Penso che il racconto di Luisa potrebbe essere raccontato anche ai bimbi, per la bellezza in se e perché parla di talenti e di bambini che crescono, come nelle fiabe tradizionali.

Il dono (di udire la voce della montagna) è anche un’occasione per pensare che ogni bambino ha propri talenti, a volte singolari.
A volte sono così speciali da non essere riconosciuti facilmente.
A volte (questa è una riflessione ulteriore che mi sento di aggiungere) sono accompagnati da una “disabilità o differente abilità” e soprattutto in questo caso i talenti hanno bisogno di essere riconosciuti per spenderli più agevolmente lungo il corso della vita.

Le immagini del dono dell'ascolto di Luisa, erano con me domenica scorsa in una passeggiata naturalistica sull’antica foresta del Consiglio.
Eravamo con un gruppo di persone di differente età, c'era anche un'84enne, diretti a Forcella Palatina, seguendo il sentiero Semenza che corre lungo un costone arcuato come una spina dorsale sotto una pesante gerla. Camminavamo sospesi sopra due valli: la val della Piera: dove c’è un grande masso sul quale si sarebbe seduta la Madonna e la Valbella dove c’è uno dei più antichi insediamenti cimbri della foresta.
I Cimbri sono un’antica popolazione di origine ladina di boscaioli ancora presente in Consiglio, ai confini fra Veneto e Friuli.
Ogni tanto nasce un progetto su questa oasi naturalistica, una cava (la zona è a rischio frane, ce ne sono alcune importanti in movimento da anni); una pista da sci (ce n’è già una sul Pianoro del Consiglio che è la parte più innevata. Un’altra sul Nevegal, la cima oltre il Lago di Santa Croce e moltissime nei pressi). La neve artificiale sottrarrebbe risorse d’acqua importanti alle genti della montagna. Un nuovo elettrodotto che richiederebbe profonde escavazioni… altre ferite ad una montagna che con fatica ha mantenute tracce di antiche “Regole” della Serenissima che fino all’inizio dell’800 gestiva questi territori, tagliando e rimboschendo alberi. Adattando la crescita di alcuni che venivano flessi ancora arbusti e fatti crescere paralleli al suolo in due diramazioni, in modo da utilizzarli per la prua di navi e gondole... già predisposti naturalmente.

La passeggiata era a ricordare che la montagna c’è, con la sua vita, il suo equilibrio ed ha bisogno delle cure di tutti, di essere conosciuta, riconosciuta. Nel silenzio dei sentieri, delle pietre, dei faggi, degli abeti, guardandoli per conoscerli e riportarmi a valle la loro immagine; nelle morbide curve imbiancate della sommità di Forcella Palatina mi sembrava di sentire la voce della montagna, come nel racconto di Luisa… grazie… grazie… grazie…
Come dice sempre Paolo Talanca ad ogni suo scritto: … vivere riconoscendo quanto ci circonda, che altrimenti è come non fosse mai esistito.

Lo trovo interessante pensando ai bambini e… agli animali.
Tutto nutre, anche le immagini.
La capacità di elaborare il nutrimento è fondamentale per la crescita di un bambino e per l’equilibrio di ogni persona.
Di qualcuno si dice: riesce a digerire anche i chiodi… ma non vale per tutti e non è uguale a tutte le età. Occorre uno stomaco adatto.
E quello che ingeriamo quali forze nutre?
Mi ha fatto sorgere l’immagine dell’indigestione… da evitare.

Il racconto si distende inizialmente come un grande preludio e poi si chiede se c’è qualcosa in sospeso nella creazione. Bambini e canarini, piccoli entrambi, dove si collocano nel creato?

L’ambiente di questo “giallo” è perfetto per la crescita di un bambino: vissuto amorevole, bellezza nell’ambiente, presenza del mondo animale: il canarino. C’è qualcosa che può turbare questo idillio?

Leda

Edited by - ledacossu on Nov 15 2003 09:14:26

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