Me l’hai detto:
“ricordo,
son volato lontano,
son tornato, ci sono”.

Forse un ricordo vero,
o un pensiero d’amore,
ti ho lasciato sognare.
Troppo piccolo ancora per sapere, pensare
così tanto dolore.

Prima che tu nascessi ti ho sognato davvero,
ho sentito un richiamo, eri ancora lontano.

Lavoravo a Marghera, dove el “mar ghe gera”:
dove il mare, che c’era, coltivava illusioni.
Ed i fuochi nel cielo dei timori diffusi.

Ti ho pensato nel vento, da quel lungo camino.
Si torceva il mio cuore su una nota canzone,
ti ho cullato in silenzio per un tempo migliore.

Sulle foto di ieri guardo i volti, raccolgo, cerco le tante storie
dei “bambini nel vento”, piccoli pensieri, tracce di desidèri,
le innocenti memorie.

Cullo piano, racconto, filastrocche piccine per quei volti bambini.
Che trovino speranza per un nuovo ritorno.

Un grembo caldo, un sorriso, chi un piccolo paradiso ed un mondo migliore.

Qualcuno pensa a una culla.
Aspettano consolazione,
una dolce canzone.

Leda

(volutamente ho cercato di dare allo scritto una forma d’albero, un tema …..Natale)