FANTARIME DI APRILE
Stampato
da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=15511
Stampato il:
22/12/2024
Tema:
Autore Tema: Domenico De Ferraro
Oggetto:
FANTARIME DI APRILE FANTARIME DI APRILE DOLCE DORMIRE
Inserito il:
28/04/2007 15:15:42
Messaggio:
Rime in libertà agghindate di accenti e di punti esclamativi
sole in mezzo al foglio bianco ove prende vita
la logica dell’inchiostro, la filastrocca dalle mille gambe
a spasso per il parco pubblico in cerca d’emozioni ,
in bilico sul filo di piombo teso nella sera svestita
sotto la luna ove al suono di mille violini elettrici
le macchine tubano all’ombra d’un grande albero a forma di cuore.
Rime innamorate di cui non sì sa nulla ,sarebbe bello seguirle
per strade illuminate fermarsi al bar con loro a parlare
per ore di come và la vita seguirle fino in cielo vederle danzare allegre e spensierate senza tanti grilli per la testa.
La gente cangia aspetto si chiede perché, poi desume che sia
un giorno di festa esente d’esperimenti di sinistri introiti
detratti dall’imposte da malvagi impiegati dai cervelli elettrici.
Rime meretrici narrate in fretta senza metri sulla lingua uguali
ad ieri e oggi forse simile a se stesse, rassegnate rime metaplasmo chete dall’aspetto offese sulla soglia d’una nuova stagione melodrammatica. Rime di cui non si comprende il fine
del traghettare da sponda a sponda senza l’aiuto
del vecchio Caronte.
Virtuale viaggio nell’ade nella forma ossessiva dell’essere echinococco coccolato, bulbo oculare estratto, estrogeno infetto
messaggio d’un sogno giallo limone nato sulle pendici
d’un monte di rifiuti, fatto di latta, di plastica ,
di sacchetti colmi d’ ogni iniquità ,di vite consumate
troppo in fretta gettate via per essere usate come recipiente
come scusante a questa esistenza .
Solitario lo spirito si consuma nel verseggiare
nello scalare la vetta per cadere nell’oblio dei sensi
svanire nei sentimenti attraverso la memoria fuggit tempus .
Bel giardino dell’eden dove crebbe la volontà
dove i bimbi giocavano a pallone schivando pallottole ,
manganelli , auto in corsa, dove cresceva l’erba del re di maggio.
Canzoni impazzite in zefiri sinistri e musicali sfreccianti
per le strade senza peli sulle gambe perduti in domani forse migliori germoglianti all’improvviso note arrampicanti
tra crini comuni invitate a partecipare alla causa legale
senza alcun imputato come colpevole di fatto.
Finzioni, emozioni .
Fiori di pesco uscire dalla storia per essere uguale nella sequenza cinematografica avvilito nel pensiero controverso
stretto in petto s’ode il botto ad un tiro di schioppo
contratto , lutto , notte , motto , ratto ,
povero coro degli orchi sotto gli archi di san rocco .
Colpevole di fatto ,botto ,morto rotto nell’aria
ecco il matto strambotto dei gatti.
Dolorose fantarime di aprile aprono altri mondi ,
nel vento corrono canterini ritornelli marini .
Comprata gazzetta gambizzato in piazzetta ,pezzetti
di notizie nefaste di paesi lontani , contro luce il deretano
del veterano ritornato dalla guerra ragionante
intorno a dubbi e dolori false promesse , errori commessi .
Dialogando con politici istrioni , lupi mannari perduto nel tempo canoro anche lui elettore ululante , urbano urlatore
bucato ruota anteriore di auto comprata di seconda mano
da venditore senza fissa dimora.
Dolce lasciarsi andare dormire ,ancora ferito trascinarsi verso
il sole cantando assaporare il sapere e l’amore rincorso ,
aprire le ali e lasciarsi trasportare dal vento .
Ecco il vorticoso canto della mia primaverile rima di aprile.
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