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Venosa, la città di Orazio

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Stampato il: 22/12/2024

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Autore Tema: Giusy Melillo
Oggetto: Venosa, la città di Orazio
Inserito il: 08/03/2014 10:36:27
Messaggio:

Una sosta nella città di Orazio: Venosa (Basilicata).


È indubbio che dietro ogni angolo d’Italia si celano fascino, storia e numerose manifestazioni della bellezza: paesaggistica, architettonica, culinaria. Il classico luogo comune non centra nulla, si tratta di ciò su cui rifletto nelle poche ore della giornata in cui, a causa di una commissione, percorro oltre 100 Km dalla Campania alla Basilicata, o Lucania (come definita un tempo).Lasciata l’autostrada, apprezzo molto il suo paesaggio montuoso e collinare, anche perché caratterizzato dalle prime tinte della vicina primavera. Non posso evitare di paragonarlo alla tavolozza di un pittore. La Regione comprende le Province di Potenza e di Matera, io mi fermo alla prima. Fatto tutto quello che là mi aveva diretto, trovo l’occasione di un’escursione turistica grazie ad un’indicazione stradale che mi attrae: “Venosa la città di Orazio”.Chi la ricorda? Molto probabilmente nessuno studente medio- alto di liceo che ha maneggiato, letto, imparato i manuali latini di storia e di letteratura. Di solito restano impresse nella mente le opere del poeta lucano, uno dei maggiori dell’età antica, sicuramente il suo “Carpe Diem”, lo stile elegante, la sottile ironia; ma non i luoghi natali, o almeno non con esattezza. A Venosa è proprio visibile la sua casa, risalente al II secolo d.C., e, come si può facilmente immaginare, non manca una Piazza a lui intitolata e con una statua a grandezza naturale di Orazio che vi spicca al centro.
Questo Comune in Provincia di Potenza, che ha tanto da raccontare al visitatore (fin dai tempi della Preistoria), conta sui dodicimila abitanti. Leggo che è iscritto all’Associazione “I borghi più belli d’Italia” e penso che non potrebbe essere diversamente perché dà subito l’idea di essere un borgo graziosissimo.
Giungendo nel centro storico di Venosa, resto letteralmente catturata nell’abbraccio architettonico che si crea (un po’ come avviene in Piazza S. Pietro a Roma) a destra da parte del Castello di Pirro del Balzo, di fronte ad opera della Chiesa di San Filippo Neri o del Purgatorio, a sinistra da un lungo caseggiato con colonnato. È tutto un biancore (come nei favolosi paesini andalusi). Il Castello fu fatto costruire a partire dal 1460, ha torri cilindriche agli angoli della pianta quadrangolare, fossati; mentre la Chiesa è del 1679, ha fregi e pinnacoli. Da questa piazza si imboccano vicoli caratteristici. L’idea complessiva sulla cittadina è che ci sono il senso del decoro estetico e della felice conservazione urbanistica. Il posto presenta altre chiese interessanti e siti archeologici.


giusy melillo


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