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Una Cultura in tante Culture 2010

Stampato da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=18354
Stampato il: 22/12/2024

Tema:


Autore Tema: Angelica Calo Livne
Oggetto: Una Cultura in tante Culture 2010
Inserito il: 23/11/2010 16:45:59
Messaggio:

Una Cultura in tante Culture

Progetto sull’integrazione di alunni di etnie diverse nella scuola
"Nell’ambito delle sue finalità istituzionali, il Convitto Nazionale di Roma ha aderito quest’anno per la prima volta al “Progetto sull’integrazione di alunni di etnie diverse nella scuola” promosso dall’A.D.E.I. -Associazione Donne Ebree d’Italia.

Il Progetto, rivolto a insegnanti e alunni di scuole di ogni ordine e grado, si avvale della lunga esperienza israeliana sulle relazioni educative interculturali e ha lo scopo di creare e favorire un’atmosfera di accoglienza e di partecipazione attiva all’interno delle classi affinché, in un clima di collaborazione e interesse reciproco, gli alunni siano in grado di esprimersi e di apprendere, sviluppando la propria identità nella curiosità e nel rispetto verso ogni diversità.

Il volantino del convitto Nazionale esprimeva perfettamente i fini del progetto che si e' svolto dal 14 al 18 di Novembre e che e' stato un nuovo, emozionante successo e una splendida occasione per mettere ancora una volta in luce l'apporto di grande qualita' e di valori che Israele reca' alla societa' e alla comunita' del mondo. Il Metodo Calo Livne- Beresheet LaShalom consiste in una serie di attivita' atte ad unire gruppi di persone di diverse per cultura, lingua, eta', estrazione o genere.

Attraverso una serie di esercizi studiati appositamente e collaudati nel corso di una lunga esperienza con ragazzi Arabi, Ebrei, Olim Hadashim, ragazzi a rischio e di ogni genere, i partecipanti, in un'atmosfera serena di accoglienza reciproca, scoprono capacita' e talenti nascosti sconosciuti a se stessi prima di allora e acquistano sicurezza, autostima, speranza, motivazione e volonta' per operare positivamente nel gruppo e nella comunita' alla quale appartengono.

Il metodo prevede la creazione comune di prodotti artistici che scaturiscono dall'attivita' in piccoli gruppi nel corso dell'incontro e che si rappresentano vicendevolmente. La piece, la scultura vivente o la piccola opera d'arte che il gruppo presenta, e' il compendio delle scoperte avvenute durante gli incontri dove la positivita' e i valori piu puri di una societa' ideale vengono espressi attraverso la danza, il teatro, il mimo, il racconto, l'espressione verbale e non. Le emozioni che scatenano nel pubblico creano un incentivo nei protagonisti che sentono potente il valore della positivita', dell'iniziativa e dell'INSIEME come forma di forza ed energia.

Le emozioni si sono ripetute anche quest'anno. A Roma, al Convitto, dove i ragazzi e i docenti per tre ore e mezzo di seguito hanno scambiato storie personali, aneddoti sulla propria famiglia, piccoli gioelli di emozioni raccontati con affetto, con umorismo e nostalgia, alla fine un ragazzo ha scritto sul questionario finale: "Oggi ho capito che la vita di ognuno di noi e' preziosa e unica!".

A Napoli, siamo arrivati al quartiere S. Giovanni attraverso uno slalom tra montagne di immondizia e tristezza. La stessa tristezza che si poteva leggere sui volti dei 30 diciottenni che ci hanno accolto con uno sguardo diffidente e che per il primo quarto d'ora ho temuto di non poter cancellare da quegli occhi. Sui muri della scuola c'erano poster sull'educazione alla legalita', una targa per un magistrato ucciso dalla mafia, foto di ragazzi vittime della Camorra. Ho sentito che dovevo entrare nei loro cuori...aprendo ancor di piu' il mio: "Siedetevi ed ascoltatemi ragazzi. Vi capisco. Immagino i vostri pensieri: anche io vengo da un'area in cui si e' ostaggi di chi vorrebbe invadere tutto con il proprio potere. Da chi ci costringe a mettere un fucile in mano ai nostri figli. Anche a noi basterebbe il mare, l'aria fresca per il respiro. Ma dobbiamo reagire, prendere coscienza ed educare alla responsabilita', a creare la societa' che desideriamo, a sciverci il libro della nostra vita. Dovete prendere coraggio e dire cio che sognate. Per non restare ostaggi dei piu' forti..o di chi si crede piu' forte!!" I ragazzi hanno cominciato il loro viaggio attraverso la visione delle lore speranze e alla fine ci siamo lasciati dietro una sorta di "Museo vivente del sogno" dove i ragazzi insieme ai loro insegnanti hanno espresso attraverso una scultura di se stessi, il valore della "PARITA'", della "GIUSTIZIA", dell'"AIUTO RECIPROCO" dell'"ASCOLTO E L'ABBRACCIO DELL'ALTRO". Quindi a Trieste, dopo aver incontrato la coppia vincente ADEI- Associazione Italia- Israele in una bella cena, abbiamo svolto il progetto nella Scuola Media Dante Alighieri con due classi. Sento una grande avversione per il successo senza fine di programmi come "Il grande fratello" e programmi sui generis. Mi rattrista vedere come i ragazzi acquisiscono modi e comportamenti che tendono all'individualismo senza rispetto per l'altro, alla corsa al successo e all'aspetto esteriore e certi aspetti li incontro in ogni luogo dove presento i miei laboratori...ma solo all'inizio...il momento che mi emoziona di piu' e' quel sospiro di sollievo, quel senso di liberazione che vedi sui volti dei ragazzi quando capiscono che cio che importa e' la loro anima, cio che hanno dentro, cio che esprimono i loro gesti e i loro occhi.

E anche questa volta, siamo riusciti a dare questa gioia! Docenti e ragazzi non avrebbero smesso piu' di creare scenesull'amicizia, sul valore della famiglia, della partecipazione alla comunita' in cui si vive.

Ringrazio di cuore la mia fedele e protettiva compagna di viaggio, l'unica ed insuperabile Ziva Fischer con la quale ogni progetto e' una sicurezza.

Angelica Edna Calo Livne


Angelica Calò Livnè
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