Autore Tema: Mongolfiera
Oggetto: Il sentiero
Inserito il: 28/03/2008 15:41:14
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Raccontiamo una storia....

Carloalberto,Mario,GianPietro,Nicola,Sabrina,Marinella, Giancarlo con Rachele la loro educatrice, in un pomeriggio uggioso decisero di raccontare le loro emozioni attraverso un racconto fatto a modi di puzzle dove ognuno a turno aggiungeva un passaggio.

Il titolo di questo racconto è "IL SENTIERO".

C'era una volta...
Un giovane chiamato Antonio.
Era in un momento particolare della sua vita, voleva decidere di cambiare radicalmente.
Voleva cambiare il suo carattere, le sue emozioni e il suo sentire.
Andò in cerca di un futuro migliore per sè e si incamminò lungo il sentiero della felicità.
Trovò così un vecchio chiamato Merlino con una barba lunghissima, a cui chiese quale potesse essere il segreto della felicità.
Merlino gli rispose che la felicità non è nelle cose esterne ma è in ognuno di noi, l'importante e saperla cercare.
Lo ringraziò e si incamminò in questa ricerca.
Doveva camminare parecchio per poterla raggiungere e questo gli costò un duro lavoro.
Cammina, cammina, cammina e comincia a intravedere delle luci.
Si avvicina incuriosito da una figura sotto un lampione.
Si trattava di una prostituta con una strana smorfia sul viso che la rendeva di aspetto più terreno di quello che era.
Era di una bellezza procace ma senza volgarità.
Antonio volle conoscerla bene e si rese conto di che persona aveva trovato....
Le chiese perchè si prostituiva e gli diede una accurata spiegazione dicendogli: non hai notato la smorfia che ho sul viso?
Questa smorfia è frutto della mia infelicità.
Ho sempre cercato questa felicità e non l'ho mai trovata.
Ecco perchè di questa smorfia sul mio viso.
per cui ragazzo mio devi proseguuire da solo perchè ciò che credevo felicità era solo mera contentezza.
E' la più grande illusione, per cui bel giovane ascoltami e dammi retta, l'unica scelta che hai è di vagare da solo per trovare ciò che cerchi.
Antonio ha un attimo di titubanza, ma poi riesce a trovare il coraggio e prosegue in compagnia dei suoi amici animali.
Si allontana scalciando una lattina arruginita e con un bastone che tiene sulla spalla alla cui estremità vi è una tovaglia a quadri rossi e bianchi annodata in maniera sicura.
Si imbarca su una zattera per seguire il corso del fiume, che sfocia sul mare mediterraneo alla ricerca di una nuova vita e di una anima gemella.
Cerca anche un lavoro per sopravvivere alle eventualità della vita.
Trova un lavoro in una azienda di trasporti denominata "Felicitas spa".
Viene accolto dal cda dell'azienda.
Questi soci avevono una partcolarità: tutti i soci hanno un sorriso stampato in volto.
Antoniio si domandò come mai erano tutti così sorridenti.
Loro risposero che pur credendo di aver trovato la felicità si sentivono progionieri di essa.
E l'unica consolazione rimasta è questa finta espressione facciale che non rispecchia la nostra anima e ognuno di noi è come se fosse inacatenato al proprio destino.
Antoniio sapeva che doveva cercare più a fondo per trovare la felicità.
Si libera di ciò che indossa e si inerpica su uno scoglio alto per poi prepararsi al tuffo liberatorio,.Giunto al punto più alto si tuffa in un perfetto stile a scaccia tutti i pensiri negativi.
Prima di toccare il pelo dell'acqua chiude gli occhi e sott'acqua trova una sirena che gli indica la via giusta.
Gurdare avanti senza sottrarsi alla lotta, in quanto la vita va vissuta e bisogna combattere per la nostra felicità, conquistandola attimo per attimo, attraverso una chiave fondamentale: LA SEMPLICITA'.

Il gruppo di riflessione e confronto della sfa di Via malta.
La Cooperativa La mongolfiera.