Venerdi' - La danza delle luccioleGli amici mi dicono spesso, quando mi vengono affidati incarichi superiori alle mie forze muscolari e che coinvolgono qualcosa che non ho afferrato bene ma non e' un muscolo e si trova dentro la testa, di uscire verso sera e di sdraiarmi in un grande giardino a guardare le stelle.
Venerdi' era una serata strana, intorno alla luna c'era come una nuvola di polvere che pareva pulsare, nonostante il cielo fosse sereno, era ancora chiaro e non c'erano le stelle...almeno in alto...ce n'era invece una intermittente tra un pino e un'azalea giapponese, che guizzava via attraverso le foglie verso la parte piu' buia della radura...verso un'altra luce...due...dieci...e in breve l'aria si accendeva ad intermittenza, come capocchie di fiammiferi.
E bastava spostare un ciuffo d'erba, per trovarsi come dentro una caverna preistorica, con un focherello acceso e in breve la vista si riempi' della danza delle lucciole e io mi trovai a pensare di volere condividere una simile rarissima esperienza e cominciai a tirare sassolini contro le finestre dei famigliari, ma non c'era risposta, il sonno avvolgeva gia' il piccolo villaggio sperduto nel bosco, le luci lampeggianti aumentavano di intensita', piu' grandi ormai di quelle fisse della civilta' al di la' del lago.
Allungai la mano per toccarle...come ET!!! Certo, il telefono... casa... :"Per favore, uscite, c'e' la danza delle lucciole". "Yawwwnnnn! ... subito, aspettaci!!". E nel villaggio quella sera avvenne che tutti spensero le luci, per poter osservare altre rarissime luci..."Narra la leggenda" disse colei che aveva visto di piu' nella famiglia "che una notte dell'anno, a tarda primavera, una nuvola di lucciole tocchi tutte le piante, alberi, erba, fiori, per creare il sole nonostante il buio, i cui raggi alimentano una fotosintesi notturna che fa crescere la natura...e segna il passaggio dalla primavera all'estate " e si commosse, pensando all'ultima lontana volta in cui aveva visto uno spettacolo del genere...per un'ora seguimmo le luci per tutte le radure, dietro ad ogni tronco, su ogni pianta, tra gli steli d'erba...e notammo delle pulsazioni a prima vista regolari, parevano sessanta al minuto, come la vita, poi una ogni mezzo secondo, centinaia, in istanti di tempo microscopici e differenti, se ad ogni lampeggio fosse stata collegata una nota!... ma lo era per ciascuno di noi che vedevamo... e intanto la polvere che pulsava intorno alla luna si era espansa in una grande nuvola... e anche la nuvola di lucciole avanzava da nord verso sud, ogni singolo essere si portava dietro una scia di ricami bianchissimi, nuvole strette e lunghe che piano piano riempivano il cielo...la luna pareva il cuore che con il suo respiro pulsante guidava quella circolazione, come un cuore fa con il sangue... su un piccolo cancello verde uno di quegli esseri si fermo' e due di noi si avvicinarono... la sua luce si spense e fu illuminata da un raggio di luna... un corpicino esile, lungo cinque millimetri, si volto' verso di noi, si accese ad una estremita'... ma la pulsazione della sua luce non era regolare... come se volesse comunicarci qualcosa con un alfabeto morse...poi mi volo' a fianco come una saetta di Robin Hood che attraversa il bosco e si fermo' sulla mia camicia, per un attimo... e poi parve richiamare le altre, come se fosse la guardiana di un gregge e noi ci trovammo all'improvviso soli, le lucciole si allontanavano verso sud e il cielo si oscurava e la fascia attorno alla luna smise di pulsare, come se avesse raggiunto il suo scopo...pioveva... le lucciole avevano lasciato il posto a grosse gocce, che occupavano in progressione ogni luogo che esse abbandonavano "dopo il sole delle lucciole, la pioggia, e domani mattina tutto sara' cresciuto", disse colei che tutto aveva visto "buonanotte, grazie, sapessi quanto tempo fa ho visto la stessa leggenda che forse e' realta' nella complessita' della vita... che bello poterlo condividere..."
Condividere...ah gia'! L'indomani avrei dovuto chiedere ai saggi del laghetto!
Roberto