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Natt
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Inserito - apr 03 2002 :  19:43:49  Mostra Profilo  Visita la Homepage di Natt  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Natt
HO capito perché non posso continuare così: nutrirsi di musica e letteratura, cibi dell’anima ma non del corpo.
MI succede così: mi faccio trasportare da vite altrui, non importa come siano, se metafore, se reali, se un misto di sogni deliranti di un pazzo.
AMO le vite altrui.
LA mia è confinata entro queste 4 mura: superfici bianche, impersonali, che mi conservano e preservano dal mondo reale. MI nascondo, o forse è il mondo che si nasconde da me: dalla finestra vedo solo il cielo e qualche volatile che per caso si trova a svolazzare di qua.
UNA scelta, la mia.
HO vissuto fino al 26 dicembre 1999.
NON conosco più il tempo da allora: ho disimparato a contare i giorni, i minuti, le ore. MISURO tutto in libri: quelli che leggo, quelli che scrivo e che nessuno pubblicherà mai, perché nessuno sa che esistono.
IO?
HO visto sparire tanta gente: alcuni hanno fatto carta vetrata con l’asfalto e sono spariti così. DA un ciaoadomani, mi sono ritrovata la lapide con fiori secchi da passare a salutare il 2 novembre. TANTI, sono morti così che di alcuni non ricordo che le iniziali, o il viso, o la sensazione di averli accanti.
ALTRI sono stati ingoiati dalla vita a tal punto da non vivere più. HANNO coronato i loro sogni: una casa confetto, una moglie che sprigiona amore e che lava la biancheria, un lavoro che occupa le 10 ore di non sonno e le ore da passare al parco col cane, quelle da condividere con il pupo e quelle da dormire.
ALTRI sono in giro: persi in qualche paese più o meno esotico, alla ricerca dell’essenza della vita, dell’immortalità dell’anima e alla rincorsa di quella giovinezza che sta lentamente passando e che tengono stretti con mani piene di grasso che cola.
POI, ci sono io, e quelli come me: gli eremiti, o i morti dentro, come si preferisce chiamarli.
NON so quale sia la via migliore, sicuramente la mia non lo è: diciamo che come eutanasia spontanea non è la peggiore.
HO passato tutte le fasi che ho scritto, tranne la carta vetrata: a quella ci sono andata vicino e basta.
HO seppellito tanta gente: in bare piombate, urne cenerarie e alcuni li ho seppelliti solo dentro di me.
UN giorno ho visto morire qualcuno al posto mio, e ho deciso che fosse il tempo per iniziare il processo di auto decomposizione. PERCHE’ se è vero che non c’è nulla di giusto e nulla di sbagliato, è anche vero che quella ***** di cancro che ha divorato mia sorella doveva divorare me allo stesso modo: saremmo morte insieme, così come siamo nate.
CHE beffa, poi. MORIRE il giorno dopo il Natale. CHI si ricorda del giorno dopo Natale?
SONO 4 anni che vado avanti a pane azzimo e marmellate. QUALCHE frutto ogni tanto, ma non dopo i pasti: voglio avere una pelle splendida quando lentamente, ad uno ad uno, sigilleranno le viti della mia cassa.
HO dimenticato l’uso della parola, da allora: scrivo su un foglio le cose di cui ho bisogno, i libri in cui desidero consumare l’oramai spenta luce dei miei occhi, e mia madre che si ostina a cucinare e a parlarmi.
POI, la sento scendere le scale e piangere.
IO, non ho più lacrime: dormono da tempo nei posti più reconditi del mio corpo, che oramai non ha nemmeno più odore, che oramai non ha nemmeno più le sembianze di un corpo.
OGNI tanto passa Tomas a trovarmi.
SEMPRE più di rado.
FORSE muore anche lui, ogni volta che mi vede spegnermi sempre di più. Sempre di più.
MI chiedo se Anna mi vede.
SE vede che sono morta con lei.
CHE non vivo perché ho già vissuto e che cerco di perseverare nella mia agonia, per ricordarmi che tutto questo non ha senso.
PENSO a Luca, che senza Anna ha scelto la carta vetrata.
IL 31 dicembre.
NEMMENO una strage dell’ultimo dell’anno: si è lanciato sotto un pendolino alle 6:00 del pomeriggio. E penso a tutta la gente che stava andando a festeggiare il nuovo millennio e che ha inveito arrabbiata contro ‘sto-stupido-che-poteva-scegliere-un-giorno-migliore-per-ammazzarsi.
COME se uno è in grado di scegliere realmente il giorno e l’ora della sua morte.
BRAVI.
TOMAS mi porta sempre nuovi cd. DICE a mia madre che prima o poi mi riprenderò. LEI piange: sono 4 anni che ripete le stesse cose. SEMPRE più di rado.
IL telefono è muto.
IO lentamente mi spengo e vedo dalla finestra il cielo cambiare colore.
ANCHE oggi ho vissuto.
ANCHE oggi.


Lucia
Esploratore



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Inserito - apr 11 2002 :  17:50:04  Mostra Profilo  Replica con Citazione Invia un Messaggio Privato a Lucia

Mi hai fatto venire i brividi.
ciao
LuciaVai a Inizio Pagina
   
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