GOCCIOLA DI PIOGGIA
Stampato
da : Concerto di Sogni
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Stampato il:
22/12/2024
Tema:
Autore Tema: zanin roberto
Oggetto:
GOCCIOLA DI PIOGGIA GOCCIOLA DI PIOGGIA Una nuvola grossa, di colore blù scuro con macchie grigie alternate a bianche candide, si apprestava con migliaia di sue sorelle a iniziare una pioggia abbondante e insistita. I cugini fulmini giocavano con le saette zizagando fino a terra e i tuoni tambureggiavano cupi, goccioloni grossi come albicocche si staccavano dalle nuvole alte e sparse e trascinati da un vento dispettoso piroettavano in parabole allungate e precipitavano con violenza sulla terra. zanin roberto
Inserito il:
10/07/2007 11:41:04
Messaggio:
La nuvola "CINERINA" era nata settimane prima, nel Golfo del Messico e si era ingrossata e fatta signorina, in pieno Oceano Atlantico, aveva sorvolato le isole Britanniche era scesa in Francia e valicate le Alpi ora si dirigeva per esaurirsi verso la Toscana. Era una nuvola schiva ma di gran cuore, mai aveva alzato la voce con le gocciole che teneva unite, amorevole si era sempre prodigata per rendere confortevole il viaggio.
Tutte le sue gocciole erano state informate dell'imminente operazione di pioggia ma si erano affezionate a "CINERINA" e ora l'imminente distacco era doloroso. Di lontano arrivò l'ordine di precipitare veloci a terra e "LIMPIDA" una gocciola anziana, incoraggiò le sorelle con sicurezza e le sollecitò ad affrettarsi.
Si arrotondò gli sbuffi in testa e si mise un pò di brina negli occhi per smorzare il fastidio della velocità di caduta ma prima dignitosa e serena salutò "CINERINA":
- " Allora ci siamo, Cinerina, è venuto il momento atteso, ti saluto nuvola cara, vado al mio destino, ma non è detto che non risalga al cielo! Ti volevo dite che mi dis..." -
Cinerina interruppe subito Limpida con autorità e fermezza:
- " Cara Limpida, il mio scopo è quello di tenervi unite fino alla pioggia, poi io scompaio, sono felice di averti conosciuto ed è stato per me un onore, ora vai, siamo pronte ! " -
- " Addio...e che il cielo formi ancora tante cinerine buone come te ! "
Iniziò a cadere con una inerzia prima appena accelerata ma poi la velocità diventò elevata, sfrecciava come un proiettile, un grande capogiro la colse impreparata, da lassù iniziò a scorgere i colori della terra, passò accanto a centinaia e migliaia di gocciole che roteavano precipitando. Sentiva il profumo dell'ozono e il madido odore della terra che saliva caldo al cielo, di colpo urtò qualcosa di rigido e solido, erano palline bianche e fredde di grandine, loro erano lontane parenti delle gocciole che però saettavano più veloci e fiere, non avevano mai avuto felling con loro. Si ritrovò in un vortice conico di vento più freddo, quasi risalì innaturale e ora il disorientamento era totale,veniva sballottata in continuazione in diagonale e ora galleggiava in uno strato di vapore appiccicoso.
Si chiedeva se quella fosse una cosa normale, quanto sarebbe rimasta ancora in aria e se si fosse aggregata ad una nuova nuvola ?
Le passò accanto "TRASPARENTE" la sua gemella che però non fece in tempo a salutare, in quel tumultuoso saliscendi di correnti, schizzò via incontrollata, di colpo iniziò a ridiscendere e la luce aumentò, fino a diventare accecante.
Ecco che allora si meravigliò estasiata al miracolo della natura, non fiatò più, era in trance, ammirava rapita uno splendido arcobaleno che scintillava i suoi sette archi colorati, quella cromaticità le felicitava il vivere, mai aveva visto la potenza e la bellezza che la natura sa creare, ringraziò di essere li in quel momento mentre in cielo esplodeva la gioia.
D'un tratto il grigio avvolse di nuovo tutto e ora precipitava davvero come un bolide, sotto tutto era verde con ampie chiazze nere, si raddrizzò rimosse la condensa dagli occhi e vide un tetto rosso, d'una casa colonica, sparsa nella campagna toscana, si preparò all'urto, all'imminente impatto. Si tappò le orecchie con le mani e chiuse gli occhi...con un colpo si deformò su una tegola ruvida, si ricompose allungandosi, rotolò, in un groviglio di gocciole e discese in una grondaia dal fondo sabbioso orizzontale, poi fu inghiottita da una grondaia verticale che le fece trattenere il fiato, e si tuffò in un tombino assieme a tantissime sue sorelle.
Ora galleggiava nel buio quasi totale d'una fogna tombinata, l'odore era davvero insoportabile, le mancava l'aria, i ratti immergevano la loro lingua per dissetarsi e fu sfiorata un paio di volte poi usci in un fosso che si buttava in un fiumicciattolo piccolo e sonnolento.
Se ne stava in superficie a godersi il profumo dei fiori di prato e a guardare gli uccellini volare liberi e spensierati, qualche foglia planò vicino e un rametto di ontano le fece il solletico, arrivò la sera. Mentre la corrente lenta la trascinava via, una sua compagna fischiettando la rincuorò, confermandole che in un paio di giorni si sarebbero trovate in mare, il Mar Tirreno e da lì si favoleggiava che evaporando c'era la possibilità di ritornare a volare in cielo.
Si distero l'una accanto all'altra con la schiena sulla superficie del fiumicciattolo, guardando le stelle, si strinsero vicine e si addormentarono sognando entrambe di tornare a formare nubi, di volare negli spazi infiniti e azzurri del cielo, di precipitare veloci con la pioggia, di bagnare orgogliose e fiere la natura senza mai chiedersi quando finirà ?!
di Zanin Roberto
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