NATALE DI RINASCITA
Stampato
da : Concerto di Sogni
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Stampato il:
22/12/2024
Tema:
Autore Tema: zanin roberto
Oggetto:
NATALE DI RINASCITA NATALE DI RINASCITA Ho incontrato cosi per caso, tra le vie di una città innondata dalla pioggia, in un vecchio magazzino che dava sul fiume, un vecchio con una folta barba. Era infreddolito e immusonito, si riscaldava le mani con dei guanti di lana senza le dita sopra un bidone arruginito da dove usciva una fiamma debole e bluastra. Buon Natale di amicizia sincera zanin roberto
Inserito il:
14/12/2008 00:15:13
Messaggio:
In parte, lavora a maglia, una nonnina sdentata con un nodoso naso e l'immancabile scopa di rami secchi a portata di mano, una sciarpa rattoppata nero fuliggine le copriva il collo, borbottava che le cose andavano male.
Eppure in quella vecchia dimora settecentesca, forse un postale o una taverna malfamata, si respirava aria di pulito, il disordine era volutamente scenografico e agli scafali grossi sacchi di juta erano gonfi di materiali, il profumo della minestra di ceci si spandeva nell'aria, mi ero fermato sulla soglia incuriosito, attratto da una magia d'un tempo andato.
- " Buon giorno...gente " - dissi con aria sbarazzina e mi decisi ad entrare.
- " Uhmmm....oggi non è un buon giorno...la pioggia è umida e alla mia età i reumatismi fanno vedere le stelle! " - rispose perdendo gli occhi dentro le fiamme del bidone.
- " Eh, si... caro signore, finchè non fiocca la candida neve non arriva il Natale...ohi, ohi, la mia schiena sembra una piaga ! " - aggiunse la vegliarda con ironia.
Davvero erano una coppia senza precedenti, lui aveva un'inflessione scandinava mentre lei era mediterranea pura sangue...squillò il telefono, un trillo che sembrava quello d'un giocattolo a carillon.
Una sbuffata d'aria passò sotto le fessure della porta e fece tremolare il fuoco, fuori un vero diluvio si accaniva sulla terra indifesa, mi feci coraggio e mi accucciai su uno sgangherato seggiolino basso e malfermo, chiesi con cortesia:
- " Sono anni e anni che cerco il...Natale...voi comprendete che non sono più giovane e ormai dispero di trovare anche solo una traccia...sapete non so più se qualcuno si ricorda che una volta..." - non mi ascoltavano o forse già sapevano quello che volevo dire.
- " Piove " - disse il grosso omone dagli stivali neri.
- " Umido " - di rimando aggiunse lei che aveva ormai raggiunto il metro di maglia a tubolare con il suo sferuzzare.
- " C'è una bellissima poesia di Ungaretti che dice ; Non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo di strade, lasciatemi cosi come una cosa posata in un angolo e dimenticata...insomma io credo che ci sia bisogno di un pò di pace, di semplicità, di moderazione...voi che cosa dite ? " - parlavo, parlavo, senza che nessuno mi rispondesse.
Andai al fornello dove la minestra di ceci bolliva svaporando aromi celestiali, assagiai con il mestolo l'intruglio fumante, mi assopii in un lunghissimo sogno ristoratore.
Nevicava fittamente e le zampogne melodiavano nenie ataviche, i pastori distribuivano il latte appena munto, di lontano si sentiva il vagito dolce e tenero d'una nuova vita che allietava la speranza, i sorrisi degli umili si fondevano con le mani aperte e la solidarietà era comunione.
Mi svegliai e il fiume s'era ingrossato, faceva freddo, il fuoco era spento e i due vecchioni non c'erano più, ma... fuori iniziava a fioccare !
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