Ancora una volta forti emozioni e parole che narrano il grande viaggio della vita.
Dopo il successo riscosso con "Luce" (canzone vincitrice al Festival di Sanremo 2001, scritta con la collaborazione di Zucchero), Elisa ritorna a cantare in inglese e soprattutto ritorna nelle cittą italiane per una nuova tournč estiva.
Questa volta il tutto esaurito in Villa Arconati, pure i bagarini facevano fatica a trovare un biglietto, per non dover parlare dei ritardatari e degli abituč dell'ultimo minuto, che hanno trovato disponibili appena cinque o sei posti spendendo, se fortunati, 35/40 Euro invece che i regolari 20 Euro.Di fronte a circa 2000 spettatori seduti sotto ad uno splendido tendone circondato dal verde, una instancabile Elisa mostra la sua bravura, benchč sia ormai il terzo concerto in pochi mesi a Milano e provincia.
Una dura prova per la cantante di Monfalcone esibirsi in Villa Arconati, villa settecentesca immersa tra i prati lombardi, quasi desolati.Il pubblico forse era cosi' comodo seduto che in un primo momento sembrava non avesse la minima voglia di lasciarsi andare, ma come non farsi trascinare da canzoni come Luce, Gift, Labyrint, anche se sono state le canzoni dell'ultimo album "Then Comes The Sun", (peraltro il mio preferito), ad avere lo spazio maggiore.
Protagoniste le canzoni con molti arrangiamenti melodici ma soprattutto la voce.
Elisa oltre che essere cantante č una brava autrice, diventa sempre piu' difficile trovare artisti che scrivono canzoni, ma soprattutto che fanno delle loro canzoni poesie piacevoli in qualunque momento della giornata.
Sebbene l'atmosfera del concerto, sicuramente a causa dell'ambiente, dava piu' risalto ai pezzi acustici che a quelli rockeggianti, il concerto sembra essere riuscito. Particolare che ha fatto sorridere un po' tutti č stato sentirla parlare con il pubblico quando per invitare la gente a una partecipazione maggiore ha detto : "Come vą, questo non č proprio un concerto in cui stare seduti" e piu' tardi ancora : "Come vą , tutto bene?, č importante".
Il pubblico stava piu' che bene, anzi era pure felice di non sentire i dialoghi che ogni tanto si fanno per essere 'simpatici'.
Bravissima la band che con il basso di Max Gelsi, le chitarre di Andrea Rigonat, le tastiere di Giovanni Boscariol e la batteria di Bruno Farinelli, ha saputo arrangiare e accompagnare con grande maestria le canzoni di una serata cosi' speciale.
Complimenti ai tecnici, in particolare audio, che si sono trovati in situazioni acustiche non proprio delle migliori.
Io, che ascolto per abitudine quasi esclusivamente musica straniera, posso dire di riconoscermi finalmente in una cantante italiana come Elisa.
Pamela Lawi