In tema di suono un aspetto che non
andrebbe trascurato sono le 'grida di strada',
ma non quelle che oggi nel caos quotidiano
ci stordiscono e delle quali ,credo,vorremmo
fare tutti a meno.Parlo di un dettato popolare che nei secoli scorsi
ha ispirato anche compositori , attenti a non lasciarsi
a non 'snobbare' la produzione del 'volgo'.
Nell'Inghilterra del '600 c'è chi si prese la briga
di elaborare , e in maniera raffinata, musicalmente
le grida degli ambulanti, unica modalità per la vendita
in mancanza delle odierne pubblicità.
Non che i musicisti inglesi ( Gibbons e Dering) abbiano inventato
qualcosa di nuovo: l'utilizzo di grida di venditori in composizioni
d'arte ha precedenti nei mottetti francesi del XIII secolo.
Da 'The cries of London' ci arriva ,attraverso composizioni
che prevedono Soprani e tenori, uno squarcio di realtà
londinese ( in questo caso) che i libri di storia non riportano.
E' interessante osservare che le composizioni ( o criers) siano
introdotti per categorie: venditori di ortaggi, frutti di bosco, pesce.
In uno di questi canti , che ci introduce nelle abitudini alimentari e
di costume dell'Inghilterra del '600, trovo:
''God give you good morrow my masters, past three o'cklock
and a fair morning''
( Dio vi porga il buongiorno, signori, sono passate le 3 di una bella
mattina)
E tra le voci di Soprani, tenori e contralti sorge dal nulla un
mondo come in una divertente scenografia .
Il tutto condito dalla musica :
''Fine pomegranates, fine'' ( belle melagrane)
''Hot mutton pies, hot '' ( tortini di montone caldi)
''New great lampreys''( Lamprede fresche e belle)
e poi prodotti artigianali , banditori d'ogni sorta...
da Marianna ..o yes...