Riflessioni?
Stampato
da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=5756
Stampato il:
22/12/2024
Tema:
Autore Tema: Beppe Andriaṇ
Oggetto:
Riflessioni? A cosa serve secondo voi uno spazio con questo nome? Quale e' il suo uso? Come si risponde ad un messaggio in questo spazio? Quando si risponde pubblicamente e quando privatamente? Perche'? Secondo me esistono molte risposte a ciascuna di queste domande ma vorrei chiedervi, se vi va, di provare a rispondere non parlando delle "riflessioni" in senso assoluto, avulso dal luogo, ma rispondere per quello che le riflessioni sono, possono essere, vorremmo che fossero nella nostra isola di ConcertoDiSogni. E spero abbiate notato come le regole e le leggi introdotte dalla nostra traballante giunta golpista e dal regime di terrore portato dai nostri terribili cocco & drilly abbiano completamente influenzato lo stile e la modalità espressiva e relazionale di questo luogo tutt'altro che virtuale. Ciao Replies:
Inserito il:
24/10/2003 08:18:15
Messaggio:
beppe
Beppe Andriaṇ
Topic author: Roberto Mahlab
Replied on: 24/10/2003 17:44:28
Messaggio:
Prologo
Secondo me una riflessione su concerto e' portatrice di due messaggi, uno letterario e uno di induzione di riflessione.
Il messaggio letterario e' ispirato non solo dal luogo, concerto, ma anche dalla scoperta capacita' di condividere una propria riflessione.
Il messaggio indotto e' la ricaduta della riflessione sull'animo del lettore che a sua volta potra' descrivere riflessioni su argomenti simili che l'hanno coinvolto, come rispondesse ad un invito a riflettere su casi analoghi e personalmente coinvolgenti.
Partecipare ad una riflessione di concerto significa quindi leggere e pensare oppure leggere e aggiungere una propria testimonianza che e' soggetto, la riflessione altrui non dovrebbe esserne l'oggetto.
Teoria della riflessione
Io credo che la riflessione concertistica strettamente definita sia qualcosa di personale e dunque la sequenza di riflessioni non dovrebbe rivolgersi a riflessioni di altri, ma alle proprie. Riflettermi nelle parole di un'altra persona secondo me significa riconoscermi o riconoscere la sensazione, dal personale di un'altra persona passo al mio personale, dunque i soggetti sono due o piu', non uno, ovverossia non e' sotto analisi la riflessione che ha dato origine alla sequenza di riflessioni, altrimenti quelle successive non sono riflessioni, ma tentativi di spiegazione della prima riflessione e questo non mette in gioco le riflessioni personali e cosi' la prima riflessione, anziche' indurne altre, si autoalimenta con il rischio di perdere la connotazione e il significato che si voleva trasmettere, in pratica il portatore della prima riflessione diviene oggetto sotto analisi.
Pratica della riflessione
Se io rifletto su un avvenimento che mi e' accaduto oppure su dei miei pensieri, un'altra persona che vuole rispondere non dovrebbe in realta' rispondermi, la riflessione e' mia, dovrebbe portare la sua propria riflessione di avvenimenti analoghi o avvenimenti che tale riflessione ha riportato alla sua mente, non e' la mia riflessione o parte della mia riflessione l'oggetto, altrimenti sarei l'oggetto della riflessione dell'altra persona, il mio animo e non piu' la mia testimonianza.
Se parlo per esempio di un bambino che mi ha rubato la caramella a cui tenevo, una risposta alla mia riflessione non dovrebbe essere un discorso sulla mia caramella o sull'episodio che mi ha coinvolto, la riflessione l'ho gia' fatta io, ma piuttosto una riflessione personale su un episodio analogo capitato a chi desidera rispondere, io devo uscire dal quadro.
Tesi
Dunque la riflessione rimane un documento personale e consultabile e condivisibile, ma chiuso, che induce ad aprirne altri anche in sequenza, non che induce ad aggiungere riflessione rivolta alla mia riflessione, con un intervento nella mia riflessione, se e' mia, e' mia, l'ho gia fatta, e' conclusa e va letta nel suo complesso, non ridotta a suddivisioni del testo, e' portatrice di una riflessione successiva oppure di semplice pensiero e apprezzamento e incoraggiamento e partecipazione.
Altrimenti cade il primo requisito che sia anche letteratura.
Come volevasi dimostrare.
Nota a margine (la metto sotto, cosi' e' a margine)
Avevamo anche proposto che le aree dei forum servissero per proporre riflessioni che hanno origine dalle poesie e dai racconti che inducevano sensazioni proprie, il che significa che se in una poesia o un racconto e' affrontato un tema che interessa, si puo' proporlo sui forum, il tema, non lo scritto o l'autore dello scritto ovviamente, ecco l'utilita' particolare e del tutto concertistica dei forum che affiancano le gallerie artistiche. Se leggo un racconto che mi induce a riflettere sulla paura, posso proporre sui forum l'argomento della paura, ad esempio.
Sigismund Rob
Cattedra di ecobiopsicoanalisi sintetica sperimentale della facolta' di cerebrologia postcatastrofica monumentale dell'universita' di concerto city, vi preghiamo di rivolgere le vostre eventuali domande alla casella postale 5967, casa di cura per menti sneuronate del canton Argovia, orari dalle otto alle diciotto, sabato escluso, chiedere dell'infermiera Poliakova all'ingresso del reparto per accompagnarvi alla mia stanza.
Topic author: leda cossu
Replied on: 27/10/2003 08:50:09
Messaggio:
RI-flessioni
Intima piazza, terreno, anticamera, attesa
spunti per il pensare,
un momento di intesa
Quello che a volte appare
ginnastica di parole
si profuma di slancio
di cimento… ci vuole
Vedi… un arco riflette
questo spazio “di scuola”,
come un arcobaleno
diventa un’opera sola
Questa è la forza e il fragile
di questo “mezzo-mondo”
Le opere singole sono
l’altro mezzo del mondo
E’ un delicato spazio,
ci entrano persone
creature diverse
senza dubbio… ci vuole
Leda
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