ADDIO ....GRAZIE
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da : Concerto di Sogni
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Stampato il:
22/12/2024
Tema:
Autore Tema: zanin roberto
Oggetto:
ADDIO ....GRAZIE ADDIO...GRAZIE La morte è assieme alla fame, alla disperazione, al dolore,una maledizione della realtà che l'uomo cerca invano di mimetizzare, di sopire, di obliare, di occultare, mentendo a se stesso, illudendosi di non fare i conti con essa.
Inserito il:
21/01/2008 23:30:58
Messaggio:
La morte è infame quando falcidia le amicizie, quando recide gli affetti dei nostri cari, quando ci toglie la voce di chi ci ama, di chi ci cerca, di chi ci stima, di chi aveva con noi legami indisolubili.
Non sono stato toccato fortunatamente ancora dalla livella nera, se escludo le nonne molto anziane, uno zio acquisito che non avevo proprio in confidenza, un cognato che ha combattuto una lunga tenzone con lei, ma ieri se ne andato un mio collega di lavoro, che da una decina d'anni era in pensione ma che avevo conosciuto nei miei primi quindici anni di impiego.
Non sono stato colpito dalla sua dipartita, era un accanito fumatore, un incallito frequentatore di bar, e quegli strapazzi devono aver influito notevolmente sulla sua salute, ma mi sono turbato e intristito nel percepire il tempo, il modo, con cui il fato spezza il filo della speranza. Non ci sono avvertimenti, non ci sono gentilezze, la realtà sprofonda fredda, insensibile, inattesa, imprevedibile, ineluttabile, non lascia il tempo di una ...nota.
Il mio amico era un burbero e severo lavoratore,chiuso alle novità, ma di gran cuore, una volta aperto il suo guscio interiore sapeva ellargire rara umanità, dando alle cose il giusto peso, le corrette priorità, mai lasciandosi travolgere dalle frivolezze, dalle apparenze, scegliendo le cose importanti.
Ho ricordi di grandi slanci, di dichiarate bravate che puntualmente manteneva, mi ha stimato ed ha avuto l'umiltà di imparare da me, lui che ostentava sicurezza. Lo criticavo, lo incitavo ad una apertura più ampia ma sapevo che nonostante quegli inviti cadessero nel vuoto, lui rifletteva e in qualche modo mi ascoltava.
L'ho visto consumarsi con quella stessa grinta che mi aveva irretito la prima volta che ci siamo rapportati, spavaldo, irriverente ma umano come pochi, con l'esatta percezione della situazione. Mi sorrideva, dopo l'asportazione di un polmone, nei pochi anni che gli sono stati regalati,convinto che non aveva bisogno della solidarietà di nessuno, lui che mi aveva insegnato a sdrammatizzare ogni situazione.
Lo guardavo negli occhi che avevano ormai perso quello sguardo da bounty-killer e si perdevano in una faccia ingiallita, esangue, nel dimagrimento che offende la dignità di una persona più di un handicap, mi chiedevo quale fosse la sua forza, la sua resistenza, il suo volere. Oggi che mi hanno annunciato la sua resa, non ho lacrime, non ho pietà da donare, ho solo un sentimento di riconoscenza, un vuoto che ho il dovere di sottolineare, si , ho ricevuto molto da te, amico mio, spero di aver anche dato, la morte in fondo con la sua spianata, evidenzia ancor più le ovvietà che non cogliamo in vita.
Ti saluto Francesco, grazie per essermi stato amico, generoso collega di lavoro, arcigno nei modi ma tenero nell'esercitare umanità, in un mondo che, Dio solo lo sa, è diventato arido.
zanin roberto
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