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ANEDDOTI STORICI

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Stampato il: 22/12/2024

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Autore Tema: Auramarina De Gregorio
Oggetto: ANEDDOTI STORICI
Inserito il: 24/11/2007 02:40:34
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ANEDDOTI STORICI


A volte mi chiedo se tutti quelli aneddoti storici saranno veramente certi o favole, nonostante vi racconteró alcuni dove si dimostra la sagezza dei personaggi:
* Dante e i maligni.
Dante stava una volta in chiesa, ad ascoltar la santa messa; solo, in disparte e diritto,col suo fiero cipiglio, cosí profondamente assorto, che, al momento dell'elevazione, né si piegó, ne si chinó, né mosse labro, ne batté ciglio.
Per la qual cosa, alcuni falsi bigotti scandalizzati, interpretando questo suo contegno per indifferenza o per irriverenza verso le cose sacre, lo denunciarono al vescovo, il quale lo mandó a chiamare, per fargliene le rimostranze.
-Mi meraviglio- rispose con disdegno Dante- che mi accusino coloro i quali, mentr'io me ne stavo con l'anima tutta raccolta in Dio, in modo di non accorgermi nemmeno di quel che dovessi corporalmente fare, se ne stavano invece col corpo e con lo spirito tutti rivolti in me, senza pensare affatto a Dio.

**" Parla poco e ascolta assai"
A chi dobbiamo questa aurea sentenza? Al filosofo Demonáce, vissuto in Grecia nel II secolo avanti Cristo.
Gli aveva domandato un Ateniense, eletto a una carica importante, come doveva comportarsi.
- Parla poco e ascolta assai- gli rispose semplicemente Demonáce.
....questo mi riccorda...qualcuno..

***Luigi XII e il contadino
Il re di Francia Luigi XII trovó un giorno un suo gentiluomo, il quale stava maltrattando un contadino.Irritato,il Ré lo condannó a non cibarsi piú di pane.
- Ma, Sire,- protestó il gentiluomo- senza pane non potrei vivere.
-E perché allora- disse il re Luigi- maltrattate colui che ve lo fornisce?

****Maldicenza
Un tale riferí a Torquato Tasso che un suo amico andava dicendo male di lui con tutti.
-Lasciatelo dire- rispose Tasso- é meglio che egli dica male di me con tutti, piuttosto che tutti ne dicano con lui.

*****Per vedere come si fa.
Un ricco calzolaio invitó a pranzo Chopin, e dopo aver mangiato pregó il maestro di mettersi al pianoforte, Chopin voleva schermirsi, ma láltro insistette.
-Tanto per farmi vedere- soggiunse- come si fa
E Chopin dovette sonare. Ma alcuni giorni dopo fu lui che invitó a pranzo il calzolaio e dopo mangiato, fece portare in mezzo alla stanza un deschetto coi suoi attrezzi e pregó l'invitato di fargli una scarpa. Grande stupore di questo; ma Chopin fu irremovibile.
- Oh, siate buono! Tanto per farmi vedere - gli disse - come si fa.

Auramarina


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