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Un tranquillo 25 aprile

Stampato da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=8088
Stampato il: 22/12/2024

Tema:


Autore Tema: Elena Fiorentini
Oggetto: Un tranquillo 25 aprile
Inserito il: 25/04/2004 19:27:54
Messaggio:

a Milano .
Decine di migliaia di persone si sono incamminate da piazza Oberdan verso il centro intorno alle 14,30 e sono arrivate in Piazza Duomo verso le 1700 a discorsi ultimati.
Il 25 aprile è la festa che mi è più cara in tutto l'anno.
Mi rammenta i momenti difficili della vita della mia famiglia , che che ha sofferto, come tutte le famiglie italiane, per le nequizie della dittatura, finalmente vinta per merito della Resistenza e con l'aiuto delle truppe americane.

Un appello alla difesa della democrazia dell' ex- presidente della repubblica Scalfaro in un lungo applaudito discorso, ha chiuso la manifestazione, che si è svolta senza intralci, nè slogan violenti, nemmeno i soliti vandali imbrattatori con le bombolette spray.
La giornata terminerà con un concerto in Conservatorio con il brano per pianoforte e orchesta di Luigi Dallapiccola con Alice come solista.

Elena Fiorentini

Edited by - Elena Fiorentini on 26/04/2004 23:05:25

Replies:


Topic author: Beppe Andrianò
Replied on: 25/04/2004 20:35:17
Messaggio:

Ciao Elena,
Sono felice che questa volta il 25 Aprile sia stato ricordato come merita.
L'altro ieri ero in un luogo frequentato da molti giovani e son rimasto ferito nel vedere come venisse presentato il 25 Aprile, liberazione dell'italia, solo ad opera dei partigiani di sinistra.
Sopra questo volantino vi era un altro fortemente antiamericano..
Mi piace ricordare che oltre ai partigiani di tutte le formazioni, alle brigate ebraiche ed a tutti gli italiani che si ribellarono al fascimo ed al nazismo ci furono anche migliaia di americani ed inglesi che morirono per liberarci.
Oggi tornando da poche ore passate vicino al mare ho voluto fermarmi in un cimitero americano e ricordare con un pensiero quanti hanno sacrificato la loro vita per noi.

Mi piace ricordare come solo un anno fa una manifestazione del 25 aprile suonava molto diversa..

Questo è il link alla splendida descrizione di Roberto Mahlab e Pamela Cam su Due parti di un corteo di cui vi invito alla lettura..

http://www.concertodisogni.it/mp/link.asp?TOPIC_ID=1069

Fortunatamente, forse, qualcosa è cambiato.
ciao
beppe


Beppe Andrianò


Topic author: Elena Fiorentini
Replied on: 26/04/2004 08:27:52
Messaggio:

Sì, è stato un 25 aprile tranquillo, troppo tranquillo forse, malgrado la partecipazione fosse gigantesca. Il corteo impiegò oltre un'ora e mezza ad accedere a piazza Duomo, un altro corteo fece un percorso alternativo.C'era tuttavia qualche cosa che non quadrava del tutto e che mi ha lasciato perplessa ed inquieta. Vedremo.
Elena



Topic author: Roberto Mahlab
Replied on: 26/04/2004 22:26:54
Messaggio:

Foto Guatelli/Ansa pubblicata in prima pagina oggi 26 aprile sul corriere della sera.

Bandiere di Stati Uniti e Israele bruciate pubblicamente a Milano durante la celebrazione del 25 aprile, festa della liberazione del nostro paese dal nazifascismo.
Gli Stati Uniti liberatori d'Europa dal nazifascismo, il popolo di Israele sterminato dal nazifascismo. Le due bandiere della liberta' bruciate insieme, due paesi democratici i cui simboli vengono cancellati, si chiama razzismo, aperto, totale. Lo hanno fatto in onore della "resistenza irachena" che massacra il popolo iracheno, in onore dell'"intifada del terrore" lanciata da gruppi terroristici che massacrano Israele e impediscono la agognata pace tra due popoli in
Medio Oriente.
In onore degli assassini, ieri alcune centinaia di persone manifestavano e bruciavano bandiere.
Il giorno della festa della liberazione, i liberatori e i martiri sono stati bruciati in piazza in effige.

