Storie dal bosco incantato - Il ballo di primavera
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da : Concerto di Sogni
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Stampato il:
26/12/2024
Tema:
Autore Tema: luisa camponesco
Oggetto:
Storie dal bosco incantato - Il ballo di primavera
Inserito il:
05/04/2008 20:54:54
Messaggio:
- È primavera, è primaveraaa!!
Lo scoiattolo Peppino saltava da un ramo all’altro, non stava più in sé dalla gioia.
- Si può sapere cos’hai da urlare tanto? – chiese Oscar sbadigliando mentre usciva dalla tana.
- È primavera, finalmenteee.
- Cosa c’è di tanto strano, arriva tutti gli anni e nessuno urla come te.
Una bella pigna cadde sulla testa di Oscar.
- Ci risiamo! – Drusilla casualmente assistette alla scena, ma in fondo le liti fra Oscar e Peppino erano ormai una consuetudine e, dopo la lunga pausa invernale, faceva piacere risentirli.
Doveva affrettarsi, c’era molto da fare per organizzare la festa di primavera. Ogni anno nella prima notte di luna piena del mese di marzo, sullo spiazzo erboso ai piedi del Masso del Consiglio, aveva luogo il ballo di primavera.
La bottega di mastro Grillo era in piena attività.
- A che punto siamo con gli inviti? – Drusilla attendeva una risposta.
- Siamo alle solite, le fate non vogliono gli scarabei, gli elfi non vogliono gli gnomi. La regina Altea vuole tutti. – Grillo gridava a più non posso mentre Lumachina si ritirava nel suo guscio.
- Dovremo trovare il modo di farli stare tutti insieme, altrimenti niente ballo.
Questa volta era decisa, ma sperava che gli animi si placassero. Dopo un inverno particolarmente freddo e lungo, ora Abetaia si stava rivestendo di un manto nuovo, nei prati erano spuntate margherite bianche e gialle, i passeri si preparavano a costruire il nido, tutto il regno era un fervore di vita.
Nel palazzo di Altea le pulizie di primavera erano in pieno svolgimento. Trappola il capo dei cervi volanti, le guardie personali della regina, era preoccupato, troppo movimento per i suoi gusti, non c’erano pericoli, ma lui amava la quiete. La regina dall’altro del torrione osservava Abetaia, dopo la pausa invernale la primavera portava allegria ma anche i soliti problemi di convivenza, fate ed elfi sempre in competizione, gnomi dispettosi, liti per la tana più bella.
I pensieri di Altea vennero interrotti da Rondine.
- Bentornata Rondine!
- Salute a te Altea, sono la prima le altre giungeranno tra poco, ho trovato molti nidi distrutti sai com’è successo?
- Durante l’inverno una abbondante nevicata ha spezzato molti rami.
- Li ricostruiremo, a presto regina!
Volò via per raggiungere le compagne, l’aria tiepida fece vibrare le ali dorate di Altea.
- Regina sei desiderata nella Sala delle Udienze.
- Grazie Trappola
Nella sala delle Udienze, Tric Trac, gnomo delle ghiande, camminava nervosamente avanti e indietro.
- Cosa succede, Tric Trac?
Lo gnomo guardò incantato la regina, Altea era davvero bella, ma subito ricordò il motivo per cui era venuto.
- Sono qui per portarti la decisione, presa dal popolo degli gnomi, di non partecipare alla festa di primavera.
La regina sospirò, si aspettava qualcosa del genere.
- Dimmi il motivo!
- È presto detto mia regina. Ieri sera gli elfi sono entrati nel nostro villaggio ed hanno distrutto un magazzino colmo di ghiande e pinoli.
- Chi di voi li ha visti?
Tric Trac rimase di stucco.
- Non li ha visti nessuno, ma chi può aver fatto una simile azione se non gli Elfi? Lo sanno tutti quanto ci detestano!
- Quindi è solo una supposizione?
- Beh, insomma…. – lo gnomo non sapeva più cosa dire. – Comunque non parteciperemo al ballo!
- In questo caso non parteciperete nemmeno alla gara di assegnazione dei nuovi territori.
- Ma non è giusto!!!
- È la mia ultima parola. Puoi andare!
Non appena Tric Trac lasciò la Sala delle Udienze, Altea chiamò Drusilla.
- Voglio sapere chi è il responsabile della distruzione del magazzino degli gnomi.
- Di sicuro non sono gli elfi – commentò Drusilla – farò indagini. A proposito, Gart lo scarabeo chiede udienza.
Altea si aspettava quella visita.
- Amatissima regina. – lo scarabeo fece un bel inchino – ti porgo il saluto a nome degli scarabei tuoi fedeli sudditi. – si raschiò la voce, prese tempo poi estrasse una foglia arrotolata ed iniziò a declamare. “In conseguenze delle ripetute offese perpetrate dalle fate, reiterate appp rr ….. plofff .. “ Gart perse il segno di quanto stava leggendo allora imbarazzato cercò di darsi un contegno e con voce tonante esclamò: Gli scarabei non parteciperanno al ballo di primavera… se ci saranno anche le fate!!
- Bene Gart vi comunicherò al più presto le mie decisioni.
- Tutto qui regina?
- Si, puoi andare.
