Milano, 22 luglio - dal vostro inviatoConcerto di Sogni ieri sera era presente al concerto di Noa, a Villa Arconati, e la nostra Pamela ha offerto alla cantante israeliana alla fine dello spettacolo tre rose rosse e un biglietto scritto in ebraico con l'invito a visitare la nostra rivista telematica.
Il tendone nei giardini che attorniano le fontane con i loro giochi d'acqua era gremito, una notte di luna piena dai tanti ricordi mentre si svolgeva sul palco uno dei piu' memorabili concerti della stagione.
La voce di Noa contiene mille voci, le mille voci di un popolo dalle mille origni, spazia con tono flautato dal folk, al rock, al country, alle melodie sefardite dell'oriente mediterraneo, non c'e' genere in cui non si cimenti, non c'e' ottava che non tocchi, la sua voce ricorda in certi momenti la grande Mina.
Il complesso e' del tutto alla stessa sua altezza, con gli "a soli" del chitarrista Gil Dor e quelli del percussionista Zohar Fresco. La perfetta professionalita' di voce e musica e' erede delle formidabili collaborazioni di Noa che dal 1994 si ritrova al fianco musicisti quali Pat Metheny, Eric Serra, Khaled, Miguel Bose', Zucchero, Sting, Donovan, Stevie Wonder e Carlos Santana.
E' Noa stessa che spesso si impadronisce delle percussioni e incanta il pubblico con una maestria del movimento delle mani incredibile.
All'improvviso le luci si sono oscurate e la bellissima cantante, vestita con un elegante completo giacca e maglietta neri con perline brillanti, ha presentato una canzone che narrava della sua curiosita' di bambina per la vita degli animali e la loro lotta per la sopravvivenza e l'alimentazione che non consente pieta'. La sua voce calda parlava cosi' dell'essere umano, che deve sapere essere invece diverso dagli animali, perche' ha la possibilita' di scelta e deve saper seguire, grazie all'esperienza, la strada della compassione e la sua voce quasi si incrinava invocando la pace al ricordo della tragedia che sta avvenendo nella biblica Terra del Latte e del Miele.
Le canzoni che sono seguite hanno fatto rabbrividire il pubblico per la loro poliedrica intensita'.
La seconda parte del concerto la vede con una lunga gonna nera e un body colorato, i suoi lunghi capelli ondulati e gli occhi scuri luminosi e il sorriso entusiasta della vita accompagnano la presentazione di tre nuovi motivi che saranno inclusi nel suo prossimo cd.
E parla ancora di pace, intercalando la musica con aneddoti di vita, ricorda il suo concerto a Gibellina in Sicilia e poi a Catania, da dove stava per perdere l'aereo e fu li' che un uomo elegante le offri', grazie al suo passaporto diplomatico, un posto sul volo. Nessuno dei due sapeva che presto i loro popoli sarebbero stati in conflitto e ieri sera una Noa commossa ha chiamato sul palco l'uomo che era stato cosi' gentile con lei, era il delegato ufficiale di una rappresentanza palestinese in Italia. Noa e l'uomo si sono abbracciati sul palco, l'amico-nemico le ha rivolto un complimento che voleva ricordare gli sforzi della cantante per la causa della pace :"Cara Noa, tu sei sorella Pace". E subito dopo il complesso israeliano si e' trovato affiancato dal complesso palestinese di Nabil e insieme hanno voluto mostrare quanto la musica possa essere cosi' universale da colmare i fossati.
E poi Noa si e' scatenata in motivi famosi che gli spettatori hanno accompagnato cantando e la serata e' proseguita per oltre due ore, le chiamate a bis sono state quattro e gli applausi interminabili.
Una sera di luna piena, come solo poco tempo fa, quando con i miei cugini israeliani andavamo a pranzare ad Abu Gosh, un villaggio arabo alle porte di Gerusalemme, pasti resi deliziosi non solo dall'amicizia che regnava tra i popoli, ma anche dall'aria tersa di Gerusalemme, la leggenda, che e' realta', di quell'aria che solo respirandola ci si sente in un altro mondo, sereni nell'animo. Oggi i miei amati cugini non possono uscire di casa a Tel Aviv in Israele a causa della guerra, certo avviene lo stesso ai residenti palestinesi di Abu Gosh.
Noa e' risalita sul palcoscenico e ha intonato "Beautiful that way", il suo hit, colonna sonora del film di Roberto Benigni : "La vita e' bella" e gli spettatori sono rimasti in sala per molto tempo dopo i saluti finali dell'artista, completamente ipnotizzati.
Forse, una sera di luna piena, tra molto o poco tempo, come su quel palcoscenico sotto la luna piena di ieri sera, potremo tornare tutti insieme ad Abu Gosh, l'animo sereno a discorrere di pace e costruzione con gli amici gestori di uno dei piu' squisiti ristoranti della zona.
Quel giorno, vi assicuro, come ieri sera, concerto ci sara' e vi narrera' di una nuova sera delle rose.
Bob Porter - Cns - Concerto News System - @2002