Autore Tema: zanin roberto
Oggetto: BENIGNI: LA HALLEY DELLA CULTURA
Inserito il: 30/11/2007 23:29:45
Messaggio:

Ieri sera 29 novembre 2007, dalle ore 21.00 alle 23.00, si è consumata la più straordinaria performance televisiva da quando questo mezzo mediatico esiste.
Su RAI , quello stesso canale che di solito ci propina starlette e vuoti estetismi barocchi, ha avuto il bagliore stellare di una cometa luminosa che ha rischiarato il cupo giorno di decadenza che la nostra società attraversa.
Pochi paesi possono vantare di avere geni artistici cosi potenti e diretti, una dimostrazione ancora una volta di autentica passione che si trasforma in un linguaggio travolgente e a tratti mistico.
Benigni ha cavalcato il tema dell'esistenza umana, variando tra la satira politica, il saggio umanista, la divagazione teologica, la recitazione ispirata, in un turbinio di sentimenti e di dispense accademiche portate all'essenza e tradotte per ogni orecchio.
Lucido, accativante, convincente, indifeso, spontaneo, ha raggiunto il culmine del suo lirismo con il V canto dell'Inferno Dantesco, dove dimorano i Lussuriosi, con le terzine memorabili di Paolo e Francesca, ineguagliabili per esplosività evocativa ed emotiva, crogiolo dell'amore che muove il sole e l'altre stelle!
Ma lo stupore in me è diventato quasi estasi quando ha arringato la nostra italianità, erano decenni che non sentivo un cosi nobile e commosso incitamento a essere fieri figli del Bel Paese, Italia che ha inventato la musica, la pittura, l'architettura, il sistema bancario, il diritto, siamo i discendenti di quell'impero romano mai più eguagliato, siamo parenti stretti del Rinascimento che ha donato all'umanità la società moderna.
Quanta passione in quel toscano doc che con quelle parole rimetteva la cultura al suo posto, per un pò purtroppo!, ma finalmente il discorso si elevava dai lordi fanghi quotidiani, dalla miseria dell'ignoranza, dalla scientifica mediocrità.
Grazie ancora Benigni, grazie.....di ricordarcelo, che con pochi altri (Dario Fo), sono l'ultimo baluardo all'imbarbarimento e alla dissoluzione etica di un mondo narciso ed egoista.
....- "mentre che l'uno spirto questo disse, l'altro piangea si, che di piedate io venni men cosi com'io morisse; e caddi come corpo morto cade" -
Di questa pietà ieri sera Benigni si è inumidito gli occhi e con lui noi che abbiamo apprezzato il suo meraviglioso trasporto che ha superato ogni reticenza, ogni resistenza preconcetta, in una sublimazione che mai ci propose la televisione.

di Zanin Roberto

zanin roberto