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15 marzo oggi ricorrono le IDI

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Stampato il: 22/12/2024

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Autore Tema: fravola
Oggetto: 15 marzo oggi ricorrono le IDI
Inserito il: 15/03/2003 15:40:32
Messaggio:

In una giornata come oggi la mente non puo' non ritrovare Giulio Cesare
Fece di Roma un impero assoluto. Civilizzo' popoli barbari. Non solo fu grande come unomo d'armi ,ma grande nello scrive . Il suo modo di scrivere era , anzi, e' semplice, adatto a tutti e in alcune occasioni anche divertente. Per associazione mi viene in mente un altro Grande che di Giulio Cesare narro' le gesta , Parlo di
William Shakespeare .
A grandi linee, comunque, le composizioni di Shakespeare possono essere divise in quattro periodi:

il primo, che va circa dal 1589 al 1595, di sperimentazione, di apprendimento delle tecniche di scrittura teatrale;
il secondo (dal 1595 al 1600) dominato dalle "histories", dai drammi storici, come l'Enrico V, e dalle grandi commedie, Sogno di una notte di mezza estate, Molto rumore per nulla (Tanto trambusto per nulla, nella traduzione Raponi), Come vi piace (Come vi piaccia, nella traduzione Raponi), La dodicesima notte, ma che include anche tragedie del calibro di Romeo e Giulietta e Giulio Cesare;
il terzo periodo è quello delle grandi tragedie, dal 1600 al 1608 circa, Amleto, Otello, Macbeth, Re Lear, Antonio e Cleopatra.
Infine, l'ultimo periodo, dal 1608-9 al 1612, quello dei cosiddetti romances, da alcuni definite tragicommedie perché caratterizzate da una fuga verso atmosfere fiabesche, romanzesche (basti pensare a La tempesta).
È comunque un compito ingrato cercare di "riordinare" l'opera shakespeariana, caratterizzata com'è da una varietà ed una complessità di storie, personaggi, ambientazioni, temi, generi senza paragoni e che hanno giustamente reso il suo autore il più celebrato genio letterario di tutti i tempi.

E come non possiamo ricordare Shakespeare e Hollywood .
Ecco qui il sottile filo rosso che collega i due grandi

Il Giulio Cesare ,con la magistrale interpretazione di Marlon Brando, nella orazione funebre , rivolta al popolo romano, per la morte di Cesare.

La frase ripetura all'infinito, paragonabile ad un eco " ::::Perche' Bruto e unomo d'onore ..."
raccoglie tutto il pesonaggio di Cesare e mette a nudo delle malvagita' e rivalita' che esistevano negli amini di coloro a cui lui aveva riposto stima fiducia affetto.

Brutalmente assassinato ,in Senato , sotto la statua di Pompeo, si copri il volto con la toga , forse per non vedere il volto di Bruto.


editing by Fravola



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