Qualcosina sulle passeggiate di Paolo...
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da : Concerto di Sogni
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22/12/2024
Tema:
Autore Tema: LunaDelPerù
Oggetto:
Qualcosina sulle passeggiate di Paolo... Il signor Paolo pensò di trascorrere una giornatina al parco. Luna Del Perù
Inserito il:
15/09/2004 19:07:34
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Prese con sé paglietta, pipa, giornale e tanto di radio portatile con antennina, di quelle che acchiappano le frequenze dove e come vogliono loro, ma solo quando ne avvicini al viso l’estremità.
Freneticamente, a piccoli passi, si precipitò dalle scale al volante con l’unica gioia che gli procurava l’idea di tornare a osservare i passanti dalla solita panchina vicina al canale delle zanzare, in prossimità del baretto di Franco, nell’area che sarebbe stata illuminata dalla luce gialla del lampione dal tramonto in avanti.
Il signor Paolo legge da trentadue anni lo stesso giornale.
Trentadue le pagine preferite, tutto lo interessa e lo assorbe meno che la cronaca nera; specialmente da quando la vicina di casa, in cura dal suo stesso analista, ha deciso di farla finita lasciandosi cadere dal decimo piano. Ma bisogna farci l’abitudine di questi tempi.
E’ solo una dei trentadue casi di suicidio nel suo quartiere.
Dei dintorni conosce chiunque abbia un cane o un qualsiasi altro motivo per uscire di casa alla mattina, entrare in un bar o scambiare quattro chiacchiere con i bottegai.
La macchina del signor Paolo e’ stata rimessa a posto trentadue volte.
Ama guidare zigzagando , dice che gli ricorda le corse ad ostacoli sui pattini, era un asso nelle corse ad ostacoli, per non parlare delle tamponate sugli autoscontro; quelli si che erano pomeriggi da eroe!
All’ingresso del parco, in mancanza di posteggi liberi di suo gradimento, Paolo parcheggia sempre sulla postazione destinata agli invalidi; per evitare le multe si è addirittura fatto taroccare un pass, usando il nome di suo fratello, da un amico che lavora in comune.
Eppure le multe non mancano: trovando sempre occupata la postazione per gli invalidi, ripiega sulla scomodissima area destinata alle fermate degli autobus.
Paolo accede al parco sempre dallo stesso ingresso.
Alla partenza si pone il problema di quale scegliere tra i dieci possibili, ma dopo aver elencato nella sua testa le disparate scomodità di ciascuno, ritorna sempre al preferito, quello principale.
Parcheggiata l’auto, lo attende il lavavetri a cui dà puntualmente un euro di mancia; facendo qualche conticino , nel parco se ne vanno via in mance dai 4 ai 5 euri tra mendicanti, camerieri, ragazzotti e quant’altro, così, per evitare di perder tempo a cercare e contare, Paolo conserva il malloppetto delle mance bello e pronto in una tasca, sempre la stessa, che all’uscita dal parco ritrova interamente svuotata.
Ma il parco di sabato ha un fascino diverso, e l’odore della novità si avverte sin dall’inizio del viale costeggiato da due lunghe file di larici.
Da questo punto, infatti, una fresca e insolita folata di vento, comincia a trascinarti, a guidarti, rendendo la passeggiata sempre più leggera.
A volte la folata rinforza scappellando di colpo il capo di Paolo, la paglietta leggerissima si libra al cielo come un disco volante, ruotando su se stessa.
E te lo vedi, Paolo, rincorrerla a rotta di collo fino al chiosco del gelataio, afferrarla finalmente, con un gesto rapido, carico di imbarazzo, arrivando a sbattere, quasi, il naso in terra.
A questo punto non gli resta, davvero, che gustarsi un meritato riposo e un gelato al cioccolato in tranquillità …
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