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perchè amare?

Stampato da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=5208
Stampato il: 22/12/2024

Tema:


Autore Tema: elisabetta
Oggetto: perchè amare?
Inserito il: 23/08/2003 23:24:50
Messaggio:

forse non voglio più amare... o forse non voglio più soffrire... forse amare vuol dire soffrire per me... credo anche per tante altre persone... alla fine si rimane da soli con se stessi a tirare le somme... e ci perdi sempre... ci stati sempre male... alla fine nessuno ti restituisce il tempo perduto a soffrire per un amore finito... e perchè ricominciare ad amare?... per essere ancora traditi?... per cadere in una depressione maggiore?... forse è meglio vivere senza un vero amore... anche se il senso della vita credo sia amare... ma come recuperare la fiducia?... fidarsi nuovamente di un uomo?... tanto alla fine si è sempre soli con se stessi perchè l’altro scappa via... o si allontana... o non ti ama più... o forse ti ha amato troppo poco... perchè amare?...

elisabetta

Replies:


Topic author: leda cossu
Replied on: 24/08/2003 00:15:32
Messaggio:

cosa sarebbe il giorno senza la notte che lo culla quieta e sulla quale specchiarsi? e la notte non vuole morire senza la speranza di un giorno nuovo che arriva sempre. A volte la sua luce ci ferisce gli occhi, ma ci lascia un tepore nell'anima che non può spegnersi, non vuole. Forse basta non spalancare la porta, ma lasciarla solo socchiusa, o metterci occhiali da sole, ma senza chiudere gli occhi. Tanto prima o poi la notte arriva sempre a riposarci l'anima. Perché solo di riposo si tratta,la notte ha bisogno dell'altra sua metà, il giorno. Un caro saluto, Leda

Leda


Topic author: leda cossu
Replied on: 24/08/2003 09:31:21
Messaggio:

Elisabetta guarda dentro di se, gira attorno lo sguardo e chiede: perché amare?
Il suo logo, un fiore giallo, solare, apre e chiude i petali sullo schermo. Chi lo guarda ha un moto di stupore quando si apre ed una punta di nostalgia quando si chiude. C'è un gesto di accoglienza nell'aprirsi ed un commiato veloce e dolce nella chiusura. Come un cuore in movimento si contrae e si dilata. Il sangue, la vita circolano solo così, in un costante movimento polare. Così il giorno e la notte, le stagioni, il dolore-piacere, la presenza-assenza, l'odio-perdono, l'amore e la nostalgia…Scegliamo solo la direzione.
Ogni movimento, se ne perdiamo l'abilità, ha bisogno di riabilitazione e quando riprende vita si rimettono in moto anche i pensieri. I pensieri prima che nella testa nascono nel corpo, nelle percezioni sensoriali e nelle immagini. I pensieri senza l'intelligenza del corpo e la temperanza del cuore vagano come un vascello fantasma.
C'è chi dice che la nostra anima scende sulla terra scegliendo dove nascere e da chi. Con un moto di simpatia il cielo sorride alla terra e per amore concede, a noi principi e principesse di scegliere il nostro regno. I mondi spirituali ci sorridono e sostengono quando siamo in cammino.
…Così ieri sera non riuscivo a prendere sonno, vedevo Elisabetta con una fluente e leggera veste bianca attraversare, fragile come ogni Principessa, ma leggera il suo Regno che l'aspetta. Non può lasciare troppo soli i suoi sudditi. Qualcuno può aspettarla ancora, lasciandole libertà, tempo, spazio ed energie per chi ha più bisogno di lei. Perché non c'è un pieno se qualcuno non accetta di lasciare uno spazio vuoto.
…La vedevo passare consona della sua Signoria, un po' seria, per boschi pieni di fronde e, sorridente, per umidi prati pieni di rugiada che si lasciano asciugare dal primo sole. L'ho vista riprendere fiato vicino ad un roseto, pungersi un po', ma dormire quieta sul tappeto di petali. Qualcuno veglia sempre il sonno di una principessa, e nugoli di folletti operosi fanno ordine, ricuciono con fili leggeri e preziosi le sue ferite, tolgono la polvere alle sue scarpe, preparano il suo risveglio.
…Una principessa non perde tempo, aggiunge solo un nuovo filo colorato al gomitolo della sua vita. Il suo regno ha bisogno di lei e l'aspetta fiduciosa, è sufficiente che si lasci amare da suoi sudditi e…tenga la porta socchiusa.

