"....e Pasqua con chi vuoi" recita il detto. Ma capita anche a voi di avere per Pasqua visite impreviste, sempre le stesse, come se il "con chi vuoi" del detto foste immancabilmente voi?E non serve assolutamente nulla dire loro ad ogni Pasqua che non sono i benvenuti: con assoluta faccia tosta si presentano e vi invadono il venerdi' per andarsene il lunedi' sera, rovinandovi tutti i piani.
Portarseli dietro ogni secondo di ogni minuto di ogni ora di ognuno dei tre giorni del ponte! Mai che vi chiedano se, per caso, volete essere lasciati un po' soli con voi stessi per magari leggere un libro o farvi una sciata. Ma no! Anche quando vi godete lo spettacolo della cometa per la seconda volta in tremila anni sono sempre li', numerosi, fastidiosi, devo dire. E non e' che non facessi sentire la mia esasperazione! Alzavo le braccia al cielo molto spesso, gettavo a terra con rabbia un giornale e non si poteva certo dire che facessi buon viso alla cattiva sorte.
Alla fine ho giocato il tutto per tutto, non ce la facevo davvero piu' e ho deciso di farla finita e di prendere decisioni drastiche: mi vedevano benissimo mentre ingoiavo tutta la scatola di medicine. Forse che pensate che si siano scomposti?
Che si siano minimamente commossi?
Che mi dicessero :"Okay, Roberto, se la prendi in modo cosi' drammatico, se arrivi al punto di svuotare quella scatola sconvolto dalla disperazione, comincia a sfiorare la nostra mente che forse preferiresti passare questi giorni un po' in solitudine".
Ma non se lo sono sognati neppure di dirmi queste parole! Il contenuto della scatola non e' servito allo scopo e cosi' ho dovuto rassegnarmi, esattamente come l'anno precedente, e mi sono seduto triste triste in un angolino ad osservare la loro esuberanza. Sapete come alle feste in casa vostra in cui vi sentite tagliati fuori mentre gli altri si divertono senza neppure che passi loro per la mente di chiedervi se vi divertite anche voi? Sono momenti di profonda introspezione. Poi il lunedi' sera, senza un saluto, senza un ringraziamento, sono spariti.
Uff! E cosi' come l'anno prima ho svuotato inutilmente la scatola di aspirine per combattere vanamente i famigerati germi del mal di gola che mi hanno assalito venerdi' per abbandonarmi il lunedi', facendomi passare tre giorni terrificanti. Meno male che hanno rispettato almeno l'altra meta' del detto :"Natale con i tuoi...": infatti devo onestamente ammettere che in quei giorni non si erano fatti vedere.
Se mi leggono, vorrei esprimere la speranza che tra di loro a Natale si siano divertiti come dentro di me a Pasqua.
Eh, lo so, sono troppo altruista.
Roberto