IL GIORNO IN CUI GWEN MORI'Prima del divorzio, i miei litigavano tutte le sere. Mi mandavano a letto, spegnevano la luce, e iniziavano a lanciarsi piatti e insulti.
Non m’interessava.
Loro urlavano in corridoio, io portavo la lampada e i fumetti sotto le lenzuola, tiravo le coperte sulla testa ed entravo in un mondo parallelo.
L’Uomo Ragno!
I Fantastici 4!
L’incredibile Hulk!
Gli X-Men!
L’odore della carta.
I puntini di colore che si sgranavano, guardando i disegni da vicino.
La morte della bionda Gwen, uccisa da Goblin.
O forse, involontariamente, dall’Uomo Ragno stesso.
I miei incubi dopo aver letto quella storia.
Il risveglio la mattina, convinto di aver sognato tutto, la ragazza di Peter Parker morta, ma quando, ma dove? Le ultime pagine rilette a colazione.
Gwen ancora morta, il collo spezzato in uno Snap!
E mi sa che era stato proprio lui a spezzarle il collo, l’Uomo Ragno. Quando aveva interrotto la caduta con la ragnatela. Cercando di salvarla.
Dopo, non sono stato più lo stesso.
Sono passati quasi venticinque anni.
Peter Parker ha sposato la rossa Mary Jane. Ora si sono separati.
Hanno perso una figlia alla nascita.
La vecchia zia era in apparenza morta. E’ ritornata con un trucco narrativo tra i peggiori mai visti, hanno detto che a morire era stata un'attrice, bleah.
La bionda Gwen non è tornata mai.
Solo un suo clone.
Non è mica la stessa cosa.
Io ho un migliaio di albi dietro le vetrinette, lontani dalle unghie dei miei gatti. Ogni tanto li riordino secondo criteri variabili, cronologia, tematiche, saghe storiche.
Chi ha bisogno di una laurea, chi ha bisogno di un lavoro fisso, di una moglie e tre bambini? Chi ha bisogno di una famiglia tradizionale e come si deve?
Io ho i miei amici, lo stadio, l’attesa di qualcosa di grande, un occhio bicolore che piace alle ragazze.
Ho un migliaio di albi dietro le vetrinette.
Non c’è nient’altro che mi serva.
L'ho deciso fin da allora.
Dal giorno in cui Gwen morì.