Reportage dalla Costa Azzurra
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da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=15777
Stampato il:
22/12/2024
Tema:
Autore Tema: Renato Attolini
Oggetto:
Reportage dalla Costa Azzurra Se amate le spiagge affollate, la musica sparata dagli stereo ad alto volume, le partite di calcetto sulla sabbia, gli altoparlanti che invitano alle feste più disparate….beh, nessuno certo ve ne farà una colpa, “de gustibus non est disputandum ”, dicevano così più o meno i latini, “i gusti non si discutono”, comunque quello che volevo dire è: se quanto sopra è ciò che vi piace non andate in Costa Azzurra, vi trovereste male. Se amate la pace, la tranquillità (certo un po’ di rumore c’è, dovuto al gran movimento), un’atmosfera pacata insomma ecco allora questo fa per voi. Replies:
Inserito il:
02/07/2007 22:57:13
Messaggio:
Sono ormai un “aficionado” di Cannes dove ogni tanto vado con la famigliola a trascorrere qualche giorno. Quest’incantevole cittadina è un mix di lusso e semplicità contemporaneamente. Alberghi lussuosissimi s’affacciano sulla “Croisette” luogo d’incontro delle star mondiali quando a Maggio si celebra il Festival del Cinema, yacht di ogni tipo (ma per quello più spartano non mi basterebbero due vite per potermelo comprare) ormeggiano al porto, con le tendine abbassate al riparo da occhi indiscreti. Tutto lascerebbe presupporre un luogo “con la puzza sotto al naso”, dove i comuni mortali o per meglio dire i semplici turisti non possono accedervi. Niente di tutto ciò. Negli immediati dintorni ci sono alberghetti, modesti ma puliti, dove a prezzi decisamente abbordabili (nella vicina Liguria queste strutture sono semplicemente impensabili) potete soggiornare col classico “bed and breakfast” e alla sera si può spaziare fra i tanti ristorantini con i menu turistici dove con meno di 20 euro a testa, si può mangiare una bella bistecca con patate fritte e verdura e magari anche l’antipasto o il dolce. Se invece non resistite alla tentazione di gustarvi le famose ostriche “finclaire” che inservienti con tanto di grembiule aprono in continuazione in quantità industriale nei pressi dei ristoranti specializzati, allora vuol dire che siete dei buongustai, ma il prezzo chiaramente sale. Il più famoso di questi è “Astoux&Brun” che alla sera vede una coda di gente che pazientemente attende che altri avventori finiscano d’ingozzarsi con ostriche e coquillages (certi piatti di frutti di mare crudi meriterebbero una foto) per poi poter entrare. L’attesa ne vale la pena. Se non amate queste prelibatezze (vedi discorso sui gusti di cui sopra) potete sempre assaporare la famosa “Fondue Bourguignonne” ovverosia pezzi di carne magrissima crudi lasciate cuocere in una pentolina d’olio bollente e conditi con salsine varie.
Con un po’ di accorgimenti si riesce anche a non spendere tanto. Poi ogni tanto la “mazzatina” capita….Avete presente quel gioco al Luna Park, dove bisogna passare fra una serie di bastoni che si muovono incrociati? L’abilità sta nel non prenderli, ma prima o poi uno ti colpisce. Qui è lo stesso, ma senza stress e senza affanni, basta stare un po’ attenti.
E di giorno? Di giorno al mare o a fare shopping, o tutte e due le cose. Nella prima ipotesi, al contrario della vicina Italia dove trovare un pezzo di spiaggia libera è quasi impossibile, in Costa Azzura sono poco diffusi (e anche abbastanza cari) gli stabilimenti balneari. Mais, pàs des problémes! La spiaggia libera è lunghissima, la sabbia pulitissima e ogni 200 metri circa troverete una doccia dove rinfrescarvi e togliervi la fastidiosa sabbia nonché un piccolo chiosco che vi prepara all’ora che volete, insalate, salsicce oppure le famose “baguettes” ben calde e ripiene di quello che più vi piace. Ce n’è una in particolare che mi fa impazzire e che quest’anno non sono riuscito a mangiare: si prepara col pane mezzo crudo, ripieno di prosciutto e formaggio di capra: poi viene messo nel fornetto in modo che il pane finisce di cuocere e intanto si scioglie il formaggio col calore.
Se volete posti ancora più tranquilli, però meno organizzati, ci si può spostare verso Saint Tropez, dove la costa offre una serie di “calanques” (calette) con spiagge piccole a ciotoli ed un mare semplicemente meraviglioso.
I Francesi? Un luogo comune vuole che tra noi e loro si stia come cani e gatti. Mussolini li chiamava “i cugini bastardi” molti decenni fa, a sottolineare la profonda diversità di carattere. Non so bene quelli delle altre zone, ma quelli della Costa Azzurra io li trovo al 99 per cento, estremamente gentili e disponibili. Adoro il loro modo di fare, forse troppo formale (ma a me piace), sempre sorridenti, sempre educati. Se entrate in un negozio quasi sempre sarete salutati per primi e se siete in coppia sempre vi diranno “Bonjour Madame, Bonjour Monsieur” o più semplicemente “Madame, Monsieur”. Vi abituerete molto presto (io per inciso lo sono già per conto mio), quando chiedete una cosa a dire subito dopo, “S’il vous plaît”. Insieme a “Merci” è forse la parola più usata. Se volete un consiglio quando dovete dire “prego” al posto del più comune “Pàs de quoi” (“Non c’è di che”) dite (soprattutto se vi rivolgete ad una signora) “Je vous en prie” (“Ve ne prego)…..l’apprezzeranno molto.
Topic author: Renato Attolini
Replied on: 07/07/2007 14:08:37
Messaggio:
Un’altra cosa che mi ha colpito della Francia è che quando percorri l’autostrada, un paio di chilometri prima del casello, cominciano ad apparire dei cartelloni con l’importo da pagare in modo che chi guida sia già pronto col corrispettivo ed inoltre se ha con sé la moneta metallica giusta, può usufruire delle corsie preposte dove anziché l’addetto trova delle ceste nelle quali buttarla. A quel punto il meccanismo riconosce quanto versato “et voilà”: la sbarra si alza.
Non si elimineranno le code ma quantomeno si riducono di molto e si evitano le pantomime che caratterizzano le abituali scene alle quali assistiamo in Italia, dove l’automobilista deve sempre chiedere: “Quant’è?” e subito dopo si accorge che c’è un display vicino al gabbiotto che lo indica. A quel punto tira fuori il portafoglio, si accorge che non ha abbastanza soldi o gli manca la moneta e si rivolge alla moglie. “Cara hai qualche spicciolo?” “Non lo so amore, aspetta che vedo nella borsetta” e mentre tira fuori il rossetto, il cellulare (se era questa la cosa da cercare l’avrebbe trovata per ultima), la penna, le mollette per i capelli ed infine l’agognato borsellino. A quel punto cerca di comporre l’importo richiesto che elargisce al marito non prima di averlo insultato perché non si è preparato prima. Il contro-insulto di lui potrebbe già concludere il tutto se non accadesse che a volte, per il nervosismo creatosi, la moneta cada nel tragitto moglie-marito piuttosto che in quello marito-addetto al pagamento. Poi ci chiediamo perché ci sono sempre tante code.
Io, al costo di poco più di due caffè al mese, ho risolto il problema col telepass.
Ecco alcune foto delle “calanques”.
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