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A Silvia di G.Leopardi - A Jessica e Sabrina

Stampato da : Concerto di Sogni
URL Tema: https://www.concertodisogni.it/mpcom/link.asp?ID ARGOMENTO=9671
Stampato il: 22/12/2024

Tema:


Autore Tema: marcello ravasio
Oggetto: A Silvia di G.Leopardi - A Jessica e Sabrina
Inserito il: 25/10/2004 12:10:01
Messaggio:

Dalla poesia di Leopardi - A Silvia- dedicata alle 2 turiste italiane vittime,dell'olocausto, del terrorismo, del razzismo, ai bimbi mai nati a causa delle uccisioni delle loro madri e padri e, a causa dell'odio dell'uomo contro l'uomo, il ritardo nel progresso della Scienza, dell'Arte e della Storia.

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marcello

la poesia:

Silvia, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventù salivi?


***
Jessica , Sabrina vi ricordate della breve vostra vita in mezzo a noi,
spensierate della vostra gioventu', felici di quella vostra vacanza,
anche se il futuro, non sempre vi appariva cosi' roseo..
***

Sonavan le quiete
stanze, e le vie dintorno,
al tuo perpetuo canto,
allor che all'opre femminili intenta
sedevi, assai contenta
di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
così menare il giorno.


**
la vostra gioia di vivere,
metteva in subbuglio le vostre case;
un terremoto di progetti, amori, amicizie,
l'odore dell'estate incipiente, rassomigliava
all'immagine del vostro futuro sognato.......
******


Io gli studi leggiadri
talor lasciando e le sudate carte,
ove il tempo mio primo
e di me si spendea la miglior parte,
d'in su i veroni del paterno ostello
porgea gli orecchi al suon della tua voce,
ed alla man veloce
che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
le vie dorate e gli orti,
e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
quel ch'io sentiva in seno.


**
i sacrifici dei vostri genitori
ripagati dalla vostra bella giovinezza,
non poteva essere descritta in nessun modo, se non
vagando con la mente nel cielo terso, la campagna feconda,
la brezza del mare lontano e l'aria frizzante dei monti...
*************

Che pensieri soavi,
che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
la vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
un affetto mi preme
acerbo e sconsolato,
e tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
perché non rendi poi
quel che prometti allor? perché di tanto
inganni i figli tuoi?

***
la purezza nei vostri cuori,
solo fisicamente distrutta dall'odio assassino,
non riesce tuttavia a darci pace, perche' ci mancate,
ci sentiamo ingannati dal destino crudele, da promesse di felicita' disattese .....
**************


Tu pria che l'erbe inaridisse il verno,
da chiuso morbo combattuta e vinta,
perivi, o tenerella. E non vedevi
il fior degli anni tuoi;
non ti molceva il core
la dolce lode or delle negre chiome,
or degli sguardi innamorati e schivi;
né teco le compagne ai dì festivi
ragionavan d'amore.


**
ancor prima di raggiungere la pienezza della vita,
dall'esplosione terrorista, schiacciate e vinte,
siete volate in cielo, lasciando a noi, l'irragionevole
lotta quotidiana nella nostra miseria....
**************

Anche peria tra poco
la speranza mia dolce: agli anni miei
anche negaro i fati
la giovanezza. Ahi come,
come passata sei,
cara compagna dell'età mia nova,
mia lacrimata speme!


**
la dolce speranza di chi ha amato la vostra giovinezza,
e' morta con voi, rubandovi il destino i vostri sogni.
Ora solo lacrime....
***************

Questo è quel mondo? questi
i diletti, l'amor, l'opre, gli eventi
onde cotanto ragionammo insieme?
questa la sorte dell'umane genti?


**
e' solo questo dunque il mondo che tanto sognavamo della gioia dell'amore dell'arte,cosa ci rimane ?, e' questa
dunque gia' la nostra fine??
**************

All'apparir del vero
tu, misera, cadesti: e con la mano
la fredda morte ed una tomba ignuda
mostravi di lontano.

**
la realta' assassina, ha stroncato il vostro volo felice,
e dall'albergo distrutto, vostra nuda tomba, con la mano ci
salutate, oramai lontane..........
*************


Edited by - marcello ravasio on 22/05/2005 10:25:16

Replies:


Topic author: Sarah
Replied on: 25/10/2004 14:03:52
Messaggio:

ciao marcello, grazie di averci fatto rileggere questa poesia così musicale di Giacomo,ragazzo triste di nobile e decaduta schiatta nel borgo marchigiano di Recanati, nelle beghine, fertili terre del Papa,gialle di girasoli e di grano, ondulate da colline di terra chiara e sfarinata,dai cigli verde argento degli ulivi...
Chissà se Giacomo, triste, incupito, ossessionato da studi difficili ma forse liberatori, sensibile e audace nelle fantasie, si affacciava a terrazzi e logge aperti dai famigli, se sentiva l'odore salmastro e pungente del mare, quell'adriatico del Conero così selvaggio, spiagge di quarzo, acqua inquieta che rumoreggia tra i ciottoli della spiaggia, scogli aguzzi per sventure notturne di navi...
"torna azzurro il sereno e tornan l'ombre, giù da colli e da tetti, al biancheggiar della recente luna..."


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