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Stranieri senza voce

Stampato da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=18016
Stampato il: 22/12/2024

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Autore Tema: Dounia Ettaib
Oggetto: Stranieri senza voce
Inserito il: 13/01/2010 16:52:26
Messaggio:

Ho letto "Stranieri senza voce", di Renzo Guolo oggi su Repubblica.

Il giornalista di Repubblica oggi nel suo articolo definisce l’Italia del nord un’Italia xenofoba e razzista.

Dice che le critiche da parte del Ministro degli esteri egiziano hanno implicazioni diverse. Non solo perché nella “ caccia allo straniero”, seguita alla “ rivolta degli schiavi”, sono coinvolti come vittime cittadini egiziani che il governo italiano non “ ha saputo difendere”.

L’Italia deve ricevere le critiche da un paese come l’Egitto in cui, come ha ricordato il Ministro Bossi, i musulmani uccidono i cristiani, ma attenzione : un Ministro non deve “ coinvolgere” l’aspetto religioso.

Ben oltre all’aspetto religioso ( inesistente in Egitto certo perché musulmani e copti hanno gli stessi diritti, aggiungiamo pure che i copti sono più tutelati dei musulmani in Egitto), non giudichiamo il governo egiziano quando fa demolire le chiese copte solo perché hanno superato di un piccolo centimetro lo standard di edilizia “ concesso” dal governo egiziano, noi dall’Italia non dobbiamo giudicare il governo egiziano perché vengono uccisi dei copti, non è etica “ diplomatica”.

Strano perché il governo egiziano non condanna mai un cittadino egiziano clandestino in Italia che violenta una donna? Perché il governo egiziano non condanna mai un cittadino egiziano regolare che sfrutta i suoi connazionali clandestini nel lavoro nero e nel traffico di droga? Anche questo non è etica “ diplomatica”.

Noi in Italia dobbiamo accettare le critiche e subirle e magari con una riforma lampo dobbiamo ricorrere ai ripari magari regolarizzando tutti i clandestini perché solo così il governo italiano può tutelare questi cittadini?

Allora dovremmo dire al mondo intero : chiunque vuole immigrare in Italia da clandestino soprattutto se arriva dal Marocco, Algeria, Tunisia e Egitto può farlo, aderisce ad una forma di “ ribellione” la rivolta degli schiavi, i loro paesi si sentiranno legittimati nel criticare l’Italia perché l’Italia non ha saputo “ tutelarli”.

Il giornalista della Repubblica specifica che per tutela l’Italia deve assimilare questi nuovi cittadini, concedendo la cittadinanza?

Caro Sig. Guolo, la cittadinanza non è un mezzo di assimilazione, diventare cittadino italiano è condividere i valori e i principi della Costituzione, lei si è mai chiesto quanti egiziani che sono diventati cittadini italiani vivono in Italia? Quanti egiziani sono divenuti cittadini italiani malgrado non sono residenti nel nostro paese? Ha mai chiesto ad un egiziano che vuole diventare cittadino italiano cosa significa per lui diventare cittadino italiano? Ha mai chiesto ad un egiziano divenuto cittadino italiano perché lascia la famiglia in Egitto? Ha mai chiesto ad un egiziano che è divenuto cittadino italiano se lascerebbe una delle sue figlie sposarsi con un cittadino italiano di madre e padre? Ha mai chiesto ad un cittadino egiziano divenuto cittadino italiano quali sono i principi della nostra Costituzione? Ha mai chiesto ad un cittadino egiziano divenuto cittadino italiano di quante regioni è costituita l’Italia? Infine ha mai chiesto al governo egiziano perché non ha saputo tutelare a sua volta i suoi cittadini italiani che vivevano in Egitto da anni e loro sì che si sentivano egiziani. No, magari quello fa parte di una storia passata, noi siamo un paese civilizzato e dobbiamo guardare avanti. Ha mai chiesto al governo egiziano quali sono le loro politiche di “ assimilazioni” per i nuovi cittadini che scelgono il loro paese come secondo paese?

Io, come cittadina italiana, sono indignata dall’atteggiamento del governo egiziano verso il mio paese, non accetto critiche da un paese che si pone sulla scena internazionale come mediatore nel mediterraneo, un paese che è ancora lagnato dall’INFIBULAZIONE, non accetto critiche dall’Egitto, un paese dove sugli annunci di offerte di lavoro viene marcato a caratteri cubitali “ LAVORO SOLO PER I MUSULMANI”, non accetto critiche dall’Egitto che malgrado la sua modernizzazione e la sua democrazia non riesce a fermare il fenomeno dell’immigrazione minorile. Non accetto critiche da un paese che non vieta per legge il lavoro minorile.

Questo paese o paesi futuri che si permettono di criticare il nostro e la nostra politica, prima dovrebbero farsi un mea culpa. Prima di accettare le loro critiche noi come paese democratico ed accogliente dovremmo essere i primi a chiederci perché molti egiziani immigrano, se il loro governo è così attento al benessere dei propri cittadini anche a quelli che risiedono all’estero e perché non fa campagna di ritorno in patria.

Parla di assimilazione, consiglia un condivisione di cittadinanza, noi dobbiamo essere i primi ad aiutare l’assimilazione amando il nostro paese, solo così riusciremo a condividere ed aiutare in una cittadinanza attiva i nuovi cittadini, non accettando le critiche di un paese che impone accoglienza a paesi europei ed è il primo ad ammettere discriminazione tra i propri cittadini.

Dounia Ettaib



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