Mentre le bandiere in ricordo della brigata ebraica, cinquemila liberatori al seguito delle truppe inglesi nella campagna d'Italia, passavano ieri al centro di Milano, c'era chi offendeva e chi chiedeva, come avvenuto l'anno scorso :"ma che cosa c'entrano gli ebrei con il 25 aprile?". Sei milioni di ragioni.

Cosa c'entrano gli ebrei, cosa c'entrano gli americani... Cosa c'entrano piuttosto quelli che hanno bruciato le bandiere e hanno chiesto che cosa c'entrano i liberatori e i martiri con il 25 aprile. Io chiedo invece che cosa c'entrano quelli che hanno falsificato la Storia e hanno immesso in menti ricettive la Storia falsificata, quelli davvero non c'entrano, quelli che sessant'anni fa avrebbero vestito le divise delle ss naziste e che ieri hanno idealmente e nei fatti vestito le divise delle ss naziste bruciando le bandiere della liberta'.
Nostalgia, di chi gridava "no pasaran" ai dittatori.

Roberto


Topic author: Giorgio Cesati Cassin.
Replied on: 26/04/2004 22:47:46
Messaggio:

Sono felice per chi ha vissuto questa manifestazione con tanta simpatia. Io avrei preferito gli imbrattatori dei muri ai bruciatori di bandiere americane e ai denigratori degli ebrei...Per me il 25 aprile, giorno che vissi allora con grande commozione (avevo 15 anni e mi ero salvato per miracolo!) come è commemorato oggi da molta gente lo vivo con rabbia e angoscia.

Giorgio

giorgio cesati cassin


Topic author: Elena Fiorentini
Replied on: 26/04/2004 23:55:54
Messaggio:

Perchè ho scritto che qualche cosa non andava?
Ci ho pensato....
Anch'io avrei preferito gli imbrattatori.

Non so quando c'è stato il momento della bandiera incendiata. Sono arrivata in Duomo alle 15,30: desideravo mostrare ad un amico la testa del corteo, ma arrivammo tardi.
Mi sono seduta per terra,davanti al Duomo dalla parte dell'arengario.Poi, dopo essermi riposata, mi sono avvicinata al palco dove parlava Scalfaro.

Ieri sera al concerto,la mamma della piccola pianista, mi confermò che i partigiani erano presenti in piccola parte per protesta perchè la manifestazione si era trasformata nella festa della pace.
I pacifisti possono scegliersi un giorno e farsi la loro festa, pacificamente,invece di invadere prepotentemente uno spazio a cui non hanno nessun motivo di partecipare.

Quante volte durante il 25 aprile ho sentito cantare:

Col parabello in spalla
caricato a palla
paura non ho

e la canzoncina " e la mia nona , è vecchierella" trasformata in una canzone partigiana, "O bella ciao" e l'altra bellissima canzone russa Katiusa, con le parole
" Fischia il vento
urla la bufera
scarpe rotte
eppur dobbiamo andar
per incontrare la nostra primavera
per incontrare il sol dell'avvenir"

senza un po' di decisione e coraggio avremmo avuto ancora Hitler e Mussolini.
***
Anche i rappresentanti della brigata ebraica sembravano ridotti all'osso.

Cucciolo
trucidato nel 1944 all'età di 18 anni nella zona dell'Ossola.

Ieri, durante l'intervallo del concerto raccontai le vicissitudini di mio padre dopo il '43.raccontai di quando si trovava , semplice tenente dei bersaglieri in una caserma e cominciarono ad entrare tedeschi con le mani alzate in segno di resa.
Dai suoi superiori fu "consigliato" di fuggire.Arrivò fino a Intra con la divisa in uno zaino, in seguito si recò a Milano con un salvacondotto rilasciato dal comando tedesco di Intra e qui prese i contatti con il CNL. Ebbe ufficialmente l'incarico di staffetta per Moscatelli che occupava l'Ossola, la prima repubblica liberata dai partigiani nel Nord Italia.

La signora a cui raccontavo queste viende mi raccontò dell'analogia con ciò che era successo nella sua famiglia.

Mio padre non era comunista, e si rammaricò sempre che la manifestazione del 25 aprile era diventata festa dei comunisti.

Ebbene
riappropriamoci
del nostro
25 aprile
nato dalla Resistenza
per la libertà
contro le dittature

a Ventotene non si andava in vacanza, a Lanciano la professoressa fu internata per tre anni, dal 36 al 39 per reato d'opinione,per rientrare a casa e trovare la sorpresa delle leggi razziali
e scusate se questo sfogo finisce con assomigliare ad un comizio...

