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L’uomo che catturava le nuvole

Stampato da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=19891
Stampato il: 21/12/2024

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Autore Tema: riccardo resconi
Oggetto: L’uomo che catturava le nuvole
Inserito il: 11/12/2021 18:12:35
Messaggio:

L’uomo che catturava le nuvole

Franz August era nato a Monaco, da padre austriaco e da madre tedesca
August come nome, gli fu dato per ricordare il mese del suo concepimento
E per lui, era anche il mese che adorava di più
Soprattutto da bambino, quando giocava liberamente tra i campi stracolmi di grano, e abbandonato sul ciglio del fiume Isar
E qui spesso veniva ritrovato dai suoi genitori, che ne perdevano traccia durante il giorno
Proprio lì, intento a mirare il cielo, con la melodia dell’acqua che scorreva e gli steli di grano che si urtavano sospinti dal vento
-Franz, vieni, è ora di tornare, a casa è tardi-
- Ciao papà, siediti un attimo anche tu con me, guarda anche tu-
-Cosa Franz, non vedo niente che non abbia già visto-
-Papà guarda bene, dammi la mano e appoggiati su l’erba. Guarda il cielo per pochi secondi, le vedi le nuvole? –
-Certo che le vedo-
-Ecco, vedi come corrono felici tra di loro, tutte insieme, senza una vera meta, solo perché hanno voglia di farlo. Non è bellissimo, pensaci-
-Beh Franz, come darti torto, a volte anche io vorrei essere come loro, così, libero, di quel bellissimo colore azzurro, e che girano il mondo, senza avere neanche il biglietto-
-Bravo papà, hai capito. Io un giorno le voglio catturare, e farmi raccontare tutto. Di come vivono, come si chiamano realmente, cosa si dicono, dove vanno-
-E molto nobile Franz ciò che dici, e ti auguro che un giorno potrà accadere. Ma ora andiamo, la mamma sarà in pensiero-
Anni dopo, Alta Baviera.
Franz August apre la porta di casa sua, e con due borse ben chiuse, si avvia verso la sua macchina
I vicini di casa non hanno mai smesso di guardarlo con aria esterrefatta
In fondo chi può credere ad un uomo, che da sempre dice che come lavoro, cattura le nuvole
Arrivato sullo Zugspitze, apre con precisione chirurgica le sue borse
Prima una base fatta di materiale refrattario, ricoperto di carta stagnola. Un foro al centro per accomodarci il tubo che regge l’antenna
Una bussola per vedere dove posizionarlo e un anemometro per individuare la posizione del vento
Ecco
E tutto pronto
Mancano solo loro, le nuvole
Ma che non mancano ad arrivare
Ed il cielo se ne riempie, come l’espressione di gioia sul volto di Franz
Da lontano, si proprio dal paese, hanno giurato che qualcosa succedeva
E che le nuvole si abbassassero fino al pizzo dello Zugspitze, arrivando a circondarlo e a nascondere alla vista Franz
E questa cosa, ogni volta, durava pochi minuti
Cosa si erano detti, cosa avrebbe mai potuto dire una nuvola ad un uomo che alla vista dei più, era alquanto strano
Era forse vero che gli raccontavano di come fossero felici nel cielo, che spesso giocavano tutto il giorno, facendosi trascinare dai venti a volte davvero impetuosi
Probabile gli avessero svelato il segreto di come potessero cambiare spesso colore. Dal rosa al bianco, dal grigio al nero nerissimo
Da lontano dicevano fossero solo pochi minuti, ma in molti pensano, che sopra quella montagna, il tempo si fermava, anzi si sospendeva a mezz’aria
E che da quelle nuvole defluissero tutti i segreti del mondo, di cui August era geloso custode
Franz non visse molto a lungo, ma ancora adesso se ne parla, e a volte si vedono bambini con la curiosità negli occhi, che indicano la montagna con il loro piccolo dito
Forse stanno dicendo al loro papà e alla loro mamma, che un giorno anche loro cattureranno le nuvole


(patapump )


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