Autore Tema: Dounia Ettaib
Oggetto: Cosa si fa per una borsa Guess
Inserito il: 12/01/2011 15:44:27
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Cosa si fa per una borsa Guess?

Come ogni anno nuovo, io lo colgo con la gioia di poter acquistare una borsa Guess in saldo, così come da rituale ogni 6 gennaio mi sveglio di buonora, mi metto in strada in direzione della Liguria e dopo una coda infinita al casello arrivo all’Outlet di Serravalle.

Come ogni anno il parcheggio è pieno di macchine e di caravan, alcuni si mettono in strada da posti molto più lontani del mio.
L’emozione è incontenibile, i battiti cardiaci sono in aumento, in testa ho una sola idea, dopo aver svaligiato il negozio di abbigliamento per bambini devo correre verso il negozio della Guess!

Fatte le mie prime tappe, arrivo alla mia destinazione finale, ma ahimè vedo una fila di persone, minimo davanti a me c’erano 75 persone, i miei battiti al cuore sono aumentati, rischiavo quasi la tachicardia, dopo due ore di attesa ecco arrivato il mio turno.

Le mani erano congelate dal freddo, i piedi indolenziti, ma felice del mio traguardo, anche se all’interno del negozio era rimasto ben poco da comperare, le persone che mi hanno preceduta sembravano delle cavallette!

Ma ecco qua, finalmente ero nel negozio, ero finalmente dentro, ma nel negozio c’erano anche delle donne arabe velate, per un momento ero felice per loro, mi dicevo che, anche se costrette a portare dei veli, in questo negozio potevano dare sfogo alla loro vanità, purtroppo per loro la loro vanità era anche la mia!

Mi stavo dirigendo verso una mitica borsa Guess marrone in pelle di struzzo, era quella adatta al mio vestito marrone con gli stivali marroni e il cappotto marrone, ma davanti a me c’era la signora araba velata che l’ha presa in mano! Eh no, non andava per niente bene, quella era la borsa che aspettavo da una stagione intera! Io mi ero svegliata alle 4.30 del mattino per affrontare quel viaggio, ho aspettato i saldi apposta per comprarla! Lei anche se era velata era sempre una donna araba, quindi ricca e poteva comprarsi il negozio intero anche in periodo non di saldo, non si era limitata a guardarla ma aveva chiamato la sua amica e suo marito per fargliela vedere, la sua amica in mano aveva quattro borse, non una ma dico quattro!

Quelle borse erano le ultime! Quella marrone doveva essere mia a tutti i costi, o vita o morte!

Sapendo che non c’erano possibilità che le donne velate comprassero altre borse perché erano le ultime nel negozio, dovevo agire d’astuzia, dovevo osare il tutto per tutto.

Sapevo che stavo perdendo il mio sogno di una stagione intera, sapevo che non avrei mai avuto la possibilità di indossare quell’abito, con gli stivali e cappotto marrone, non potevo rinunciare al mio sogno!

Mi avvicinai alle coppie e sentivo che i mariti erano compiaciuti per il fatto che le loro mogli avevano trovato quello che cercavano, no, per me non andava bene, allora tentai un approccio più soft dicendo : “ complimenti, è una bellissima borsa, penso che sia pelle di struzzo? Poverino..” la signora mi guardò sorridendo e aggiunse : “ si è proprio struzzo, beh non ha passato una vita inutile almeno ora è una bellissima borsa”, mi ero scordata che gli arabi non hanno amore per la protezione degli animali, in quell’istante poteva essere anche pelle di rinoceronte e per loro non cambiava, non avendo a che fare con animalisti convinti guardai i loro mariti, al polso avevano un tasbih ( rosario islamico), allora puntai loro e dissi : “ che bello vedere che dei musulmani acquistano borse di uno stilista ebreo senza problemi, insomma musulmani che contribuiscono all’economia israeliana!” le signore si sono girate tutte e due verso di me e in coro hanno detto : “ no è uno stilista americano!”, io li guardavo e dicevo loro : “ è ebreo, solo gli ebrei sono capaci di tanta eleganza, stile e modernità!”, i mariti in un lampo hanno preso le borse dalle loro mogli e le hanno appoggiate sullo scaffale, poi hanno trascinato le due donne fuori dal negozio.

Felice della mia vittoria, presi a mia volta le borse abbandonate dalle donne e mi precipitai alla cassa!

Tutto per una borsa Guess.

Dounia Ettaib