saphir
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Italy
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Inserito - giu 26 2002 : 07:55:04
Amico mio...è una bellissima notte d'estate...le stelle splendono più luminose... Vieni con me sul balcone e, sotto questo cielo che sembra dipinto, parliamo. Senti il silenzio intorno? Vedi? Solo il tenue bagliore dei lampioni illumina squarci della strada che porta in paese...ma sul terrazzo restiamo in penombra. Siedi, se vuoi...oppure restiamo vicini, lo sguardo rivolto alle cime imbiancate... Lo senti il profumo di neve? A volte mi sembra di esserne parte o di esserlo stata. Ascolta... Senti il vento fra i rami degli alberi? Il ruscello che scorre più in basso? E' solo questo o c'è altro? Dalle mie labbra non esce alcun suono...eppure io so che mi senti... Ovunque tu sia... In realtà ora sei qui... e ti racconto una storia. Da quanti secoli camminiamo? Tu sai dove andiamo? Io no, ma spero di aver capito il perchè. Se tutta la sofferenza ha uno scopo non può che essere buono, se no a che vale? A che pro? E' troppo bello quello che ci circonda per credere che sia solo un miraggio...un contorno al dolore...e non far parte di un disegno più grande e complesso che è nostro compito scoprire. Tutte queste stelle lucenti, i suoni di questo silenzio, gli spazi infiniti, i colori delle stagioni e il profumo dei fiori...solo per esser sè stessi? Vuoti? Oppure è un eterno ritorno? Ecco è questo che credo...che spero. In fondo l'ho sempre pensato...anche prima...anche quando ero bambina ... solo non lo sapevo. Spesso cadevo...mi facevo sempre un po' più male...ma c'era qualcosa che mi faceva proseguire il cammino. Destino? Se vuoi chiamarlo così... Fino a quel giorno. Il giorno in cui ho pensato di non riuscire a rialzarmi. Per molto tempo sono rimasta stordita e sorda. Chiusa in un profondo dolore...immersa in un acuto rimpianto. Ma man mano che sentivo aumentare la rabbia...cresceva il senso di ingiustizia, di spreco, di inutilità. E pian piano ho cominciato a vedere... Perchè questo amore per gli altri se è solo per poco? Da dove viene? Non può certo esistere se prendo me stessa a misura. Troppo male, da troppo tempo. Allora perchè amare la specie che ti ferisce? Perchè volerla aiutare sempre e a qualunque costo? Perchè non provare rancore o indifferenza o, peggio, odio? Perchè non sopportare il pianto di un bambino o il muto grido d'aiuto di un uomo qualunque? Perchè non riuscire a voltarsi e andare oltre? Perchè sentirsi straziare ogni volta come fosse di me che si tratta? Forse proprio per quello...perchè è di me che si tratta. Li riconosco, o meglio...mi riconosco in loro. Sento i loro pensieri, avverto le loro paure, conosco i loro sogni e vivo le loro angoscie. Non occorrono parole e a volte nemmeno sguardi...potrebbero avere una maschera in volto o essere separati da me da spesse mura che li sentirei ugualmente. Ma ora no...ora non più...ora faccio parte di loro. Allora è tutto finito? No...forse è appena l'inizio. L'inizio di una nuova avventura. Questo mi è venuto in mente la prima volta che quella spessa parete di acciaio si è chiusa e il buio mi ha avvolta...ma ho scacciato il pensiero. Troppo presa a commiserarmi...troppo piena di paure ben note...troppo disarmata per combattere...troppo sola per farlo e troppo triste per pensarlo... Troppo...di tutto. Perchè questa capacità di sentire, di comprendere, di condividere, di sognare, di sperare sempre e comunque, anche contro il mio pensiero cosciente, se non a uno scopo? Ci ho ripensato mesi dopo...ma era ancora presto per afferrare il concetto. E avevo nuove ferite di cui occuparmi e