Ieri c'erano anche molti filippini , peruviani , turisti stranieri per i quali sarebbe stata una stupenda lezione di storia e di democrazia, che purtroppo non c'è stata.
La manifestazione invece è stata trasformata in una specie di farsa: la festa della pace.

Per finire voglio ricordare il fratello di mia mamma.
Nel 43 aveva compieva i 18 anni e la burocrazia continuava, in mezzo allo sfascio gnerale, il suo corso. Ricevette perciò la cartolina del distretto per recarsi sotto le armi.
L'esercito allo sbando: o la repubblica di Salò o la montagna, scelse la repubblica di Salò.
Non so che gli accadde,non lo disse mai, dopo nemmeno un giorno fuggì terrorizzato. Venne catturato, rinchiuso a S. Vittore, deportato in Germania. Ora è vecchio e ammalato, ma si agita ancora quando sente parlare dei personaggi storici di quel periodo.

Elena Fiorentini


Edited by - Elena Fiorentini on 27/04/2004 00:40:34


Topic author: Giorgio Cesati Cassin.
Replied on: 27/04/2004 17:20:46
Messaggio:

I partigiani non liberarono la Repubblica dell'Ossola ma occuparono la Valdossola il 10 settembre 1944 dopo che i nazifascisti, preoccupati per l'avanzata degli alleati verso il nord, abbandonarono nottetempo Domodossola armi e bagagli, senza combattere.
La cittadinanza si svegliò la mattina e lesse con sorpresa i manifesti della nuova giunta.
Scoppiò una gioiosa isteria che durò esattamente un mese, durante il quale i partigiani scorrazzarono per le valli dell'Ossola con ogni mezzo, auto requisite comprese, come la 500 FIAT del mio patrigno confiscata senza tanti complimenti.
Io che avevo allora 14 anni compiuti fui obbligato a ridare gli esami di quarta ginnasio dai preti rosminiani di Domodossola perché il titolo conseguito alla statale in giugno non era più valido.
Il nuovo governo proclamò (e non liberò)la repubblica dell'Ossola.
Quando i fascisti ritornarono, proprio per questa proclamazione per loro insopportabile, i partigiani scomparvero come pula al vento e lasciarono i civili nella peste più nera, tipica usanza soprattutto dei partigiani comunisti. Malgrado io avessi una carta di identità falsa rilasciatami da un podestà amico, documento dove il mio cognome ebraico era stato sostituito con quello del mio patrigno, fui costretto a rifugiarmi nelle baite in montagna e mi salvai dopo tante vicissitudini.
Episodi come questo se ne sono verificati moltissimi, in tutta Italia. Ricordo le Fosse Ardeatine.
Accanto a partigiani (pochi) onesti, tanti furono quelli che combinarono soltanto guai e che oggi strombazzano ai quattro venti che l'Italia l'hanno liberata loro!!
Se non fosse stato per gli alleati, brigata ebraica compresa, non so come saremmo stati liberati.
Oggi ci sono i pacifisti, i bruciatori delle bandiere americana e israeliana, e chi meno ne ha e più ne mette: per questo non festeggio più il 25 aprile.
Oggi quest'Europa versa lacrime per i bambini palestinesi spesso usati come scudi dai terroristi, ma nessuno piange per i bambini israeliani fatti saltare dai kamikaze, kamikaze che da qualche becero della sinistra (Ballarò, un giornalista dell'Unità), come ho sentito in una trasmissione televisiva, vengono ritenuti degli eroi!!
Scusate per lo sfogo, ciao giorgio.

giorgio cesati cassin


Topic author: Elena Fiorentini
Replied on: 28/04/2004 10:03:26
Messaggio:

Lo sfogo di Giorgio è molto interessante:le sue precisazioni sono dovuto proprio a questo riparlarne.
Il 25 aprile DEVE essere ricordato,con luci ed ombre e non va lasciato a quelli che vorrebbero una volta di più strumentalizzarlo.

Anche mio padre rifiutava il 25 aprile,ma solo perchè la manifestazione si era venuta trasformando in una sola festa: quella dei comunisti e questo NON lo accettava.
I gruppi partigiani erano numerosi: c'erano i democristiani,i liberali,i gruppi derivati dai movimenti risorgimentali.
Anche quest'anno ho esposto il vecchio tricolore, cucito a mano ed esposto il primo 25 aprile dal prof. Eugenio Levi.

