mp32
Stampato
da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=9587
Stampato il:
22/12/2024
Tema:
Autore Tema: marco vedrietti.
Oggetto:
mp32 mp32 Che 32 erano i suoi anni. Dopo vari ripensamenti, dubbi, ubbie, velleità, compì la radicale scelta di comperarsi la macchina. Nell Kimball, autrice di "memorie di una maitresse americana" scrisse che il passato ha sempre il culo più rosa (frase citata anche da Enzo Biagi), vecchioni ci ha fatto le luci a san siro, con la sua seicento, i suoi vent'anni ed una certa ragazza, François Villon ci scrisse una poesia nella quale una vecchia prostituta si lamenta del calo degli affari e dell'accumulo di passato dovuto all'età, Florentino Ariza, dopo una vita di desiderio, realizza il suo sogno di fare l'amore con la ragazza che aveva sempre amato, ed all'atto tornano entrambi giovani e pieni di umori. Nel suo piccolo, lui ripensò alla Y10 sulla quale aveva imparato a guidare, assolutamente priva di autoradio (anche se l'alloggiamento era un comodissimo vano portaoggetti), e ad uno stereo con duplicatore di cassette che gli avevano regalato per un compleanno, al quale lui aveva messo le pile e che si portava in macchina per ascoltare radio e cassette, al fatto che uno sportellino dello stereo era saltato (preso involontariamente a calci durante un'allegra serata primi anni novanta) e lui lo sventolava dicendo "ho il frontalino estraibile!!!". Si era (remota vocazione piratesca)fatto prestare l'lp (ah, il vinile) con the easy rider soundtrack, l'aveva duplicata su un'audiocassetta pescata da polverosi recessi domestici e se l'era ascoltata una marea di volte, ci aveva incollato sopra un pezzo di carta a mo' di etichetta, bucato con una candela (!!!) in corrispondenza dei buchi della cassetta e ci aveva scritto, storto, essendo difficile scrivere su una cassetta Easy Rider Strack, per manifestare la propria padronanza dell'inglese. mp32 bis Che 32 erano i suoi anni. In quest'ottica, in attesa che le propettive professionali si aprissero ed il reddito crescesse a loro proporzionale, non era opportuno investire in qualcosa che gravasse troppo sul bilancio mensile: il basso profilo sarebbe stato prezioso per conservare liquidità in attesa di sviluppi. Tale saggio investimento, per mantenere la propria veste di saggezza, doveva svilupparsi su qualcosa di almeno dignitoso. Giusto, in quest'ottica, orientarsi su una vexcchia station wagon, avendo cura di sceglierne una che pochi anni prima avesse avuto la veste di ammiraglia, così che il pubblico, vedendolo, pensasse che il giovane professionista non era un avventurista, ma uno che saviamente aveva optato per qualcosa di vecchio, ma dignitoso. Parliamoci chiaro: le automobili, oltre che status symbol, sono dei giocattoli, e meno il giocattolo è raffinato più chi ci gioca é tenuto ad impegnarsi per cambiarlo con qualcosa di leggermente migliore. Certe letture gli avevano mostrato come fosse efficace il riferirsi al passato ed il rimpiangere con un filo di amarezza la gioventù: era un gioco che reggeva bene lo scorrere degli anni, e quindi un'utile argomentazione per la clientela e le amicizie. Tutti compagno di strada intercambiabili, nella loro peculiarità, nell'ambito della crescita professionale, che era inscindibile da quella personale, of course. Indulse per un attimo al suo periodo di formazione, quando, non più ragazzino, ma giovane uomo, imprava a guidare su un prodotto fiat autobianchi che aveva avuto un notevole successo commerciale verso la metà degli anni ottanta, ed era stato recentemente oggetto di una mirata campagna di restyling. Al fine di studiare l'efficacia del sommerso nell'economia, aveva riprodotto su cassetta il vinile di un amico e l'aveva artigianalmente differenziata da altre audiocassette, impreziosendola con certi artifici artigianali Quella musica lo