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 Appuntamento al dente
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Roberto Mahlab
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Inserito - lug 19 2002 :  21:41:56  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Roberto Mahlab  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Roberto Mahlab
"Mandarino e nocciola..." chiesi alla ragazza bruna in camicia blu, erano le 21 e 45 di quel mercoledi' primo giorno di settembre e ultimo mese di settembre di quella fine secolo...

Ore 17 e 45
"Okay Rob, che fai stasera?" la mia segretaria e braccio destro e sinistro conosceva gia' la risposta, ma non fu quella che di solito le davo e cosi' si fermo' ad ascoltare...:"esco, vado con amici a mangiare un gelato". Sorrise contenta.

Ore 17 e 50
Mi collegai al computer, mi ero abbonato ad una rete, cercavo un numero di telefono, ma era mercoledi', erano le 17 e 50 di quel primo e ultimo settembre, la fine dell'ultima estate di quel secolo e la rete era in backup.

Ore 17 e 55
"Devi prendere tre pastiglie di Rovamicina al giorno per tre giorni, non posso neppure toccarti quel dente se non lo disinfiammi" mi detto' il dentista per telefono mentre io cercavo di convincerlo che avevo male dietro l'occhio destro e non ad un dente e mentre lui cercava di convincermi che quando un dente della parte superiore della bocca ha una piccola carie, il nervo trasporta il dolore molto piu' in alto.

Ore 18 e 15
"Palestra e poi gelato" esclamai a me stesso. Il mio istruttore mi ha promesso che a fine anno saro' il secondo piu' forte della palestra se seguo ogni due giorni il programma che mi ha preparato. E' cosi' entusiasta che non ho mai trovato il coraggio di confessargli che ho altri obbiettivi nella vita per la fine dell'anno di quell'ultimo sprazzo di secolo. E poi perche' mai il secondo piu' forte della palestra e non il primo? mi domando ogni volta che il parquet oscilla al passaggio di colui che mai riusciro' a superare mentre carica un bilancere con dieci piastre da dieci chili e sono contento di comprendere la risposta senza chiedere al mio istruttore.

Ore 20 e 45
Ho con me la foto nella giungla con i serpenti che mi avvolgono, ma non so se la tirero' fuori, forse e' impressionante, ma io la trovo divertente, sono belli, il viso di uno di essi ritratto mentre mi osserva curioso sembra il sorridente e saggio buon amico di Mowgli, nel Libro della Giungla.

Ore 21 e 18
Tre minuti di ritardo e sono in piazza di fronte al Wally ma non ho potuto telefonare senza il numero rinchiuso nella mia mail box, so che l'impresa e' disperata, ma in fondo se e' andato a buon fine l'appuntamento a Kuala Lumpur con Tan e Lai fissato da un mese e senza esserci potuti risentire... mi illudo sempre che il mondo sia un buffo orologio che dovrebbe scandire gli stessi secondi per ogni essere umano ma e' dolce che invece per ogni essere umano il tempo scorra con frequenza differente, talvolta e' stupefacente come sia il caso a fare e a disfare come lo scivolare di una carezza che sfiora il ghiaccio di una pista da pattinaggio.

Ore 21 e 20
Prima una famiglia con un grosso cane nero e un piccolissimo cagnolino bianco che alza la voce cosi' da apparire piu' grande del suo compagno piu' grande, poi due coppie di ragazze, poi un gruppo di quattro amici, si avviano tutti decisi verso la grande pagoda della gelateria colma di tavolini con un candela al centro, un bel posto e suggestivo, mi torna in mente una musica che ho suonato un giorno passato da non molto, un pensiero grande.

Ore 21 e 30
Da alcuni minuti le ragazze che lavorano alla gelateria mi osservano mentre osservo l'orologio e contemporaneamente mi chiedo :"ma perche' mai non mi compro un telefonino come quell'uomo che sta attraversando la strada di fronte e sorridendo sta organizzando un appuntamento?", poi ritorno' alla realta', non mi servirebbe un telefonino senza quel numero prigioniero dentro uno schermo.

Ore 21 e 45
"Non verranno, vero?" chiedo alla ragazza dietro al banco della gelateria, quella che mi stava osservando girovagare avanti e indietro, scuoteva la testa e sorrideva. Non rispose e allora le chiesi :"Mandarino e nocciola".

Ore 21 e 47
L'amico di Mowgli dallo sguardo dolce mi si avvolse attorno alle spalle mentre risalivo in macchina, era un dolce ricordo di una giungla, ma lo sentivo ancora stringere con curiosita' e senza voler farmi del male.

Ore 22 e 49 di un giorno di settembre, mi e' venuto il desiderio di scrivere, domani la mia segretaria e braccio destro e sinistro mi chiedera' delicatamente se il gelato era buono, dopo quel tempo in cui desiderava che io uscissi, e io le rispondero' che era buono e che era stata una serata dolcissima, mi e' tornata in mente la musica e poi la voglia di scrivere quel racconto di una notte su una spiaggia di un'isola nell'oceano, mi hanno raccontato tante leggende che si tramandano e poi mi hanno fatto nuotare tra i piccoli di squalo che neppure ti sfiorano e si spostano quando un altro essere vivente taglia le onde.

Ore 22 e 58
Ahia, mi fa male, il dentista mi ha detto di prenderne tre al giorno, lontano dai pasti e cosi' in tre giorni passera' tutto, devo smettere di scrivere e andare a prenderne un'altra, altrimenti le stelle le vedro' lo stesso, ma stavolta non su una spiaggia su un'isola nell'oceano.

Tre giorni dopo
Il dentista mi ha lasciato narrare le mie terrificanti convinzioni sulla gravita' unica nell'universo della mia carie che da due mesi ormai condiziona la mia vita e che si fa sentire particolarmente nei viaggi con ricadute dolorose in ogni luogo del mio corpo attraverso il sistema nervoso centrale e anche quello periferico che trasportano amplificandole le sensazioni di spaventosa sofferenza.

E appena ho finito di parlare il dentista ha esclamato quasi in lacrime verso l'infermiera :"Prepari almeno una siringa di anestetico solo per riuscire ad aprirgli la bocca senza farlo rotolare per terra e per controllare il disastro che sicuramente incontrero', poi per l'uso effettivo del trapano penseremo a quante altre usarne".
Ho aperto la bocca stringendo i denti e lui ha subito detto all'infermiera scuotendo la testa :"Lascia perdere...".

Poi mi ha messo una mano sulla spalla e con sguardo comprensivo mi ha parlato dolcemente, guardandomi fisso negli occhi :"Senti Roberto... ti devo spiegare una cosa... vedi... gli spazi che tu senti di avere tra i denti... non sono carie... la dentatura umana e' fatta cosi', li hai sempre avuti cosi' anche tu, i denti non sono attaccati l'uno con l'altro, ci sono spazi tra l'uno e l'altro, ci sono sempre stati, in ogni creatura umana, dal giorno della Creazione".

Mi ha spiegato che talvolta quando ci si tuffa nell'oceano colore di smeraldo nelle isole al largo della Malaysia, dove sono stato solo eslcusivamente per lavoro, per seguire il corso di sub con le bombole tra le meraviglie sottomarine, il viso puo' subire contraccolpi ed e' stata quella la causa dei dieci secondi di leggero dolore al nervo tra occhio e dente che ho sentito due mesi fa.

E fu cosi' che seppur dal dentista non ebbi bisogno di anestesia.
Siamo dei duri noi supereroi.

Roberto


   
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