ophelja
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Italy
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Inserito - set 29 2002 : 23:29:58
La sabbia lo aveva ricoperto a metà, lasciandolo stranamente dritto, come un funghetto di sughero in mezzo a conchiglie spezzate e qualche sassolino colorato. Una paletta di plastica gialla, dimenticata dal gioco interrotto di un bimbo, gli faceva compagnia. Era un tappo di una bottiglia di champagne. La bottiglia, era stata acquistata da Elisa la mattina del 15 giugno al supermercato del rione Circonvallazione. Perché aveva scelto quella marca con quella triste signora nel medaglione giallo? Non lo sapeva… forse le ricordava una vecchia foto della nonna . Nonna, profumo di dolci e odore di naftalina … quanti pomeriggi nella sua casa a provare scialli e sottane pensando ad impossibili storie di signore o ad avventurose vite di artista! Poi la vita le aveva davvero riservato un posto in prima fila. Alla recita dell'ultimo anno, il professore d'inglese, fanatico di Shakespeare, aveva diretto una magistrale rilettura di Amleto. La dolce, delicata Ofelia era interperetata da Elisa. Che sentimento nella tenerezza del dialogo, che partecipazione nella rassegnata follia… Che pubblico, signori! C'era anche, per un fortuito quanto incredibile caso, il grande attore xxxxxxx. Vedere Elisa, pardon Ofelia, e decidere di lasciare ogni cosa per lei fu tutt'uno. Elisa era giovane, carina, sensibile alla corte incredibilmente insistente e appassionata del grande attore. Come resistere, come pensare che sempre non è per sempre? Credette al grande attore, s'innamorò dell'amore . Furono felici. Fotografi, grandi alberghi, feste: la vita le sembrava un meraviglioso spettacolo di fuochi d'artificio in una notte d'estate. Solo un pensiero la rattristava di tanto in tanto, quando, da sola, guardava il mare. Il respiro del mare...il suo continuo mutare e il suo cantilenante motivo le creavano ricordi, le facevano affiorare emozioni antiche, le presentavano tutta la futilità di quella vita in vetrina. Allora, ricordando i momenti di spensieratezza del tempo in cui rincorreva i gabbiani sulla spiaggia, si sedeva sulla riva del mare e guardava l'acqua che disegnava infinite collane di schiuma. Poi, quando era certa di non essere vista, si copriva gli occhi per sentire meglio le antiche magie del cuore e piangeva. La mattina in cui fu ritrovata - erano stati due campeggisti olandesi - il mare era molto mosso: la sua voce sembrava un brontolio continuo e arrabbiato. Elisa era supina, con l'abito di una delle solite feste, con le braccia a croce sul petto e uno strano sorriso sul volto. Non trovarono lettere; dissero che aveva bevuto champagne con 20 pasticche di sonnifero. In po' piu' in la', un gabbiano, curioso, guardava .ophelja
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