portò a riconsiderare certe tappe del proprio percorso di sviluppo, tale riconsiderazione in quel momento non gli si confaceva. cone gesti misurati cercò di crearsi un ambiente musicale più consono al proprio stato di giovane professionista degli albori del ventunesimo secolo: un giovane cantante britannico che, come l'utilitaria di cui sopra, aveva successfully affrontato un'ardita operazione di restyling che gli aveva garantito una nuova vita, secondo gli aurei dettami della teoria del ciclo di vita del prodotto. Gli sorse spontaneo un pensiero che meritava attenzione ed ulteriore sviluppo: le batterie, simbolo di vita delle macchine, vanno, dopo una certa percorrenza, rinnovate, all'uomo, la più perfetta e simpatica delle macchine, quelle nuove dove vanno infilate? mp32 ter Il soggetto è trentaduenne. Tale primitiva forma di coscienza lo ha portato ad acquistare una macchina e ad accendere un prodotto finanziario che gli anticipasse la liquidità necessaria alla bisogna. La scelta si è orientata su una macchina modello station wagon, del 1996, dalla linea datata, ma ancora accattivante, va notato come la scelta della macchina "grossa" abbia una valenza di autoaffermazione raggiunta tramite le dimensioni, più che altri valori, sarebbe opportuno disporre un rilievo antropometrico al fine di acclarare se la scelta delle dimensioni sia da ricondurre ad una proiezione inconscia degli attributi. Il soggetto afferma di aver compiuto tale scelta sulla scorta di valutazioni riconducibili a questioni di autopromozione commerciale, altrimenti noto, negli ambienti di nascita e sviluppo del concetto, come Conseguentemente a tale scelta, il soggetto, il quale, dato il retroterra culturale dal quale proviene, è abituato a vivere con un sottofondo musicale costante, ha optato per fornirsi di un dispositivo fonografico dotato di lettore mp3, nome di un formato informatico che comprime informazioni musicali, così da permettere di stiparne, su un supporto magnetico noto come "cd rom", sul quale è agevole stipare una notevole quantità di tali file. Verosimilmente, nel compiere questa scelta, il soggetto, nell'ambito del processo di automaturazione ha ritenuto opportuno optare per tale prodotto al fine di separarsi dalle musicassette autoprodotte: la valenza dell'audiocassetta essendo quella di concedere grande libertà di scelta del contenuto, potendo essere occupata anche da registrazioni dalle stazioni radiofoniche e da voci registrate, aveva un contenuto molto personale, legato ad un passato dal quale il soggetto intende separarsi, al contrario, la tecnologia mp3 concede meno libertà, portando la mente a svilupparsi lungo altre direttrici. Il soggetto riferisce di aver provato un "tuffo al cuore", un "flash" nell'udire la prima traccia letta dall'autoradio: la colonna sonora di "Easy Rider", un film degli anni settanta, pietra miliare di una generazione alla quale il soggetto non appartiene per motivi anagrafici, ma che per lui aveva assunto un certo valore sentimentale, ricollegato all'approccio sopradescritto alle musicassette, vere proiezioni della sua personalità leggermente dissociata. Si consiglia un periodo di lavoro in fonderia al fine di perfezionare lo sviluppo della personalità, allego indirizzo di un'impresa metalmeccanica della zona. mp32 quater Non so l'età, ma credo che ha trent'anni. Non cambierà mai, li conosco quelli così. Una sera al bar mi hanno raccontato che ci aveva messo il lettore mp3, ma cosa crede di fare? Mi hanno detto che l'mp3 serve per ascoltare la musica È di quelli che senza la musichetta nelle orecchiette non sono contenti, a cosa gli serviva, a farsi bello in giro? Ci vuol altro. Mi hanno anche detto che è di quelli che tirano giù la musica a gratis dal coso, dal computer, immaginarsi se si compera i dischi, scommetto che i soldi che spende non