Leda


Topic author: Beppe Andrianò
Replied on: 24/08/2003 11:00:25
Messaggio:

Che belle queste parole di Leda.
Sembra veramente che in questi sogni ad occhi aperti lei riesca ad entrare in contatto con una dimensione superiore che le mostra quello che le persone possono essere o quello che realmente sono. Certo si tratta di un sogno, di un pensiero-carezza, ma non è forse lieve leggere queste parole ed immaginare negli occhi questi prati e questi boschi.. sentirsi un poco coccolati da questi folletti che ci aiutano a ricucire le ferite che tutti abbiamo.
Grazie leda, per me, che come elisabetta, mi trovo a riflettere sull'amare e sugli affetti e trovo nelle tue parole una sofficità totalmente naturale.
Anche oggi Concertodisogni ha saputo farmi il suo regalo..
ciao
beppe


Beppe Andrianò


Topic author: elisabetta
Replied on: 24/08/2003 23:17:20
Messaggio:

tenere una porta socchiusa... ma è così difficile... fidarsi di nuovo dell'amore... è bello sentirsi paragonare aduna principessa... quando sai benissimo che la tua vita è un vero disastro invece... o almeno tu la senti come tale... credo che amare sia la cosa più bella... sentire il proprio cuore sobbalzare all'improvviso sguardo della persona che ami... sentire le carezze e i baci di qualcuno che ti vuole bene sul serio... e che ha bisogno della tua tenerezza e della tua dolcezza... e che non ti usi solo per fare sesso... non è facile ... sentire di voler amare di nuovo... ma averne paura... tanta paura... paura di soffrire sì... ma paura di non essere più in grado di amare... e di essere amata... la spiritualità e l’interiorità che una donna si porta dentro non sempre è un dono... talvolta diventa un peso... perchè allontana le persone... la dolcezza spaventa... l’emotività intensa spaventa... dormire su un tappeto di petali di rose... con i folletti che vegliano su di te... un sogno bellissimo... una immagine piena di serenità... quella che io non so no più capace di trovare...

elisabetta


Topic author: leda cossu
Replied on: 25/08/2003 10:07:30
Messaggio:

Il dono più bello che le persone possano scambiarsi è vedersi per quello che sono e potrebbero essere. Senza scambiare un filo d'erba per un gelsomino (mi sono divertita molto a questa immagine di Roberto Mahlab), ma non per questo amarsi di meno. Ciascuno di noi ha molte occasioni di ospitare amore a casa sua, a volte entra per le vie del corpo e colonizza cuore e pensieri. Ma ha bisogno di spazi vuoti per muoversi liberamente dentro di noi. E' un dono: le mani non debbono essere troppo occupate. Gli occhi pieni di lacrime ci offuscano la vista. A volte non siamo riconosciuti noi, ma lasciamogli tempo ed entreremo nel suo cuore in punta di piedi, i suoi pensieri che ci avevano scambiato per un filo d'erba si accorgeranno che siamo un gelsomino.
E' capitato anche a me. Dopo molti amori alti-bioni-occhi azzurri-meravigliosi/laceranti, me n'è capitato piccolo-scuro-con occhi neri.
Quando i miei occhi l'hanno visto abitava già il mio cuore. Dopo 26 anni a volte ho un senso di vertigine, mi chiedo com'è possibile e mi accorgo che è ancora un gelsomino.
I molti amori, i tradimenti, li ho ancora nel cuore: erano i miei, li amo ancora, mi hanno dato molte cose buone, molti impulsi alla vita, ho speso con loro molti talenti che non sapevo di avere...purtroppo assieme al dolore. Ma non sarei io senza di loro.
Ed ho apprezzato come un dono questo ultimo amore che mi è entrato dentro per la via del riso, era buffissimo lui uomo anfibio di Calabria ad imparare a sciare a Passo Rolle con la tuta da sci gialle e nere presa in svendita. Ero appena un po' più brava di lui...stiamo ancora ridendo, assieme.
Ma io so che può non essere sempre così, per mille motivi, perchè siamo legati al cielo e fra di noi con fili leggeri che non possono diventare catene. Ma intanto ho goduto di una lunga rendita.
Se avessi 80 anni e fossi sola mi guarderei sempre attorno con fiducia e vorrei essere come quella coppia vecchissima che al Cinema S. Margherita a Venezia si baciava appassionatamente.
Eh si, a 17 anni pensavo di far la Missionaria in Brasile e passavo le mie ferie al Rifugio per disabili a Campocroce di Mogliano. Dopo una settimana mi sono accorta di guardare con occhi sognanti l'unico uomo che entrasse, era l'idraulico, grosso e pelato. Il mio destino non poteva essere quello. Non è stata una camminata facile, ma ad ogni angolo i paesaggi erano sempre stupendi ed anche i fili d'erba hanno il loro fascino.
Grazie a Beppe per le coccole, Leda


Leda


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