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In esilio dall'anima

Stampato da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=7468
Stampato il: 22/12/2024

Tema:


Autore Tema: marilina frasci
Oggetto: In esilio dall'anima
Inserito il: 01/03/2004 10:05:41
Messaggio:

Alla mia Lucia, per le lettere non scritte. Alla mia anima,
per le dolci bugie che ignara le raccontai . Alla mia terra,
per i frutti donatimi, sazieranno l’inappagabile fame,
d’ogni mio giorno a venire.

Chiara, finalmente ti scrivo e questo atto, seppure svolto nella più totale semplicità, schiude agli occhi dell’umana intelligenza una palude di sentimenti e ragioni, dipingendoli con sbiaditi colori, vestendoli di lacere vesti e come stanchi superstiti li mostra dormienti all’ombra d’un oggi futuro dell’ieri, ormai passato del seguente domani, ancora e per sempre condannandomi al vuoto esperire di te e questo reale vissuto non può che apparirgli drammatico ed inverosimile. Sono trascorsi sei anni di vuoto, di silenzio, di domande senza risposte e da poco più di un mese ho riguardato le emozioni di quella oscura alba, di quel funesto dì nello svolgersi del quale ebbe inizio l’inenarrabile tua vicenda. Ed oggi, sedutami allo scrittoio, con accanto la straripante valigia d’eccitazione, con il cuore riposto davanti ai margini d’un asettico e cartaceo tappeto tanto candido e abbagliante da rivestire l’anima mia d’un ceruleo e mortale biancore, mentre fra le mani geme una penna soffocata dal tremulo abbraccio delle dita, impegnate ad avvolgerla con il loro sofferente fare, oggi, nell'infrangersi dell'attimo, percepisco il venire a me d’un timore, che a mano a mano assume sempre più frettolosamente la parvenza d’un ossessione, quello di perderla per una volta ancora. Mi sento come circondata, circuita dall’insidia d’una terrificante prospettiva costantemente presente alla mente, quella di vederla, per una volta ancora, giacere vittima dell’immobilità e, come verificatosi per il recente passato, assopirsi nuovamente e per sempre nella sognante attesa del giusto momento per scriverti. Immagino tu sappia bene che tristemente sopravvivrei alla condizione d’estenuante ricerca delle parole adeguate da dirti. Allora, ho creduto opportuno spingere con forza il pensiero e condurlo ad un più retto sentiero collocandolo in seno alle problematiche alle quali, da tempo, desidero dare risposta.
E’ stato sufficiente dedicare un solo attimo a questa operazione che, inaspettatamente, tutto l’agglomerato cerebrale è piombato nella più fitta e insidiosa delle tenebre. Mi sono ritrovata cosi, come in una casa, dapprima illuminata dalle splendenti luci di una festa, e poi d’improvviso, a causa di un imprevisto guasto all’impianto elettrico, in un attimo tutto sprofonda tra le funeree ombre di un mantello chiamato oscurità. Ed io Chiara, come ospite nella casa dei sentimenti, m’aggiro fra le inesplicabili mura dei pensieri, ed altro non posso che ammutolire quando, l’inattesa ombra della paura, mi porta via la gioiosa e sfarzosa eleganza di questi, ricoprendoli di un nero abito, inquieto ed angosciante, degno rappresentante d’un terrificante ignoto. Vedo la ragione mia divenire preda di una inesorabile cecità e soccombere passivamente all’assalto di un impietoso e sconvolgente caos.
La mente non ha trovato alcuna spiegazione logica all’evento ed ha assistito inerme al presentarsi di una moltitudine d’idee che hanno riempito il sapere di nullità, il quale, ha creato un ingorgo tale da impedire quella umana e naturale esplicazione delle idee, tipica della fase riordinatrice dei concetti in loro contenuti, ed io l’ho veduta obbligata a trasmettere i suoi messaggi attraverso l’uso di un canale nuovo, o meglio, a me inconsueto.



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