sono suoi: l'affitto non lo paga, la macchina gliela hanno comperata e fa il parassita anche con la musica. Io l'ho visto in giro per un po' di anni con una Y10 azzurra, doveva essere la macchina della vecchia, pensate che lì non aveva l'autoradio, ma si portava dietro un vecchio stereo con le pile, e una volta l'ho sentito dire che era saltato lo sportellino della cassetta e quindi aveva il frontalino estraibile. Che mezza calzetta. È di quelli che hanno sempre avuto la pappa pronta e sono sempre stati seduti nel burro. Se era mio figlio mica lo tiravo su così. Basta guardarlo in faccia, con quegli occhi da pesce lesso, scommetto che è di quelli che piangono ascoltando una canzone vecchia, e che si credono chissà chi perché sanno due parole in inglese, il dialetto deve parlare, quale inglese. Una volta l'ho visto in macchina, ha levato una mano dal volante come se lo avesse punto una vespa e ha fatto qualcosa con l'autoradio. mp32 quinquies non so quanti anni ha, una trentina, credo
Inserito il:
15/10/2004 21:50:03
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Che emozione: dopo 150.000 km percorsi su varie macchine, accomunate dalla caratteristica di essere cronicamente altrui finalmente poteva fregiarsi di una polizza per la responsabilità civile, e detrarre dalle tasse più voci di prima. Era ormai un ometto completo: aveva anche fatto il finanziamento, e persino il fido in banca. Finalmente attore e non più comparsa, finalmente al centro della vita ed al volante di una station wagon nuova come i mosaici bizantini di ravenna, già carica di chilometri, che lo guidava sapiente lungo curve, controcurve e rettilinei.
Buon Dio, quale soddisfazione!
Per completarla seriva un complementino, fondamentale per uno cresciuto con la musica di sottofondo in testa e crrelativo orrore per il silenzio: l'autoradio, Sua Maestà.
Ne aveva già in casa una, vecchia, ma decise di fare il gran passo e prendersi quella con il lettore cd e, udite, udite, il lettore mp3.
Alleggerito di una congrua quantità di euro, sedette sul trono a forma di sedile ed inserì un cd colmo di mp3.
Partì la musica: la colonna sonora di Easy Rider.
Accidenti.
Rieccola, quella musica, rieccole le ferite aperte e chiuse di dieci anni prima.
Il lettore di mp3, precisamente ottuso, leggeva la traccia pulita pulita, senza traccia dell'amichevole fruscio della testina.
Dove, dove, dove aveva messo il cd di Robbie Williams?
Doveva, doveva, doveva cambiare la musica, se no cos'era passato a fare tutto quel tempo?
Era stata una matura scelta: dopo anni passati ad astuto traino quello era il momento giusto per portare qualcosa in detrazione; la famiglia aveva pagato per lui ed era il momento giusto perché lui mettesse spese in detrazione.
Astuto traino? meglio Logico sfruttamento delle economie di scala.
Decisamente, una buona scelta!
All'atto di prendere possesso dell'automezzo, verificata la mancanza di un fondamentale complemento utile, dato il background generazionale, a viaggare con maggiore comfort, si risolse ad investire in un impianto stereo per la macchina, e nel farlo trovò logico dirigere su qualcosa che sfruttasse la tecnica moderna senza risultarne schiavo; un lettore mp3 completo di autoradio e lettore cd, così da essere pronto ad ogni circostanza.
Nel corso della prima sperimentazione l'impianto diffuse: la colonna sonora di un famoso film americano degli anni settanta: un manifesto generazionale intitolato Easy Rider, interpretato da peter fonda, dennis hopper prima del pluriennale blackout e da un giovane, non ancora satanico, jack nicholson.
Molto generazionale.
L'automezo era privo di impianto stereo, ed esigenze derivate dal suo background lo portarono a fornirsi di un bene sostitutivo, ma altrettanto efficace, un vecchio stereo che funzionava anche a pile, regalatogli per un compleanno.
