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segue ricordi dell'infanzia

Stampato da : Concerto di Sogni
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Stampato il: 22/12/2024

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Autore Tema: fravola
Oggetto: segue ricordi dell'infanzia
Inserito il: 18/01/2003 08:26:23
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Continuavano a rimanere imbambolate.Guardavano dentro la botte.Con stizza ripetei: ” Ehi non sono la luna nel pozzo !Andate a chiamare la nonna!” Niente. Schiocche bambine paurose. Tutto quello che riuscivano a fare era quella di far scendere goccioloni di lacrime sulle guanciotte.
Battei i piedi con forza. Mamma mia che rumore assordante dentro quella botte. Rimbombava tutto anche la mia vocina. Vocina diventata vocione dalla rabbia e per l’inerzia estiva che aveva colpito le mie compagne di gioco. Sembravano lucertole immobili sotto il caldo sole dell’estate
.
“Ho detto andate a chiamare la nonna “ Nonna, nonna, nonna, l’eco della botte ripeteva.
Mia cugina, come se avesse terminato di giocare a strega impalata si mosse, corse verso casa. Evviva! Ora arrivano i nostri.
Sì i nostri arrivarono. Alzando gli occhi vidi il viso della nonna.Il volto serio e severo era tradito dagli occhi. Occhi sorridenti e divertiti. Si sa che i grandi in certe circostanze non possono far trapelare il bambino che è in loro e quindi…volto serio e voce severa,
Penso: ” Si, si dai nonna fai la seria, e ridi dentro ma ora tirami fuori.” Penso e non dico nulla.
“Vorrei sapere come ti vengono queste idee.Vedi le tue amiche, loro sì che sono brave bimbe, non maschiacci come te !” Ora dai dammi le manine che ti faccio uscire.
Hurrà! Ero liberata, però ci stavo bene nella botte, era divertente.Buffo era vedere dal basso le faccine sconvolte di quelle paperotte senza fegato.
“Guarda come sei conciata. Il vestito tutto sporco ed i capelli tutti …”Non riuscì a terminare la frase con la voce che usa quando rimproverava.Una sonora risata le sgorgò argentina e mi avvolse in un caldo abbraccio, Le braccia della nonna rifugio sicuro e rasserenante.
Entrammo in casa, io per nano alla nonna e le cinne –termine tipicamente dialettale bolognese per definire bambine-dietro,
Blob, blob, un borbottio simile ad una pentola di fagioli era la tiritera che la nonna andava recitando.Il sermone per chiarire che non avevo fatto una cosa giusta.In ogni modo la guardavo e notavo che faceva sempre più fatica per mantenere il volto serio.
“Ora ti pulisco, se mi riesce.Il catrame è difficile da togliere.
Si avvia verso la cucina, torna e … oh no! Olio e pure d’oliva.Ho sempre detestato l’odore dell’olio e poi è scivoloso, viscido e per dirla come deve essere detta puzza.
“Vieni qua, dove scappi? “, Dove scappo? Lontano da quella puzzolenza!
Sono presa.Svestita e unta come, come …uhm come una cosa unta.Tipo anguilla!
Nuda, lucida come uno specchio e puzzolente guardo le mie miche che stanno ridendo.
“Ridete pure ma voi forse non sapete che l’olio rende la pelle vellutata.Ci sono andata di proposito nella botte per avere un privilegio che a noi bambini è negato.Essere massaggiati con l’olio. I grandi lo fanno sempre. Ecco perché la nonna ha una pelle morbida come velluto e profumata come una rosa !”
Smisero di ridere e mi guardavano con la bocca aperta,
“Vuoi sostenere che l’hai fatto per avere un massaggio con l’olio? E che l’olio è così prodigioso ?”
“Certamente”Avevo vinto.Unta e puzzolente ma nella botte ora c’erano loro.,nella botte della burla:



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