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Quando la Storia si ripete

Stampato da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=5162
Stampato il: 30/10/2024

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Autore Tema: ophelja
Oggetto: Quando la Storia si ripete
Inserito il: 20/08/2003 13:37:34
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All’epoca dei fatti, Caterina aveva 5 anni.
Bella da morire, con due occhi azzurri come turchesi ed una vitalità impossibile a reggersi.
La nonna, una sessantenne scattante, cercava di arginare tanta infantile esuberanza impegnandola in giochi sempre nuovi e quel giorno :
“Nonna, facciamo i biscotti?”
Il tempo c’era, la farina pure e la …”sventurata rispose” ; alla nonna, sebbene non si chiamasse Gertrude e non fosse monaca a Monza, mancò poco per un infanticidio con l’aggravante della parentela stretta.
La cucina della nonna: avete presente quelle che fotografi famosi ritraggono per le riviste di arredamento? Di più…. Ordinata, pulita, curata nei particolari, uno splendore.
Già il contrattempo di una telefonata da una cugina australiana avrebbe dovuto metterla in allarme, ma tant’è, a volte si sottovalutano i segni premonitori che vorrebbero salvarci dalle tragedie…
Procediamo con ordine .
“I biscotti con gli stampini, nonna, ti prego!”
Gli occhi blu, il sorriso disarmante, il visetto da angelo , e “Aggiudicato, andiamo a preparare i bocconotti”
Questi dolci, chiamati bocconotti, consistono in piccole scodelline di pasta riempiti di cioccolata o di crema. Le scodelline si ottengono foderando di pasta degli stampini che, nelle case di una volta, erano di rame e, in genere, allineati in bella evidenza alle pareti della cucina.
Per l’appunto. erano allineati e in bella vista anche nella cucina della nonna di Caterina.
Povera nonna: prendi la scala, sali sulla scala, prendi gli stampini, scendi dalla scala, lava gli stampini, asciuga gli stampini…sgrida Caterina che “suona” la batteria con gli stampini e comincia a dare segni di un’allegria preoccupante.
Ma l’amore della nonna era grande .
“Amalgamare le mandorle tritate con zucchero, cacao , buccia di limone e cannella e mosto cotto”
“Cos’è il motto costo, nonna?” chiese stupita Caterina
“No, no, piccola” rispose ridendo la nonna, indicando una bottiglia con un liquido scuro
”Il mosto cotto è un vino particolare che usiamo per i dolci che piacciono a te”
“Senti”, continuò, facendo cadere una goccia sul dito della bambina, “è dolce “
Caterina si leccò il dito e continuò nel suo determinante aiuto nella preparazione dei dolci: fece rompere il sacchetto della farina che si depose delicatamente sulle sedie e sul pavimento, non tralasciando di farla posare anche sulle sue scarpe e quelle della nonna che, stranamente, non gradì l’attenzione.
Continuò con le uova che, dalle quattro necessarie per la ricetta, passarono ad otto per la veemenza della bimba nell’attendere ai suoi compiti di approvvigionatrice dal frigo.
La nonna, già rossa in viso e con i capelli scarmigliati, cercava di stare calma e guardava la bimba che felice, andava su e giù per la cucina, con la buona intenzione di spandere per bene la restante farina, quella insomma che non aveva altre velleità oltre che rimanere sulla tavola da cucina, dove serviva per non far appiccicare i dischetti di pasta.
Fu in quel frangente che Caterina scoprì l’arte e la vocazione per la scultura.
Da quella pasta informe riuscì a plasmare pulcini, lettere dell’alfabeto, bamboline, polpette, braccialetti che, come trofei, venivano via via deposti sul lavandino e sulle sedie. Peccato che non sempre rimanevano dove Caterina li metteva e così accadde che qualche creazione finì, per sbaglio, anche sotto le sue scarpe o in qualche tiretto dove fraternizzarono con posate e tovaglioli.
La nonna, da rossa in viso, cominciava a diventare paonazza;Caterina invece si dava da fare per rigovernare la cucina che la nonna aveva messo in disordine.
Cercando di lavare il piatto usato per amalgamare il ripieno, era salita - senza dar disturbo alla nonna che piangeva di gioia, forse per il risultato dei dolci - su una delle quattro sedie thonet che ancora , fino a quel giorno, aveva la paglia di vienna originale.
Caterina fu brava a non cadere e si appigliò prontamente al rubinetto del lavandino che, inopportunamente , o forse per un difetto di fabbrica?, si svitò dalla sua sede originaria ed emulò uno zampillo dei giardini di Versailles.
“Questo è troppo” disse la nonna, meditando di avviare già le pratiche di indegnità e diseredare la nipote.
La cucina, o meglio “quello” che era la cucina , somigliava a Casamicciola all’indomani del terremoto; fortuna che i bocconotti, coperti pietosamente, da un tovagliolo, erano salvi e, in attesa che si raffreddassero, erano stati messi sul tavolinetto del salotto.
“Almeno questo” pensava la nonna, mentre ingoiava 10 gocce di calmante.
“Caterina, vieni qui” chiamò subito dopo, temendo che il silenzio della bimba fosse antesignano di nuovi guai .
“Nonnina, il motto costo fa bene anche alla Barbie?” le chiese una Caterina senza grembiulino e con gli occhietti turchesi divenuti stranamente brillanti
“Come “anche”?” sospettò la nonna “Hai bevuto il vino”
“No, non l’ho bevuto, mi sono leccata il grembiulino che si era sporcato quando è caduta la bottiglia. Ma adesso ho lavato il grembiulino e ho messo tutto a posto” le rispose serafica Caterina.
Il tutto a posto era nel bagno: vasca riempita fino all’orlo con una Barbie galleggiante come Ofelia nel fiume mentre il bagnoschiuma al mosto cotto tracimava sul pavimento. Fortuna che la previdente Caterina aveva srotolato tutta la carta igienica per assorbire l’acqua e contenere il rigagnolo che si avviava placidamente verso il parquet della camera da letto.
“Ca-te-ri-naaaaaa!!! Va’ subito via, che non so cosa potrei farti” .
“Povera nonna”, pensava Caterina “forse si è stancata a fare i dolci” e, cercando di essere compiacente si avviò tranquilla in salotto.
Si guardò in giro e , per non sporcare i delicati divani color panna, si accomodò sul tavolinetto .
“I bocconotti!” sentì dire dalla nonna.
Caterina si voltò e, mentre guardava il trito di bocconotti sotto il tovagliolo , non capì perché la nonna la guardava in un modo … in un modo ...
Si sentì un urlo:
“Aiuto, la nonna si sta trasformando come Hulk!!! “

24 Agosto 1572 : La strage degli Ugonotti
24 Agosto 1972 : La strage dei Bocconotti


Ophelja


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