Beat re-generation
Stampato
da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=16470
Stampato il:
22/12/2024
Tema:
Autore Tema: Renato Attolini
Oggetto:
Beat re-generation E’ uscito in questi giorni l’ultimo album degli inossidabili “Pooh” dal titolo “Beat-regeneration” un gioco di parole che adatta, prendendo in prestito il titolo del famoso libro di Jack Kerouac degli anni ’60 “Beat Generation”, espressione che definì in seguito la generazione di giovani (etichettati comunemente e un po’ sprezzantemente come “capelloni”) che ispirandosi ai testi dello stesso Kerouac e dei poeti americani come Lawrence Ferlinghetti e Allen Ginsberg, e accompagnati dalle musiche dei Beatles e Rolling Stones diede vita a quei movimenti che sfociarono in seguito nelle rivolte studentesche del’ 68. Finita la premessa storica, torniamo a questa compilation di cover di quel periodo, rigenerate appunto a modo loro dal celebre complesso. Per chi è tra i 50 e i 60 come me è un altro tuffo nel passato, ci si sente proiettati ai tempi dell’adolescenza, alle prime feste, quando sulle note de “La casa del sole” versione italiana della celeberrima “The house of the rising sun” degli “Animals” si ballava il lento cercando di abbracciare la ragazza di turno che invece interponeva tutta la distanza possibile consentita allungando le bracce e tenendole rigide come tronchi d’albero. Altri tempi…Comunque tornando al CD i giovani d’oggi credo l’apprezzeranno (e risultati delle vendite lo stanno dimostrando), la qualità e la bravura dei Pooh non si discutono, sono degli autentici fuoriclasse, ma certo loro non potranno fare una comparazione con la versione originale che noi “anzianotti” invece teniamo ancora in mente. Pertanto, a mio parere, la già citata “La casa del sole” pur con tutte le sfumature e le elucubrazioni musicali attuali non regge il paragone con la versione dei “Los Marcellos Ferial” (credo di conservare ancora in cantina il 45 giri dell’epoca) e vogliamo mettere “Un ragazzo di strada” dei “Corvi”? Il loro solista quando cantava il ritornello “….Io sono un poco di buono…lasciami in pace perché..” si esibiva in un ghigno mostrando una dentatura imperfetta che accompagnata da una capigliatura nera e lunghissima dava veramente l’impressione che fosse un poco di buono. Nulla a che vedere con la faccia di bravissime persone dei Pooh. Chi si ricorda dei “Rokes”, del loro simpaticissimo accento anglosassone quando cantavano “Che colpa abbiano noi”? Sarà forse la nostalgia della gioventù ma quelle canzoni con i loro interpreti originali sono indimenticabili e queste nuove versioni non mi convincono. Per chi volesse sentire una versione dell'epoca:
Inserito il:
23/02/2008 18:34:57
Messaggio:
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