Corse fuori a perdifiato, saltò i gradini tre alla volta,
tutto il corridoio fino alla porta e appoggiò la mano sulla maniglia e si fermò.Sentiva solo il suo respiro reso affannoso dalla corsa e dall'emozione, la mano stringeva la maniglia, ultima barriera verso l'uscita ed assaporava, insieme al freddo metallo, l'attesa dell'esterno.
E decise.
Strinse di più ed abbasso lentamente la maniglia.
Il vetro smerigliato della porta non dava indicazioni sulla sorpresa che lui si attendeva ma nonostante questo lui sapeva.
L'aveva sentita arrivare.. ne aveva sentito i suoi passi da lontano ed aveva capito che si avvicinava.
Erano giorni che l'aspettava.. tutti continuavano a dirgli che sarebbe arrivata, di avere pazienza.
Ora che lei è quasi qui possiamo dirlo.. effettivamente stava impazzendo, ogni mattina si svegliava completamente sudato, dopo una notte d'angoscia..
La maniglia era quasi completamente abbassata.
Avrebbe solo dovuto tirare a se la porta, ma si blocco ancora.. "e se lei non ci fosse? e se mi avesse illuso ancora?"
Tirò... e chiuse gli occhi..
Se lei c'era voleva sentirla con la pelle prima ancora con gli occhi..
Uscì..
Non sentiva più i suoi passi.. quelli che aveva udito rimbombare da lontano.. temette di essersi illuso per l'ennesima volta..
Poi lei lo baciò su di una guancia.. poi ancora su di una mano e poi ancora sulla fronte..
Lui sorrise, finalmente.
Era arrivata.......
La pioggia.
Beppe Andrianò