19 Marzo 2002 ....Mi vergogno un po' a scriverti ora questa lettera che il mio cuore ti aveva promesso a mia insaputa già tanto tempo fa ... ma ... chissà ... forse se la inizierò con un proverbio ... quello famoso ... "meglio tardi che mai" ... forse dirai che alla fine sono diventata più saggia ...
Come stai?
So che la tua risposta mi arriverà nel soffio caldo del vento di primavera, e so che sarà accompagnata da un sorriso, e dalla stessa carezza con la quale ci siamo salutati...
... Quella ragazzina che sfuggiva le effusioni quanto un gatto randagio ... ora che è donna vorrebbe risentire le tue dita tra i capelli .. Non smetto mai di crescere ... o devo ancora iniziare?
Ti ho messo il muso per un bel po', eh? Ce l'ho messa tutta per perderti lungo il cammino ... Forse tu da lì riesci a vederlo ... Sì, sì, so a cosa stai pensando, mi sono scelta il sentiero con più buche ... mi fanno ancora un po' male le caviglie per quando ho stortolato come un'imbranata ... e ho le ginocchia ancora un po' sbucciate ... ma guarirò, vero?
Solo oggi, il giorno della tua festa, che spero si festeggi anche tra le nuvole, trovo la forza di sbirciarmi dentro ... e basta una rapida occhiata per capire che ce l'ho messa tutta pure per seppellirti nel mio cuore sotto una spessa coltre di neve ... e apposta non ho pianto: le lacrime sono troppo calde, l'avrebbero sciolta ... Non mi ero ricordata dell'amore! Quell'amore che mi hai insegnato anche tu. Mi manchi, papà!
Vorrei sedermi accando a te, appoggiare la testa alle tue gambe e trovare riposo dall'ansia, riparo dal vento, ed addormentarmi al suono dell'armonica che suonavi ... Senza vergognarmi, senza sentirmi debole e sconfitta ..
... Per poi riaprire gli occhi, guardare con un sorriso il tuo volto con qualche ruga in più, e con un sussulto di gioia scoprire che non ti ho mai perso ...