Vicolo delle Nottole
Stampato
da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=19427
Stampato il:
22/12/2024
Tema:
Autore Tema: riccardo resconi
Oggetto:
Vicolo delle Nottole Vicolo delle Nottole Un nome
Inserito il:
25/04/2018 12:46:35
Messaggio:
Un luogo
Ricordi di infanzia
Odori rimasti nelle narici
Immagini di interni ed esterni
Ingressi dove venivi colto all’improvviso da i profumi del fiorista che aveva bottega
I gambi di rose recisi e precipitati a terra
Una vecchia sedia impagliata che all’esterno permetteva di poter lavorare nei periodi di maggior caldo
Di fianco, la bottega del bisnonno falegname ormai abbandonata al tempo
E di cui conservo ancora alcuni attrezzi
Negli anni ’50 aveva fatto sorgere l’amore tra i miei genitori
Quale ricordo più bello
Una antica palazzina del centro storico a due piani
La si poteva risalire attraverso scale già allora lise dal tempo
In quanti avevano percorso quel tratto
Correndo, saltando gradini a due a due che la giovane età permetteva
Oppure semplicemente avendo cura di non scivolare evitando precipitazioni storiche
Due appartamenti per piano
Ogni Zio o Zia ne aveva avuto uno in eredità dal bisnonno
In ogni piano avevi percezioni olfattive diverse
La prima possedeva tanti cani e ti portavi le dita a sfregare le narici irritate
L’altra dove ne sentivi i tessuti di vecchie bambole disposte ovunque
La parte superiore era quella che frequentavo di più
Una cugina della mamma e la bisnonna Maria
Mi piaceva stare con quest’ultima
Aveva uno sguardo dolce e occhi verdi
Un grembiule indossato perennemente
I capelli folti ed imbiancati dal tempo, raccolti dietro
La prima stanza conteneva il letto e sopra di lui troneggiava l’unica bambola che possedeva
Ricordo si chiamasse “Patatina”
Sembrava fosse viva e vigile ad ogni ingresso di ospiti
Una portafinestra dava sui tetti del centro e una tenda separava il modesto cucinotto, dove le minestre erano i cibi più preparati
L’altra stanza invece la ricordo sempre buia
Era un tinello, per gli ospiti, che forse era da tempo immemore che non c’erano più
Di Domenica, attraverso un finestrino, potevi sentire le funzioni religiose della Chiesa di S. Francesco
I cori erano quelli che mi piacevano maggiormente
Sembravano appellati cori a Dio e ricordo sorridevo, memore di trascorse lezioni del Don
Il matrimonio di chi mi diede la vita si svolse proprio li
La gabbietta dei canarini gialli era ancorata saldamente alla ringhiera di ferro ormai ossidato
Il loro canto non disturbava e si interrompeva quando sentivi cadere nelle vaschette tutti piccoli semini che li nutrivano
Pavimenti sconnessi facevano vibrare tutto
Da quella casa ne venivo via sempre felice
Dimenticavo addirittura di far pipì tale era la curiosità legata a quel luogo
Sono trascorsi tanti anni ma il gusto nel provare piacere nel ricordo è impagabile
(patapump )
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