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Il viaggiatore

Stampato da : Concerto di Sogni
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Stampato il: 22/12/2024

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Autore Tema: artemisia
Oggetto: Il viaggiatore
Inserito il: 27/06/2004 00:48:19
Messaggio:

Il vero viaggiatore è solo…
Finalmente oggi ho letto questa frase.
Era tempo.
Finalmente la smetto di sentirmi in colpa.
NO dico il turismo organizzato, quello da tempo non lo pratico più, ma anche quello famigliare.
Io riesco ad andare con la famiglia solo in posti dove sono già stata prima da sola.
Allora condivido.
Anche con Te è diverso, si ci sono stati momenti che abbiamo condiviso assieme, ma in fondo la sensazione era mia.
La prima sensazione in assoluto è Londra, ormai decenni fa, consacrata nelle mie lettere, ma la ricordo ancora. I libri erano li davanti a me: Piccadilly Circus dove cercavo la famosa insegna della Coca Cola, il British Museum immenso, solenne, la Tate Gallery dove credo di essermi fermata ore davanti ai quadri di Turner, il cambio della guardia visto assieme ad un egiziano che poi ho accompagnato ad una festa cinese con la sfilata del famoso drago, la colonna di Nelson e i ricordi della battaglia, il Tamigi, Portobello Road dove ho acquistato il mio primo vestito indiano, la mia prima sciarpa indiana e il tuo kimono cinese. La Metropolitana di Londra è praticamente stata la mia prima metropolitana, magica, immensa, mi sembrava sempre di andare all’inferno, sempre più sotto. Gli autobus rossi…non riuscivo mai a farmi capire, adoravo tirare la corda per scendere, adoravo la fila e…gli indiani. Si a 18 anni non avevo mai visto un indiano con turbante e tutto il resto. E Harrods? Ok anche io comprato per avere la corsettina da portare a casa, e le solite cose, il pacchetto di the, la marmellatina, il casco del Bobby, però ho visto le prime donne musulmane
Si classica scena, reparto chiuso, il marito con la scia di mogli velate a fare compere….
L’anno dopo Parigi…il primo approccio un disastro
Ero con un ‘amica che ha subito voluto andare ai Champs Elisée e così mi ha guastato ‘uscita dalla metro, ma poi………i cerchietti, si i cerchietti, io pianifico tutto, prendo la cartina e segno dove andrò il giorno dopo, ho sempre fatto così e poi le piantine le tengo religiosamente, sono “pezzi e core”. I musei li ho girati tutti, sempre con il fiato sospeso, accarezzando le tele, assaporando sensualmente i colori e le pennellate, immergendomi nell’atmosfera retrò. A Notre dame sono stata sotto la campana di Quasimodo, j’ai flané, ho gironzolato tra i quai de la Seine, ho respirato goccia goccia l’atmosfera di libertà, ed è la stessa che sempre respiro quando torno nella ville lumière.
Monaco, la Provenza, Saint >Tropez in tarda primavera, l’Egitto, tanti posti a “pelle”, e poi l’estate scorsa, la stessa magia…Le cascate delle marmore selvagge mi facevano sentire vestita some una donna dell’800 nel pieno del romanticismo, e le fonti del Clitunno….magia pura. Siamo entrati all’inizio della giornata e si respirava il Sacro, il colore di quelle acque trasparenti, il verde che vi si specchiava, il silenzio del posto e ti aspettavi a pochi metri di vedere le ninfe uscire dall’acqua e i satiri a giocare con loro.
Questo è il turismo per me, entrare nella Storia, lasciar parlare quei posti immutabili, lasciarsi permeare dall’atmosfera, ecco essere inermi, davanti all’unicità dell’Altro. Ogni viaggio ti apre la mente, gli spazi e senti di far parte di un “global” ben diverso da quello commerciale.

scrivere è una necessità per pulire l'anima


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