Ricordiamo Marzabotto, le città bombardate,
Genova rasa al suolo, Milano, i bombardamenti sulle case,la scuola di Gorla,i morti civili e militari,i rastrellamenti per le strade a Milano e le esecuzioni immediate di semplici passanti, le deportazioni: si parla di seicentomila solo i militari,senza parlare dei prigionieri di guerra...nella mia famiglia, ci furono, mio zio, deportato, un cugino, schiavo di Hitler, mio padre allo sbando...

da parte dei miei suoceri, ebrei, ho già scritto molto di quel periodo in concerto di sogni.
Posso di nuovo ricordare la professoressa Annetta Levi, internata a Lanciano per tre anni, dal 36, per reato d'opinione: aveva manifestato un parere, in forma privata,durante l'intervallo al Berchet.

Ecco invece che cosa accadde a mio padre. Si tratta di ricordi personali, non verificabili, perchè mio padre è morto.

...dunque ebbe l'ordine di fuggire. Mia mamma era stata mandata in un'amena località sul Lago Maggiore,a Bè, comune di Arizzano, sperando di sfuggire alle bombe.
Mio padre la raggiunse, poi decise di salire verso le baite,in montagna. Lasciò la divisa con i documenti e andò in esplorazione con un binocolo, incerto sul da farsi.
Vide arrivare una pattuglia di Tedeschi che trovarono i suoi effetti personali e li requisirono.
Allora si recò ad Intra, al comando. Dichiarò che non intendeva più fare la guerra e che era un impiegato dell'INPS.
Avrebbe ripreso volentieri il suo lavoro.
Gli fu dato un salvacondotto per lavorare a Milano. Alla domenica avrebbe raggiunto mia mamma.
Si recò al CLN,che si componeva di persone che erano state internate in quei bellissimi campi, Lanciano, Ventotene ecc. che lo incaricarono di portare messaggi a Moscatelli.
Mio padre era uno spirito libero, insofferente a tutte le imposizioni. Non aveva fatto il pre-militare, e non era stato fra i "balilla".( anche mia mamma non era stata "figlia della lupa" e mio nonno, cantante lirico, aveva difficoltà a lavorare in Italia).
Non ebbe ferite fisiche, tuttavia, per anni,durante il sonno, si alzava, marciava e parlava.

***
Una sola ultima considerazione: sono più che mai convinta che dobbiamo ringraziare gli Americani, ma se fossero stati soli, senza nemmeno la partecipazione di un italiano, che cosa sarebbe sucesso?
So benissimo che non si fa la storia con i se, però che avrebbero fatto?
Avrebbero ripristinato la legalità, come è giusto.
Chi avrebbe comandato? un Re in fuga, un primo ministro fuggiasco con un sacco con le vere delle donne italiane della famigerata raccolta dell'oro, fascisti e nazifascisti, che altro se no?
L'esercito regolare era allo sbando, come si può essere così sciocchi da pensare che i partigiani funzionassero meglio, quando non c'erano riuscite le istituzioni, organizzate da anni?

Ho ancora negli occhi quell'immagine che vidi, forse casualmente da bambina, di quel lungo viale alberato in una città veneta, dove ad ogni albero c'era un civile impiccato.

C'era di tutto, lo si sa benissimo, anche i delinquenti comuni, ma anche i diciotteni che avevano tre alternative: la repubblica di Salò, la deportazione, la montagna.

Ciao
Elena

Quanto ai giorni nostri comprendo bene l'amarezza di Giorgio e vedo tutti i pericoli di certi atteggiamenti.
Anche due giorni fa ho sentito dire " Sono un pacifista, ma anch'io mi farei saltare in aria se fossi disperato come i poveri palestinesi".

Non è seguita una lite, mi limatai a commentare : "sei fuori di testa..."poi mi presi la soddisfazione di dire alcuni giorni dopo alla stessa persona: "... essere pacifisti? l'unico vero non violento di cui io abbia memoria è stato S.Francesco, non lo era nemmeno Gandy che ammetteva l'uso delle armi in casi estremi...".

E. F.


Edited by - Elena Fiorentini on 28/04/2004 13:51:31


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