Ce ne accorgemmo un tardo pomeriggio di primavera.
Avevamo scaricato le mail provenienti dai fornitori in Oriente e la mia segretaria Cristina, mio braccio destro e sinistro e mente pensante, uscì dal programma di posta elettronica per collegarsi al sito della sua scrittrice preferita Danielle Steel, per potersi iscrivere al fans' club.Il caricamento della pagina era inusualmente lento, ma riuscimmo alla fine a scrivere due righe alla scrittrice, in cui Cristina richiedeva fotografia con autografo e raccontava un po' di sé, dei suoi bimbi e dei colori della stagione. Quando premette il tasto di spegnimento, il computer continuò a rimanere acceso per circa cinque minuti, come se si fosse perduto nelle memorie senza fine.
Quel mattino i giornali avevano riportato l'allarme su un virus contenuto nelle mail provenienti dalla Cina e Cristina e io, improvvisamente consci, ci guardammo rabbrividendo.
Il giorno successivo telefonammo a diversi esperti che si radunarono al capezzale del computer scuotendo la testa e proponendoci cure radicali e senza ritorno, l'azzeramento delle memorie a seguito del quale non solo avremmo perduto la corrispondenza di lavoro, ma anche l'eventuale risposta di Danielle Steel.
Sono i momenti in cui si tenta il tutto per tutto, Cristina e io ci guardammo per un solo istante e la stessa inverosimile idea ci si affacciò al pensiero nello stesso momento. Congedammo gli esperti e mi avviai deciso verso un luogo misterioso, nelle vicinanze della stazione centrale di Milano. Al di là del bancone un uomo dall'aspetto autorevole mi salutò e disse :"Immagino che tu sia qui perché è stato tutto inutile, ma non credo di poter fare nulla".
Appoggiai le braccia al bancone e fissai il suo volto buono :"Tu sai che c'è il modo, esiste una sola persona in questa galassia che può risolvere il problema".
"Lui? Paul? Paul detto 'Il Vecchio', di fronte al quale qualsiasi virus si scioglie e diventa mammoletta supplicante? E come mai faremmo a trovarlo e a convincerlo ad occuparsi del vostro caso?". "Cristina è tua cugina e tu sai bene che cosa successe quella volta in cui qualcuno osò deluderla...". L'uomo parve impallidire, :"Dovrò usare tutte le mie arti di adulazione, avrete domani Paul Il Vecchio".
L'indomani pomeriggio allo scoccare del secondo stabilito, il campanello dell'ingresso dell'ufficio suonò e sulla soglia comparve una visione che pochi esseri umani potranno raccontare. Paul Il Vecchio era un virusbuster, portava gli occhiali scuri, una valigetta di metallo chiaro che pareva incatenata al suo polso destro, il suo sguardo abbracciò la stanza e i suoi occhi si posarono in alternanza su di me e sul computer, la sua voce bassa e modulata si udì per la prima volta, poche parole :"Mi hanno riferito che qui c'è qualcosa che non funziona".
La mia segretaria annuì tenendo lo sguardo su di me, ma poi indicò il computer :"Ho più bisogno di quello per fare andare avanti la baracca". Paul si tolse gli occhiali scuri, era il suo modo di darle ragione.
