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^^^Il vecchio^^^

Stampato da : Concerto di Sogni
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Stampato il: 22/12/2024

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Autore Tema: Shirin
Oggetto: ^^^Il vecchio^^^
Inserito il: 22/04/2003 01:50:21
Messaggio:

IL VECCHIO
“E’ morto il vecchio, la camera è libera! Talos libera la stanza!”
Talos aveva sedici anni. Quando era nato il vecchio era già lì. Non avevano mai parlato e Talos l’aveva sempre temuto. Quando entrava per portargli da mangiare il vecchio tuonava di lasciarlo solo. Tutti parlavano di lui poiché nessuno lo conosceva.
Talos entrò nella stanza del vecchio, puzzava di muffa e di dimenticanza. Gli pareva di udire il suo borbottio gracchiante dietro le spalle. Accese il camino, c’era freddo e gli sarebbe servito un intero pomeriggio per pulire la stanza.
Il vecchio era morto quella notte. Suo padre aveva scavato una buca e pace alla sua anima. Nessuno aveva assistito al funerale, ma era accaduta una cosa strana. In lontananza a Talos era parso di vedere centinaia di velieri. Poi la nebbia li aveva inghiottiti.
Aprì il cassetto dell’unico comodino presente nella stanza. C’erano decine e decine di rotoli di papiro. La lingua pareva incomprensibile. Non dedicò loro molta attenzione e li gettò nel camino. Dal fuoco comparve la donna più bella che avesse mai visto che lanciò un grido lancinante e fu inghiottita dal camino. Poi fu la volta di un uomo con un elmo ornato di un pennacchio più rosso del fuoco e la spada sguainata gonfiata d’ira. Egli gridò e si lasciò ardere.
Talos fu terrorizzato e scappò dietro il letto urlando di paura. Si nascose la testa fra le braccia. La notte sognò la donna e l’uomo dieci, cento, mille volte. Era la cosa più eccitante che avesse mai visto. Il giorno seguente entrò nella stanza. Le ceneri nel camino erano fredde. I rotoli intatti giacevano tra la polvere. Talos li nascose e fu costretto a rinunciare a decine di rotoli che aveva trovato suo padre. Dicendo che erano opera di dei maligni poiché nel fuoco non bruciavano li aveva fatti spargere per il mare. Talos nel frattempo imparò a leggere. Prese il foglio che pareva essere l’introduzione e lesse:
“Cantami, o Diva, del Pelide Achille,
L’ira funesta che…”
Ma ora che ci pensava il vecchio era cieco, come poteva scrivere?

Shirin



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