Autore Tema: olivia
Oggetto: Storia di un gatto
Inserito il: 23/05/2003 14:23:52
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Dedico questo articolo soprattutto ai bambini perché so, avendo visto i miei, quanto sono affascinati dagli animali.
Chissà in quante delle vostre case abita un gatto… è un'esperienza davvero unica, lo avrete constatato. Il gatto non è un normale animale domestico, è semplicemente il padrone di casa e ha scelto voi umani come compagni perché forse gli siete piaciuti a prima vista...
Il mio gatto è arrivato sei anni fa nella nostra casa, il 27 aprile 1997, aveva un mese e venti giorni ed era un batuffolino marrone (è un siamese), grande poco più di una mattonella da venti centimetri.
Lo andammo a prendere a casa della persona che ce lo ha regalato, distante da noi pochi passi a piedi: lui appiattito nel trasportino, guardava me e miei figli con aria curiosa miagolando di tanto in tanto… Era solo l'inizio!
Entrato a casa, rimase un paio d'ore a scrutarsi intorno, scelse una sedia, si accucciò e continuò a guardarci con aria un po’ spaesata. Non aveva intenzione di mangiare, di bere o di fare altro... sembrava un soprammobile. Mio figlio grande (allora 13 anni) disse subito che sarebbe morto, visto che non mangiava... Lo tranquillizzai dicendogli che gli animali hanno bisogno di adattarsi quando entrano in un nuovo ambiente, devono capire che aria tira intorno a loro... In realtà non ho mai avuto animali in casa, esperienza zero, quindi, ma con un po’ di buon senso doveva essere quella la spiegazione giusta.
Passate quelle due ore, come lo avessero caricato con una invisibile molla, Gigì (questo il nome scelto, subito cambiato in Gigio) iniziò ad esplorare l'ambiente ed essendo minuscolo e quindi troppo basso per osservare bene gli oggetti, cominciò ad esplorarli dall'interno: si infilò nelle scarpe dei miei figli, saltò sul tavolo del salone, di lì sulle sedie e sui divani. Non faceva danni, ma fermarlo sembrava impossibile! Mostrò subito una grande competenza con la cassettina igienica, usandola correttamente (cosa che ci fece grande piacere) e iniziò ad avere anche un certo interesse per la ciotola piena di cibo... Insomma si era reso conto di aver trovato un ambiente niente male.
Di solito si scatenava all'approssimarsi della sera, da buon felino, ovviamente, perché questi animali vivono prevalentemente di notte... Quindi agguati alle nostre povere gambe con dentini e unghiette, giochi sfrenati ma tanta simpatia.
Ora che ha sei anni, ha messo su un po’ di pancetta e la sera, come noi, preferisce riposare, ovviamente la sua massima ambizione sarebbero i letti dei miei figli (alternandoli uno per sera), con i quali ingaggia una lotta fatta di resistenza passiva e qualche morso per non lasciare il campo... Inutile dire, non vince lui, dopo un po’ lo prendo in braccio, gli faccio le coccole, lo porto nella sua stanza sulla sua coperta imbottita, che in fondo non è niente male... ma qualche morsetto me lo prendo anche io, un avvertimento delicato con il quale vuole dire: "Non crederai mica di poter fare la padrona eh?"
Beata vita da gatto, esco per andare al lavoro e lui sonnecchia pigro, tornano i figli da scuola e lui gioca un po’ con loro, poi si stufa e si sceglie un divano comodo, ovviamente dopo essersi rifocillato adeguatamente! E quando vuole prendere un po’ di sole, si pianta davanti alla porta finestra e miagola in modo perentorio... guai a non aprirgli il balcone!
Dimenticavo, raro tra i gatti, ma a lui piace giocare con l'acqua, quando qualcuno di noi entra in bagno arriva puntuale correndo e slittando sul pavimento, salta sul lavabo e guarda con aria interessata il rubinetto... mai visto mi dicono gli amici, beh, lui è un gatto nato sotto il segno dei Pesci, dipenderà da quello?
Comunque senza Gigio la casa sarebbe proprio vuota.

Olivia Z.