L'uomo si sedette di fronte allo schermo e per una buona mezz'ora armeggiò con diversi dischetti, senza mai emettere una parola, senza che mai l'espressione impenetrabile del suo volto mutasse. All'improvviso si arrestò e osservò Cristina :"Un bel guaio". Lei gli avvicinò la ciotolina che conteneva la mia personale scorta strategica di cioccolatini e lui, scartandoli e gustandoseli uno per volta con aria estasiata, iniziò a spiegarci...:"Esiste un sito aggiornato ogni giorno in cui vengono depositate le segnalazioni dei nuovi virus, pochi eletti ne hanno conoscenza e ne possiedono le chiavi", premette il tasto di avvio e il computer si collegò all'esclusivo sito, :"osservate che succede se io cerco di eliminare il virus con i metodi tradizionali, anche i più sofisticati...". Sullo schermo appariva una segnalazione di virus debellato e subito dopo un altro beffardo avviso di colore rosso scuro che indicava che l'intruso, come tentacolo di piovra, si era attorcigliato attorno ad un file di sistema, "Ogni tentativo di snidarlo", riprese Paul, "comporta il suo trasferimento ad un altro file". Io inghiottii la saliva quando soppesò l'ultimo mio cioccolatino e trattenni un singulto di disperazione quando lui lo inghiottì con aria di beatitudine. "Più alto è l'obiettivo, più caro è il prezzo", cercai di consolarmi scoppiando in singhiozzi.
"Ora guardate che succede invece quando metto in opera le istruzioni che ho raccolto dal sito riservato...". Anziché lo sbeffeggiante folletto rosso, apparve un pluff azzurro e il virus fu assorbito dal nulla.
"Ma perché", iniziai ad argomentare a voce alta, "ci sono persone che passano il tempo della loro vita ad inventarsi metodi per distruggere senza ragione, che senso ha l'attività di chi crea e sparge virus informatici, è cattiveria pura". "E oltre alle mail di lavoro rischiavamo di non ricevere la risposta di Danielle Steel", aggiunse pratica Cristina.
Anche Paul Il Vecchio corrugò leggermente la fronte in gesto di plateale disappunto verso la gratuita malvagità, si alzò e sparì oltre la porta, una figura leggendaria che sfumò all'orizzonte.
Il giorno successivo Cristina mi chiamò per farmi leggere la risposta personale di Danielle Steel, la scrittrice di fama internazionale, 65 successi quali "Lettera dal Vietnam", "Cinque giorni a Parigi", "Il regalo", "Palomino", "Zoya", da diversi dei suoi romanzi sono stati tratti film, una donna che iniziò a scrivere per passione all'età di 19 anni ed ora ogni sua creazione svetta nelle classifiche di vendita, :"Cara Cristina, grazie per la tua mail e per le notizie sui tuoi bimbi, qui dove abito io è primavera, la natura sta rifiorendo, pensa che la mia passione per lo scrivere in questo momento deve lasciare il posto alla mia attenzione di mamma, sai bene quanto i bambini traggano dal nostro tempo".
E Cristina rispose e da quel giorno iniziò una corrispondenza, stagione dopo stagione.
"Bene, adesso però al lavoro", si riscosse rapida, "abbiamo una serie di mail da inviare ai nostri fornitori, me le detti?", mi chiese.
Ci pensai su solo un attimo e le dettai :"Qui a Milano è primavera, è stato un inverno più piovoso del solito, ho trascorso il fine settimana in montagna e... per quanto riguarda quella fabbricazione..."
Usammo lo stesso sistema con tutti i nostri corrispondenti e le risposte furono simpatiche e a tono :"Qui in Malesia l'estate non tramonta e dopo pranzo andiamo in spiaggia e... per quella fabbricazione di cui hai chiesto...". "Qui a Pechino il caldo è inusuale e il prezzo dei gelati è andato alle stelle... che ne dici del colore blu per i modelli che abbiamo scelto...".
Lo scambio via internet subì una trasformazione, in ogni mail entrarono il mondo e la vita, le persone e i pensieri, oltre al lavoro.
Un nuovo virus trasportato dalla posta elettronica infestava i computer del pianeta, il contagio ormai inarrestabile.
"Che ne dici", osservò Cristina, "neppure Paul Il Vecchio riuscirebbe a debellare il virus di Danielle Steel".
"Anche perché", le risposi soppesando con espressione desolata la ciotolina vuota di cioccolatini, "non potremmo più permettercelo".
Roberto Mahlab
(25 Novembre 2002)