"Doppio sogno", A. Schnitzler. (Eyes wide shut)
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da : Concerto di Sogni
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Stampato il:
22/12/2024
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Autore Tema: E.
Oggetto:
"Doppio sogno", A. Schnitzler. (Eyes wide shut) Avevo letto solo poche righe e già ero entrata nella ombrosa camera da letto insieme a Tom Cruise e Nicole Kidman.
Inserito il:
29/07/2003 11:28:22
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Li vedevo stesi a chiacchierare, con un tono molto confidenziale, mentre si confessavano reciprocamente i pensieri più nascosti, quelli che tutti possediamo nei nostri angoli più bui ma dei quali spesso non siamo a conoscenza.
Un paio di anni prima, credo, ero rimasta totalmente affascinata dall'ultimo film di Kubric "Eyes wide shut". Mi aveva letteralmente rapito. Aveva avuto il potere di aprire tanti piccoli cassetti della mia mente. Mi ero interrogata su cosa fosse davvero il rapporto di coppia, se esista davvero la sincerità tra due persone di sesso opposto che ne vivono uno e se, soprattutto, quell'alone di mistero che fa parte di ciascuno di noi sia "incluso nel pacchetto" oppure no.
Insomma... avere pensieri trasgressivi, avere voglia in alcuni momenti di volare altrove, di conoscere nuove persone, di trovarsi imprigionato da uno sguardo sconosciuto, è normale anche per l'essere più innamorato e fedele che ci sia sulla terra?
Che quesiti complicati... già mi legavo a pormeli, a cercare di capire da sola che cosa volessi scoprire, dove volessi arrivare, figuriamoci come sarebbe stato complicato trovare una risposta secca! Sempre che esista.
La scorsa estate mi lasciavo alle spalle un anno sentimentalmente difficile. Molte delle mie certezze erano state frantumate, altre le avevo incrinate io con le mie stesse mani. Ma non mi sentivo nè delusa nè fallita. Avevo solo imparato la vita. Non sono una disillusa per necessità, per comodità. Credo di essere semplicemente realista e di avere quotidianamente conferme che l'amore perfetto non è che non esiste, è solo diverso dall'idea che uno ha dell'amore perfetto!
Ecco perchè in un giorno d'agosto ho preso in mano quel libricino con la copertina grigia che si chiama "Doppio sogno" e ho deciso di leggerlo "col senno di poi", per averne una visione più adeguata, per sorridere annuendo dopo ogni frase letta, per sentirmi complice dei protagonisti e condividere con loro anche quella puntina di amaro che rimane nella bocca dopo aver detto la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità...
Era strano appurare come la luce quasi accecante che entrava nella mia camera e mi avvolgeva col suo calore convivesse in perfetta armonia con l'atmosfera di chiaro-scuro, di ombra, che il racconto trasmette dall'inizio alla fine e nella quale ovviamente mi ero calata, stesa sul mio letto con le gambe in su.
Il mistero e luce paradossalmente diventavano una cosa sola.
Una sensazione che difficilmente riuscirò mai a spiegare attraverso le parole, ma che era chiara dentro me, perfettamente percepibile pur nella consapevolezza -piacevole- che potesse essere solo mia, incondivisibile.
E.
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