II - LA CACCIASettembre 2201 - sulla riva del mare
La proprietaria del Galactic Times fissava con sguardo assorto e deciso l'orizzonte, quasi a non voler pensare. La brezza della sera le portava il pofumo della sabbia, del sale, della dolce oscurita' che avanzava. Le schiume delle onde sembravano fare a gara nel rincorrere le loro ombre verso la spiaggia. Senza abbassare gli occhi, compose un numero sul cellulare e, appena senti' che qualcuno era in linea, pronuncio' solo una parola :"trovalo!".
Galactic City - palazzo dei giornali - settembre 2201
Il capo redattore era ormai in quella posizione dalla sera prima seduto sulla sua poltrona, con il gomito sulla scrivania ingombra e le mani a coprire la fronte.
Aveva sempre cercato di nascondere a se' stesso la consapevolezza che prima o poi sarebbe accaduto, che avrebbe ricevuto quell'ordine, da quel giorno in cui decise che non poteva pubblicare quel servizio, come se si sentisse osservato da occhi misteriosi che gli chiedevano compassione. I fogli non c'erano piu', erano volati nel vento, ma tutto era ben marcato nella sua mente e non poteva piu' cacciare indietro quell'angoscia e premere le mani sulle tempie non bastava piu' per cancellare il pensiero. Trasse un sospiro e, con i ricordi del tempo ormai in liberta', si decise a telefonare...:"inviato speciale...e' successo alla fine, trovalo!".
Sede della Anti Cola - settembre 2201
Mister Anti osservava con un ghigno soddisfatto la prima pagina dello StarNetPress, di cui era divenuto azionista di maggioranza. Ogni articolo terminava con qualcuna delle frasi con cui aveva educato i suoi giornalisti prezzolati :"e questo non sarebbe successo se un uomo giusto come Mister Anti si fosse trovato al posto di... ecc. ecc.". Il fondo del giorno aveva il titolo :"ma davvero esistono?" ed era un soliloquio che voleva convincere i lettori che era tempo sprecato voler discutere della pesante situazione che si era creata nella galassia, a causa delle azioni del misterioso e violento gruppo che si autodenominava :"i distruttori senza ragione". L'estensore dell'articolo insinuava con cinismo che chi si opponeva alla normalizzazione del pensiero nello spazio interstellare, fosse un pericoloso estremista. E che il gruppo dei distruttori in realta' fosse solo il parto della fantasia timorosa di ingenue persone che si facevano ingannare dalle parole di liberta' e di amore. Il piano di Mister Anti era di assumere il controllo dell'universo, la pubblicita' della Anti Cola gia' campeggiava dovunque e squadre armate di bottigliette della bevanda assalivano ogni sera i locali di tutti i pianeti distruggendo le bibite della concorrenza. I bevitori di aranciata amara, ormai demoralizzati, erano rassegnati a non piu' lottare. Ma Mister Anti non era tranquillo. Le fotocopie del documento parlavano chiaro. Finche' non avesse avuto quell'essere nelle sue mani, i suoi piani potevano essere mandati all'aria. E nel buio della notte che entrava dalle immense finestre dell'enorme stanza sul tetto del piu' alto edificio di Plutone, la voce di Mister Anti risuono' secca all'altro capo di un telefono: "Malefix! Trovalo, oppure rischiamo di perdere tutto!"
Fine seconda parte