Protratta l'adolescenza quanto possibile è riuscito a maturare una primitiva forma di coscienza coscienza delle responsabilità del maschio europeo medio.
"marketing".
Tale musica riporta il soggetto ad un passato che lui ricorda come avventuroso, per quanto svoltosi nell'ambito di una famiglia ed un ambiente medio borghesi, parte di quel periodo, che, come sopra detto egli intende rimuovere. La modalità di rimozione da lui adottata sembra valida: ha immediatamente cercato in macchina il "cd"- si presume musicale, non compilato con mp3- di un cantante inglese che nel suo immaginario rappresenta la negazione di quei valori ai quali lui riferisce la colonna sonora di cui sopra.
Il sistema di valori del soggetto è ancora in formazione: nella ricerca del cd si è distratto dalla guida per qualche attimo, manifestando un fastidio sproporzionato alla reale valenza emozionale della cosa.
Si consiglia terapia a base di dosi limitate di prozac.
Si consiglia di levargli l'orsacchiotto dal letto e di cercare di favorire lo sviluppo di una vita di relazioni congrua all'età, comprendente una partner che gli scaldi il letto al posto dell'orsetto, nel caso in cui dovesse preferire l'orsetto si prega di contattarmi prontamente, sarà opportuno sostituire il prozac con un prodotto più potente.
È di quelli che non vogliono crescere, che stanno attaccati alle gonne della mamma e fanno fatica a andare in bagno da soli.
L'ho visto in giro su una macchina che non avevo mai visto. Chissà chi gli ha dato i soldi? Bah, li avrà chiesti alla mamma. Certo anche lei sbaglia a tenerselo ancora in casa, anche se è vedova deve capire che a quello bisogna buttarlo a mare senza salvagente per vedere come nuota. Sono certo che affoga. Non può averla comperata lui. La macchina è grossa, bellina, ma figurarsi se se la faceva prendere nuova. È un quaqquaraqua, li conosco quelli come lui.
Pensa te che roba è anche pericoloso a andare in giro in macchina.
Ma non importa.
é da anni che lo vedo, in questi anni ho fatto la mia vita e lui la sua. Mi hanno detto che gli è morto il padre, ha gli occhi dolci e urla solo quando si scalda nelle discussioni, però non è violento.
L'ho incrociato mille volte nei locali e l'ho visto in giro per anni su una Y10 azzurra, pensate che una volta l'ho visto sventolare di fronte ai suoi amici una cosa nera, doveva essere un pezzo di una radio, infatti nell'altra mano aveva una radio, appunto, e diceva qualcosa del frontalino estraibile. Non era il momento, ero con uno, però adesso siamo amici, con questo.
Credo abbia fatto l'università, a volte in giro era allegro, a volte triste, credo che non si sia laureato proprio presto, però ha fatto un sacco di altre cose, ne sono certa.
Adesso l'ho visto in giro con una macchina, una station wagon blu, vecchiotta, probabilmente ha iniziato a lavorare.
Ho chiesto in giro, a delle amiche, ma mai di lui, dei suoi amici, e qualcuno mi ha raccontato qualcosa di lui, deve ssere uno che parla, mi hanno detto che era orgoglioso di aver messo il lettore mp3 in macchina, ma non sembrava contentissimo, aveva un'ombra sulla faccia, come se avesse perso qualcosa. Un mio moroso lo conosceva, abbiamo passato anche qualche serata allo stasso tavolo, beve, ma non troppo, e non è violento quando si ubriaca, se ricordo bene.
Ha qualcosa di bambino, ma non di infantile, spesso porta la barba, e sono anni che lo fa, con la barba sembra un intellettuale di sinistra, non l'ho mai visto con il pizzetto, si veste comodo, non bada alle marche e alle mode.
Adesso va in giro anche in giacca e cravatta, ci sta bene, ma si vede che non sente a suo agio.
magari un giorno gli chiedo di portarmi a fare un giro in macchina, ma forse è meglio a piedi, scommetto che camminare gli piace.
Devo conoscerlo meglio...
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