E' sabato sera e oggi niente sci perche' la neve e' ormai sciolta dal sole, ne approfitto per raccontarvi la storia di Giulia e del cielo bianco. Io li ho conosciuti tutti e due, nei loro momenti felici e nei loro momenti disperati.
Vedete amici, il cielo una volta non era bianco, era azzurro, talvolta di uno splendido nero di nubi, tante volte non sapeva neppure lui di che colore vestirsi, ne aveva cosi' tanti e li cambiava nella gioia, ogni giorno, ogni ora, come se qualsiasi colore fosse sempre un raggio di sole. E fu in uno di quei giorni che Giulia lo vide, pareva un cavaliere dagli occhi profondi, spazzo' via l'oscuro drago che le avvolgeva l'animo in un istante.
Si innamorarono tutti e due a prima vista, si sfiorarono le dita con timore, lei non penso' che fosse una favola, ma per la prima volta nella sua vita credette a una diversa realta' e invece lui non penso' nulla, non aveva mai provato angoscia e le disse di osservare i suoi monti, i suoi mari, le stelle e cio' che stava al di la', la favola della vita...e non si accorse che l'oscuro drago muoveva la coda...furono pochi giorni spensierati, come se il passato non fosse mai esistito, non c'era altro mondo che il cielo azzurro e i loro pensieri volavano alti senza toccarsi, come avviene a chi si sorprende di osservare se' stesso mentre si sta trasformando in aria pura.
Non si avvidero della nuvola di polvere che la coda del drago sollevo', erano lontani, avanti...ma la nube tocco' Giulia e lei gli volle parlare del suo passato come se fosse un'ombra da comprendere. Il cavaliere le sorrise con gli occhi per dirle che la voleva per quello che era e null'altro e le mostro' il futuro e lei gli chiese del suo passato e il cavaliere tese la sua mano per proteggere il viso di lei che si era adombrato a causa della polvere e non seppe cosa rispondere, non aveva passato. E il drago vide che lui aveva posto il suo corpo intorno a lei perche' non voleva che fosse mai colpita e la sua coda lo raggiunse alle spalle tagliandolo in due. La sua mano rimase alzata per sfiorare quella di lei e l'angosciata voce di Giulia spezzo' le parole di lui che stavano per ricoprire il silenzio, lui aveva galoppato disperatamente nella mente di lei e aveva capito che non bastava mostrarle il futuro e il suo cielo, perche' il drago le sussurrava che se lui non parlava del suo passato allora non sapeva amare.
Il cavaliere cerco' piu' volte di rimettersi in piedi ma Giulia gli disse piangendo che era troppo tardi e poi che non credeva nelle favole, il suo passato non glielo consentiva.
Il cielo in quei giorni aveva i colori piu' splendenti da quando era stato creato, illuminato dalla luce nella mente del cavaliere che comprendeva Giulia istante per istante e la inseguiva dentro di lei e non piu' tra la realta' del mare, dei monti, dei laghi e delle foreste. Ma la coda del drago era in mezzo tra i due spazi e, ogni volta che si sfioravano ancora le dita, una nube di polvere si alzava e accecava i loro occhi..."scusa, dovevo parlarti, non solo mostrarti il mio mondo..."..."e' troppo tardi..."
...e un turbine trascino' via Giulia, non nella gioia, lontano dalla favola della realta', indietro nel suo mondo anch'esso reale e lei pianse ma non volle piu' voltarsi indietro, credeva che il tempo la inseguisse...e da quel giorno il cielo non fu piu' azzurro, ma bianco, certo illuminava sempre i monti, i mari, i laghi e le foreste, ma il cuore del cavaliere aveva ora un abisso profondo e la sua voce era in silenzio, incredula, e vago' per l'eternita' in quel cielo non piu' azzurro, disperatamente distante, i suoi occhi fissi in quelli di Giulia che lo guardavano tra le lacrime e i sorrisi di chi ha seguito la sua verita'.
Sapete, io non so perche' il passato di Giulia e il futuro del cielo azzurro non si possano unire, qualcuno diede la colpa all'animo dell'universo, al mistero dei suoi disegni, altri videro il volto beffardo del drago che rideva trionfante, altri invece sostennero che il caso aveva giocato a dadi con i cuori di due anime...e i mondi freddi continuarono a ruotare nello spazio.
... la storia di Giulia e del cielo bianco... mi e' tornata in mente, e' un racconto pero' che deve essere sussurrato solo dal soffio del vento e non dalla parola dell'uomo, perche' cosi' non si risvegliera' il drago o non si allertera' l'animo dell'universo...le loro beffe e i loro misteriosi disegni saranno mai sconfitti dall'amore? Corri vento, piano piano, per non farti sentire, copri lo spazio tra le dita di chi si sta solo sfiorando, chissa'.
Roberto