tema:


Autore Tema: zanin roberto
Oggetto: DE CHIRICO A PADOVA
Inserito il: 24/03/2007 22:33:53
Messaggio:

L'ANGOSCIA DELLA PARTENZA

Arrivai trafelato, sudato e ansimante, trascinando la mia valigia pesante, con le guance rosse e il respiro che scoppiettava per la lunga corsa.
La strada si allargava quasi a nobilitarsi in piazza, il cielo azzurro intenso e un'aria frizzante invitava la primavera a palesarsi, sentivo il profumo della terra arata misto alle fenoliche esalazioni industriali della periferia.
Dovevo partire, avevo in programma un lungo pellegrinare, sentivo impellente il bisogno di trovare nuove frontiere, nuovi stimoli, di verificare la mia maturazione, di secendere alla prossima stazione.
Ascoltai felice il fischio della locomotiva in lontananza, mi fermai a fare il punto della situazione, non c'era nessuno, l'uomo sembrava scomparso, solo in lontananza due figure minuscole mi ricordavano che l'umanitą non si era estinta.
L'angoscia del mio traslocco si sommava alla paura della mia solitutidine, il sole non pił alto evaporava le speranze, proiettando ombre lunghe e imponenti che mi sovrastavano, mi imprigionavano, mi fagocitavano, in quella stazione senza binari e senza uffici con la sola certezza che in fondo, all'orizzonte la locomotiva fumava ma rimaneva statica e ferma, incerta del suo avanzare.
Un carro ocra, chiuso, blindato, trainato da uno stanco cavallo, stazionava vicino a me, aspettavo una evoluzione, un dinamismo improvviso che rompesse quello stato metafisico.
Io avevo fretta, ma nessuno, niente soccorreva il mio delirio, l'angoscia saliva, l'ansia mi stringeva il petto.
Nulla, guardai l'alta ciminiera che sorgeva dietro il muro divisorio degli orti, con quella carica virile a ingravidare le nuvole e mi chiesi se fosse quello l'ostacolo all'avanzare interrotto del treno ma non riuscivo a penetrare l'enigma.
Io dovevo partire e tutto li, rimaneva statico, fermo, assolutamente immobile, era la mia angoscia che paralizzava la realtą!
Volevo gridare il mio turbamento, lą, in fondo quelle figure mi avrebbero sicuramente sentito, forse mi avrebbero aiutato, potevano chiarirmi cosa stesse succedendo ma non avevo voce.
Potevo rifugiarmi nella casa adiacente alla strada, ma non c'erano porte d'ingresso, me ne stavo li con la mia valigia, con l'obbligo di partire e il dolore che mi paralizzava.
Quando udii il fischio penetrante del treno, presi il coraggio di scappare verso il fondo della piazzola e mi ritrovai a calpestare una scritta nera che recitava:
" DE CHIRICO 1913 - L'ANGOSCIA DELLA PARTENZA "

Chiusi gli occhi, mi sedetti sulla valigia e mi concentrai su un sogno che mi doveva traghettare dalla dimensione metafisica e surreale alla realtą, cosciente che mi ero allontanato troppo sul sentiero delle utopie. Quando mi svegliai, il suono di un treno lontano mi confuse, aprendo la finestra la ciminiera fumava irriverente, e il giorno era caldo, quella era la mia giornata?

di Zanin Roberto

Dedicata alla mostra su DE CHIRICO a PADOVA Palazzo Zabarella visitata il 11 marzo 2007, che raccomando caldamente.

zanin roberto


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