problemi più urgenti da risolvere. Dopo i primi tre anni è cominciata la vera attesa...non avevo niente da fare...niente con cui distrarmi...niente che non mi facesse sentire sempre più sola e inutile, ormai.. Avevo già fatto tutto, predisposto tutto. Non c'era nulla lasciato al caso...conoscevo anche le risposte. Solo quando varcavo quel confine...quel cartello stradale, non un muro, non un mondo diverso...solo allora mi sentivo libera e felice come prima. Sempre la stessa strada, sempre lo stesso cielo su di me... eppure... ogni volta era nuovo.. Era sempre un rivivere. Non ho capito fino all'estate scorsa. Ed anche allora confusamente. Ti scrivevo solo quando ero là, o quasi. Ti raccontavo dei posti che "rubavo" a quel mondo...delle emozioni provate...viva solo in quel luogo e solo per quei momenti...li descrivevo per te e per me contemporaneamente. Era il mio modo di "portarti" con me...sapevo che li avresti apprezzati, capiti e amati come li amavo io. Come ora, sotto questo cielo stellato...a scoprire stelle e pianeti da un'angolazione diversa. Lo sai che la prima volta non trovavo l'Orsa Maggiore? Ricordi che lo scorso anno ti ho detto di aver scoperto Giove? Lo scorso anno...Timelime...un libro. Ero come ora qui, sul terrazzo...tutti dormivano ed io, alla luce fioca dell'abat jour rubata al soggiorno, leggevo. La meccanica quantistica...un'estrapolazione fantasiosa per spiegare la coesistenza di universi paralleli e introdurre la storia del romanzo...la possibilità di passare da un'epoca a un'altra...una specie di macchina del tempo ben più complessa perchè vivi in epoche diverse e universi diversi. Leggevo e il pensiero volava... I pezzi del puzzle combaciavano all'improvviso...e come per magia. Illusione...diceva la mia mente razionale. Eppure... Come non ricordare la sensazione di volare libera in quel cielo come fossi un uccello? Come non ricordare la cima di quei monti e di quei ghiacciai su cui non sono mai salita? E il panorama dall'alto? E quello smisurato amore per il volo? La sensazione di libertà e di sicurezza ogni volta che varco la frontiera...come fosse "un ritornare" a casa? Ricordi i mazots? Ti ho scritto appena li ho visti. Ricordi quello che ho sentito e "visto" mentre ero ferma in quel prato e riuscivo a vedere solo l'esterno...senza finestre nè porte attraverso cui sbirciare? Come li ho scoperti? Ma ancora il pensiero non voleva far parte del conscio. Dentro di me lo sapevo da anni...scherzando, ma solo fino a un certo punto, lo avevo anche detto a chi non poteva capire. Quando sono stata accecata dalle emozioni negative, dalla paura e dalla rabbia mi sono scordata del prima. Poi ho creduto fosse una chimera...una falsa illusione creata da me per me. Ma ora non più...ora ci vedo un disegno. Non so dove andremo e con chi, per quanto tempo e come cosa, ma so che ogni volta è un'inizio diverso e un percorso un po'meno difficile. Ora racconto per te...l'ho fatto anche un tempo? Non so, non ricordo il passato...solo brevi sprazzi...e forse è talmente celato perchè così orrendo da ricordare, che nessuno vorrebbe ricominciare...eppure la prossima volta sarà meglio e più ricca, non solo per me...lo so, lo sento. Per quanto tempo non so...credo che si debba chiudere un cerchio... Allora ti ritroverò e riprenderemo i racconti. Da dove? Da qui, amico mio...da un cielo stellato o da un mondo migliore...e allora ricorderò molte cose. Tu forse di più, come ora...più cosciente e più saggio di me... ma anche scambiare ricordi e vissuti è un esser migliori e aiutarsi di più. Non è solo per noi, non credi? E' una speranza per tutti.
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