Parole, Musica e Immagini
Stampato
da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=7203
Stampato il:
22/12/2024
Tema:
Autore Tema: Mircalla
Oggetto:
Parole, Musica e Immagini Now I understand what you tried to say to me Now I understand what you tried to say to me For they could not love you Starry, starry night Now I think I know what you tried to say to me Parole bellissime per descrivere immagini ancora piu' belle, questa canzone mi ha sempre affascinato per il modo in cui coglie l'essenza dei quadri di Van Gogh E per finire gli accordi per la canzone Replies:
Inserito il:
09/02/2004 23:32:39
Messaggio:
Vincent
Starry, starry night
Paint your palette blue and gray
Look out on a summers day
With eyes that know the darkness in my soul
Shadows on the hills
Sketch the trees and the daffodils
Catch the breeze and the winter chills
In colors on the snowy linen land
And how you suffered for your sanity
How you tried to set them free
They would not listen, they did not know how
Perhaps they'll listen now
Starry, starry night
Flaming flowers that brightly blaze
Swirling clouds in violet haze
Reflect in Vincents eyes of china blue
Colors changing hue
Morning fields of amber grain
Weathered faces lined in pain
Are soothed beneath the artists loving hand
And how you suffered for your sanity
And how you tried to set them free
They would not listen, they did not know how
Perhaps they'll listen now
But still your love was true
And when no hope was left inside
On that starry, starry night
You took your life as lovers often do
But I could have told you, Vincent
This world was never meant
For one as beautiful as you
Portraits hung in empty halls
Frameless heads on nameless walls
With eyes that watch the world and can't forget
Like the strangers that you've met
The ragged men in ragged clothes
A silver thorn, a bloody rose
Lie crushed and broken on the virgin snow
And how you suffered for your sanity
And how you tried to set them free
They would not listen, they're not listening still
Perhaps they never will...
Vincent Van Gogh and Don McLean
Inoltre, volevo condividere con voi un sito splendido sul pittore e praticamente tutte le sue opere, e' scritto in varie lingue incluso l'italiano, contiene frammenti di lettere, immagini e note sulla vita dell'artista, ci ho passato due interi pomeriggi
Starry Starry
G Am
night paint your pallete blue and grey
C D7 G
Look out on a summers day with eyes tha know the darkness in my soul
Am
Shadows on hills sketch the tress and daffodils
C D7 G
Catch the breeze and the winter chill In colors on the snowy linen land
chorus
C G Am D7 G Em
And now I understand what you tried to say to me
Am7 D7 Em
How you suffered for you sanity How you tried to set them free
A7 Am7 D7 G
They would not listen the did not know how perhaps they 'll listen now
Edited by - Mircalla on 10/02/2004 00:16:01
Topic author: Paolo Talanca
Replied on: 10/02/2004 11:58:02
Messaggio:
Grazie mille Mircalla. A tale proposito vorrei inserire il testo della versione italiana di questa bellissima canzone. Sulla stessa musica, il testo è di Roberto Vecchioni e la canzone è del 2000, contenuta nella raccolta "Canzoni e cicogne"
Vincent
(Vecchioni - Don McLean)
Guarderò le stelle
com'erano la notte ad Arles,
appese sopra il tuo boulevard;
io sono dentro agli occhi tuoi,
Vincent.
Sognerò i tuoi fiori,
narcisi sparpagliati al vento,
il giallo immenso e lo scontento
negli occhi che non ridono,
negli occhi tuoi,
Vincent.
Dolce amico mio,
fragile compagno mio,
al lume spento della tua pazzia
te ne sei andato via,
piegando il collo
come il gambo di un fiore:
scommetto un girasole.
Sparpagliato grano,
pulviscolo spezzato a luce
e bocche aperte senza voce
nei vecchi dallo sguardo che non c'è,
poi le nostre sedie
le nostre sedie così vuote
così "persone",
così abbandonate
e il tuo tabacco sparso qua e là.
Dolce amico mio,
fragile compagno mio,
che hai tentato sotto le tue dita
di fermarla, la vita.
Come una donna amata alla follia
la vita andava via
e più la rincorrevi
e più la dipingevi a colpi rossi
per tenerla stretta,
gialli come dire "Aspetta!",
fino a che i colori
non bastaron più...
e avrei voluto dirti, Vincent,
questo mondo non meritava
un uomo bello come te!
Guarderò le stelle,
la tua, la mia metà del mondo
che sono le due scelte, in fondo:
o andare via o rimanere via.
Dolce amico mio,
fragile compagno mio,
io, in questo mare,
non mi perdo mai;
ma in ogni mare sai
"Tous le bateaux
vont à l'hazard pour rien".
Addio, da Paul Gauguin.
In un recente intervento sul fuo Forum, Vecchioni ha scritto una frase che mi ha molto colpito:
"[...]io ho voluto fare un'altra cosa : ho voluto descrivere Van Gogh con gli occhi di Gauguin,del suo amico più grande. Volevo raccontarmi e raccontarvi che i grandi artisti sono sempre battelli allo sbaraglio e che DOPO TANTO AMORE DUE SONO LE SOLUZIONI.
O nascondersi ("rimanere via") o uccidersi,annullarsi ("andare via"),cioè le due scelte di GAuguin e di Van Gogh.
Ci sono altre scelte,lo so, ci sono altre vie,ma queste mi sembrano le più spaventosamente storiche"
E' molto azzeccato, a mio avviso, l'uso di concetti allusivi alla tecnica impressionista, da parte di Vecchioni:
"narcisi sparpagliati al vento
[...]
Sparpagliato grano
[...]
le nostre sedie così vuote
così "persone",
così abbandonate
e il tuo tabacco sparso qua e là"
In questo modo è altissima la resa del modo di dipingere di Van Gogh, con pennellate rapide, ed appunto isolate, quasi ad esternare una subitanea ed irripetibile e sola ispirazione.
In linea col testo è poi il commento di Vecchioni che ho riportato sopra. Il fatto delle due scelte da operare ci spalanca la coerenza della vita degli artisti, talmente in contatto con un oltre da non poter accettare la banalità del quotidiano.
E' anche vero però, e Vecchioni questo lo sa benissimo, che la vita di tutti i giorni, quella dei non-artisti è altrettanto dura e faticosa... forse ci vorrebbe un premio per ognuno di noi che quotidianamente cerca di ritagliarsi un pezzettino di spazio.
Vecchioni questo lo sa benissimo, a testimoniarlo sono i suoi versi e soprattutto il passo contenuto nella canzone "Ritratto di signora in raso rosa":
"è più diffcile spostare l'esistenza
un pò più giù del cielo
e diventare un uomo...
per te"
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So che si può vivere non esistendo, emersi da una quinta, da un fondale, da un fuori che non c'è se mai nessuno l'ha veduto
Topic author: Mircalla
Replied on: 11/02/2004 00:31:34
Messaggio:
Grazie a te Paolo, non penso di averla mai sentita questa versione italiana, adesso mi tocchera cercarla
antonella
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