Lo scarabeo, evidentemente deluso, lasciò la Sala delle Udienze e Altea chiamò Elisina.
- Porta questo messaggio a Cornelius e fai più in fretta che puoi.
Intanto, nel regno di Abetaia la notizia del disaccordo fra fate, scarabei, gnomi ed elfi, passò di tana in tana di nido in nido, la redazione del “Gazzettino di Abelandia” fu sommersa di richieste di informazioni.
- Ma allora, il ballo si farà?
Grillo non sapeva cosa rispondere, Ghiro ancora mezzo addormentato annotava le testimonianze dei presenti. Ognuno diceva la sua il più delle volte si contraddicevano.
Cornelius sistemava una ghirlanda di calendula, quando arrivò Elisina.
- Avrò bisogno anche del tuo aiuto. – disse Cornelius dopo aver letto il messaggio.
Elisina non era troppo entusiasta.
- E’ una missione pericolosa? – chiese la fatina
- È una missione diplomatica. Ora dobbiamo andare allo stagno, là c’è qualcuno che può sapere come sono andate le cose.
Anche Drusilla si era data da fare, e con l’aiuto di altre coccinelle indagava sulla distruzione del magazzino degli gnomi.
- Queste non sono orme di elfo, e poi gli elfi preferiscono volare.
- Vero – rispose Drusilla – Sono troppo grandi, conosco qualcuno che saprà dirmi di chi sono.
Fu così che Drusilla, Cornelius ed Elisina si incontrarono sulla riva dello stagno.
- Vedo che anche tu sei giunto alle mie conclusioni.
- Cara Drusilla, troveremo qui le nostre risposte. Adesso lo chiamo.
Cornelius percosse il terreno col suo bastone e poi dopo dall’umida terra fece capolino Duepunti, l’orbettino.
- Questa sì che è una sorpresa! – disse Duepunti. – In cosa posso esservi utile?
Elisina si ritrasse istintivamente.
- Abbiamo un problema che solo tu puoi risolvere.
L’orbettino s’inorgoglì tutto.
- E cosa avrò in cambio?
- Questo lo deciderà la regina.
Duepunti ci pensò un po’.
- Cosa volete sapere?
Cornelius e Drusilla gli raccontarono i fatti, Duepunti li ascoltò pensieroso.
- Tornate al calar del sole e vi darò le informazione che chiedete.
L’orbettino scomparve fra il fogliame.
- Possiamo fidarci? – Elisina era perplessa.
- Duepunti sa tutto ciò che accade ad Abetaia, possiamo esserne sicuri.
Anche Drusilla fu d’accordo, poi ciascuno prese sentieri diversi in attesa della sera.
La giornata trascorse tranquillamente, Oscar pulì per benino la sua tana, Peppino continuò a fare scherzi, i millepiedi portarono a tutti, ma proprio a tutti gli abitanti del regno, gli inviti al ballo di primavera, intanto Duepunti contattava i suoi informatori.
Puntuali al calar del sole, Drusilla, Cornelius ed Elisina si ritrovarono sulla riva dello stagno.
- Eccovi! – l’orbettino sbucò da sotto un cespuglio. – Siete fortunati ho le notizie che aspettavate. Ma prima voglio sapere che vantaggi ne trarrò!
Duepunti non era certo simpatico ma almeno era chiaro nelle sue richieste.
- Se le informazioni che ci darai saranno esatte. – disse Drusilla. - la regina Altea ti assegnerà, in esclusiva, la zona dello stagno.
- Si, la proposta mi sembra buona. Bene, tanto per cominciare il magazzino degli gnomi è stato distrutto da un cinghiale in cerca di cibo.
- Le orme lo confermerebbero. – mormorò Cornelius. – E per quanto riguarda la faccenda degli scarabei?
- Ahhh! Sentite questa! Il mio amico lombrico mi ha detto di aver visto due sere fa, Malvìa la cavalletta, deporre un sacco di spazzatura proprio davanti alla casa di Gart, e su di una foglia-messaggio c’era scritto “omaggio delle fate”
Malvìa era stata allontanata da Abetaia per il suo modo di fare arrogante e presuntuoso e soprattutto perché le piaceva seminar zizzania
- Dovremo farla confessare. Dov’è ora? – chiese Drusilla
- Si nasconde fra le radici della Grande Quercia.
- Grazie Duepunti, te ne siamo grati.
L’orbettino tornò così a godersi la pace del “suo” stagno
- Il nostro compito è finito Drusilla, io parlerò a Tric Trac mentre a Malvìa ci penserà Trappola con i suoi cervi volanti. Andiamo Elisina è ora anche per noi, di riposare.
La sera della luna piena di marzo era arrivata, i preparativi si facevano frenetici, le farfalle notturne tendevano ghirlande profumate, un tappeto di foglie fresche ricopriva lo spiazzo ai piedi del Masso e tutt’intorno corolle di fiori creavano macchie di colore. Le lucciole si affaccendavano a prendere posizione i grilli provavano la musica, arpe di fili d’erba vibravano incontrando aliti di vento, mai notte pareva più bella.
Le cicale annunciarono l’arrivo di Altea scortata in volo dai cervi volanti, seguirono le fate e gli elfi, poi fu la volta degli gnomi con gli scarabei.
E…al suono delle campanule si aprirono le danze.
Luisa Camponesco
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