Perché io
Stampato
da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=17779
Stampato il:
22/12/2024
Tema:
Autore Tema: riccardo resconi
Oggetto:
Perché io Perché io Scendo le scale della metro Parigi ha sempre un fascino particolare Oggi volevo andare nel quartiere latino Mancava dal mio giro turistico Sono quasi trascorse due settimane dalla mia partenza dall’Italia Un vecchio suona un organetto mentre dei ragazzi in roller sfrecciano nei corridoi Un manifesto indica giorno e orario dello spettacolo all’Opera Troppo costoso Penso che mi limiterò a mangiare in un ristorantino greco Cosi tanto per cambiare Non avevo fatto molte conoscenze anzi direi nessuna I parigini sono pochi inclini ad allacciare conoscenze Sono adesso all’incrocio tra Rue de la Huchette e Rue de la Harpe Una piccola piazzetta ospita bambini che giocano tirando gessetti a terra Saltellano felici Il quartiere si sta quasi fermando da una giornata intensa Ho cosi voglia di vedere tutto che mi sento agitato Ma non voglio neanche farmi prendere dalla frenesia Mi impongo di godere di tutti gli attimi che mi verranno offerti Mi fermo da un “marchand de legumes” , entro e mi mordo una bella pesca Che bella sensazione e che gusto dolcissimo La testa ruota tutta intorno per scoprire anche le minime cose nascoste Cammino con passo indolente ma non me ne vergogno Dei negozietti di libri espongono mappamondi luminosi Un mobiliere dei finti tavolini Luigi XVI Sento delle urla e mi giro In un vicolo vicino un uomo è a terra Non conosco la zona ma affronto le mie paure Corro verso di lui mentre tre uomini fuggono via L’uomo sembra svenuto ma lo scuoto appena e rinviene Mi guarda e gli pongo un fazzoletto per tamponare il sangue dal naso Solo poche parole: -Merci, monsieur- Lo aiuto a rialzarsi e lo sorreggo fino alla macchina vicina Non faccio domande a cui forse non avrei risposte Di nuovo con un cenno della mano ringrazia e sparisce via, cosi come era arrivato Sono un po’ scosso ma adesso penso solo di aver fatto una buona azione Questa cosa mi fa sentire bene Riprendo il mio cammino ma mi accorgo che ho la camicia sporca del sangue dell’uomo Forse meglio rientrare per cambiarsi Una variazione ai miei classici percorsi programmati E poi oggi emozioni ne ho avute Mangerò qualcosa in albergo Il tavolo dà sulla strada ed è bello vedere lo sfrecciare la gente Ad un tratto quando sto per addentare il mio cosciotto di pollo lo riconosco E’ l’uomo a cui ho dato soccorso E’ all’interno di una macchina e mi guarda con insistenza Un uomo di sua fiducia mi fa un cenno con la mano di uscire Lo guardo stralunato ma obbedisco Entro in quella macchina come ipnotizzato Nessun saluto Il percorso non è breve, se non ricordo male sembra la stessa strada che ho fatto per andare al casinò Il viaggio termina davanti un cancello ed un viale si apre davanti Vengo fatto accomodare in un salone con lampadari di cristallo e ampie finestre Forse adesso avrò delle spiegazioni, ma ho la lingua secca L’uomo mi si para davanti all’improvviso, sembra uscito dal nulla Ancora nessuna parola e mi invita di sederci La prime parole vengono fuori in un italiano stentato ma determinato -Devo ringraziarla,lei mi ha salvato la vita- Io lo guardo ancora stralunato, sembrando il mio comportamento assai normale -Vede,ero in quella zona da solo perché avevo appuntamento con una persona che mi doveva consegnare della carte per me molto importanti Accenno un movimento come per dire che non ho bisogno di spiegazioni ma lui insiste -Lei con il suo intervento ha fatto in modo che quegli energumeni non ne prendessero possesso -Io volevo ripagare questo gesto- Io ancora sminuendo il tutto vengo di nuovo zittito L’uomo di fiducia del misterioso personaggio si avvicina a me con una busta Contiene dei soldi ,diversi franchi Dalla mia voce il solo suono che emetto è: -Perché io?- Ancora silenzio ed una stretta di mano suggellano l’incontro Rientro in macchina percorrendone il viale Mi giro per un ultimo sguardo alla villa Le luci sono tutte spente Mi sveglio trasalito e tutto sudato Era un sogno Quei formaggi non li ho digeriti Mi è sembrato tutto cosi vero Ma che avventura Mai capitato qualcosa di simile in Italia Guardo fuori dalla finestra e sembra quasi veda il volto di quell’uomo Sul comodino una busta Misteriosa Parigi
Inserito il:
30/08/2009 16:50:58
Messaggio:
patapump
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